Imperi raccontati dalla loro nascita, da quelli più antichi come il Babilonese, quello di Alessandro Magno e l’Impero Romano, fino ai contemporanei e trasversali imperi senza terra; dalle grandi espansioni coloniali a partire dal XVII secolo, alla supremazie delle Compagnie delle Indie olandesi, inglesi e francesi, fino ad arrivare ai nostri giorni quando il termine imperi diventa metafora per designare i grandi poteri economici transnazionali moderni.
Per Luca Borzani, presidente della fondazione di Palazzo Ducale «L’idea de "La Storia in Piazza" a Palazzo Ducale è sempre stata la capacità e la voglia di unire riflessioni sul passato con domande sul presente e, in questa ottava edizione dedicata agli imperi, la scommessa è ancora una volta quella di coinvolgere grandi esperti capaci di dialogare con tutti, di costruire tante voci per trovare una risposta». E la storia è tornata in piazza a Genova, fra la gente, dal 6 al 9 aprile sono state oltre 21mila le persone che hanno partecipato a incontri con ospiti illustri, conferenze, lezioni magistrali, mostre e laboratori, attraverso i quali è stato affrontato il tema degli Imperi.
Che cosa si intende con il termine impero? Generalmente si ritiene che debba essere un territorio esteso, governato da un centro e costituito da diverse etnie e culture. Ma si definiscono imperi anche quelli nati in seguito alle espansioni coloniali a partire dal XVII secolo e gli stati multi-nazionali della fine del XIX secolo, come quello Austro-Ungarico o Zarista.
L’impero, in questa edizione della "Storia in Piazza" non è solo un territorio esteso e centralizzato: spesso è qualcosa di più. Di immateriale e intangibile. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha raccontato agli studenti il ruolo cruciale di “Globalizzazione, finanza e governo dell’economia”, mentre il magistrato Gherardo Colombo ha spiegato qual è “Il peso della libertà e la leggerezza della sudditanza” riprendendo Il grande inquisitore di Dostoevskij per riflettere sulle difficoltà della scelta e sui possibili modelli organizzativi della società. Sono sempre più frequenti gli “Imperi senza territori”, titolo dell’incontro con Fabrizio Cassella, Universita` di Torino, ed Eleonora Ceccherini, Universita` di Genova.
La fotogiornalista Monica Bulaj ha rccontantto delle patrie perdute dei fuggiaschi di oggi, dall’Asia centrale all’America latina fino alle Russie e al Medioriente. E la maratona non stop di cortometraggi, a cura del Genova Film Festival, ha fatto viaggiare i partecipanti tra imperi tecnologici, fantascientifici, culturali, dell’illegalità e delle mafie.
Un Impero è anche simboli: bandiere, stemmi e liriche, eseguite l’8 aprile nel Cortile Maggiore, con “Canti d’amor lontano concerto. La Musica alle corti di Federico II di Svevia e Carlo I d’Angiò”. E stile, raccontato dal critico d’arte Philippe Daverio, sempre sabato 8 aprile alle 21 nella Sala del Maggior Consiglio. Con lo storico Antonio Gnoli, giornalista e saggista, all'Archivio Storico, si è ragionato di "Cosa resta dell'odierna democrazia".
Ci sono, poi, imperi solo immaginati, resi reali dalla letteratura, dai fumetti e dai film. Molti autori si sono cimentati nell’ideazione di grandi strutture politiche spesso rette da poteri assolutistici, all’insegna dell’avventura: da Buck Rogers e Flash Gordon a Star Wars, da Atlantide fino alla Terra di Mezzo di Tolkien. Di questi ha parlato il giornalista Ferruccio Giromini.
Leggi qui il programma completo della Storia in Piazza
Per Luca Borzani, presidente della fondazione di Palazzo Ducale «L’idea de "La Storia in Piazza" a Palazzo Ducale è sempre stata la capacità e la voglia di unire riflessioni sul passato con domande sul presente e, in questa ottava edizione dedicata agli imperi, la scommessa è ancora una volta quella di coinvolgere grandi esperti capaci di dialogare con tutti, di costruire tante voci per trovare una risposta». E la storia è tornata in piazza a Genova, fra la gente, dal 6 al 9 aprile sono state oltre 21mila le persone che hanno partecipato a incontri con ospiti illustri, conferenze, lezioni magistrali, mostre e laboratori, attraverso i quali è stato affrontato il tema degli Imperi.
Che cosa si intende con il termine impero? Generalmente si ritiene che debba essere un territorio esteso, governato da un centro e costituito da diverse etnie e culture. Ma si definiscono imperi anche quelli nati in seguito alle espansioni coloniali a partire dal XVII secolo e gli stati multi-nazionali della fine del XIX secolo, come quello Austro-Ungarico o Zarista.
L’impero, in questa edizione della "Storia in Piazza" non è solo un territorio esteso e centralizzato: spesso è qualcosa di più. Di immateriale e intangibile. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha raccontato agli studenti il ruolo cruciale di “Globalizzazione, finanza e governo dell’economia”, mentre il magistrato Gherardo Colombo ha spiegato qual è “Il peso della libertà e la leggerezza della sudditanza” riprendendo Il grande inquisitore di Dostoevskij per riflettere sulle difficoltà della scelta e sui possibili modelli organizzativi della società. Sono sempre più frequenti gli “Imperi senza territori”, titolo dell’incontro con Fabrizio Cassella, Universita` di Torino, ed Eleonora Ceccherini, Universita` di Genova.
La fotogiornalista Monica Bulaj ha rccontantto delle patrie perdute dei fuggiaschi di oggi, dall’Asia centrale all’America latina fino alle Russie e al Medioriente. E la maratona non stop di cortometraggi, a cura del Genova Film Festival, ha fatto viaggiare i partecipanti tra imperi tecnologici, fantascientifici, culturali, dell’illegalità e delle mafie.
Un Impero è anche simboli: bandiere, stemmi e liriche, eseguite l’8 aprile nel Cortile Maggiore, con “Canti d’amor lontano concerto. La Musica alle corti di Federico II di Svevia e Carlo I d’Angiò”. E stile, raccontato dal critico d’arte Philippe Daverio, sempre sabato 8 aprile alle 21 nella Sala del Maggior Consiglio. Con lo storico Antonio Gnoli, giornalista e saggista, all'Archivio Storico, si è ragionato di "Cosa resta dell'odierna democrazia".
Ci sono, poi, imperi solo immaginati, resi reali dalla letteratura, dai fumetti e dai film. Molti autori si sono cimentati nell’ideazione di grandi strutture politiche spesso rette da poteri assolutistici, all’insegna dell’avventura: da Buck Rogers e Flash Gordon a Star Wars, da Atlantide fino alla Terra di Mezzo di Tolkien. Di questi ha parlato il giornalista Ferruccio Giromini.
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