“Doppio taglio”, come i media raccontano la violenza contro le donne

Lo spettacolo è stato presentato nella nostra città in occasione delle iniziative di sensibilizzazione promosse per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, grazie alla collaborazione tra il Teatro dell'Archivolto e l’Assessorato per le Pari Opportunità del Comune di Genova. La matinée di mercoledì 30 novembre è stato dedicato agli studenti delle scuole superiori di Genova, Savona e Chiavari

Testo Alternativo
Uno spettacolo teatrale per parlare di femminicidio, ma in maniera diversa. Non il racconto della vittima, né quello di un testimone o tanto meno del carnefice, “Doppio taglio”  è la narrazione di come curiosi meccanismi comunicativi  agiscono sottotraccia,  fino a distorcere la nostra percezione del fatto, trasformando anche la più sincera condanna in un'arma a “doppio taglio".

E’ andato in scena mercoledì 30 novembre al teatro dell’Archivolto, presentato in collaborazione con l’assessorato per le Pari Opportunità del Comune di Genova.

“Doppio taglio” si inserisce nella programmazione degli eventi organizzati dall’amministrazione comunale per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che quest’anno hanno avuto per filo conduttore lo slogan “Non solo parole”.

E in questo spettacolo, nato dalla collaborazione tra la protagonista Marina Senesi, attrice e autrice capace di fondere impegno e ironia, la sociologa Cristina Gamberi, esperta di studi di genere, e la regista Lucia Vasini, si analizzano le parole usate negli  articoli dei giornali, sia cartacei  sia  online, e il taglio narrativo usato per comunicare gli episodi di violenza maschile nei confronti delle donne.

Con il contributo delle voci fuoricampo di Filippo Solibello e Marco Ardemagni – gli inconfondibili conduttori del programma mattutino cult di Radio2 Caterpillar AM –  si susseguono immagini che scorrono parallele al racconto.

Si scopre, così, che la cronaca raramente si sottrae alla regola di una tradizione letteraria rivolta  ad alleggerire la responsabilità dell’aggressore, se si ritiene che la donna abbia superato i confini imposti al suo genere.

La narratrice si chiede e ci chiede: «Una donna che si vede rappresentata così è incentivata alla denuncia? Perché mai dovrebbe fidarsi se sa che noi non stiamo dalla sua parte? Se, come nella maggior parte dei casi, l’immagine proposta dai media ritrae la vittima come se l’aggressore fosse di fronte a lei, noi lettori, comprese noi donne che ci dichiariamo impegnate e sensibili, che altro stiamo facendo se non osservare la vittima dalla stessa visuale del suo carnefice?»

La rappresentazione di questa mattina era riservata agli studenti delle scuole superiori. In sala i ragazzi e le ragazze del Liceo Fermi, Istituto Alberghiero Bergese, Liceo Artistico Martini di Savona, Istituto Giorgi, Istituto Gobetti, Istituto Einaudi e Istituto d’arte Luzzati diChiavari)

La forza di questa proposta ha coinvolto un’artista d'eccezione: la cantautrice Tanita Tikaram, nota per il successo di Twist In My Sobritety, che ha voluto contribuire al progetto regalando allo spettacolo un inedito dal titolo decisamente emblematico, My Enemy – il mio nemico.
30 novembre 2016
Ultimo aggiornamento: 07/12/2016
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