Le celebrazioni del 154° anniversario della partenza dei Mille, oggi a Quarto

L'orazione commemorativa tenuta dal presidente del consiglio comunale Giorgio Guerello. «Garibaldi ci ha insegnato che le grandi speranze dell'umanità non possono morire, che la causa della libertà dei popoli è la stessa della libertà degli uomini, il riscatto sociale è parte integrante della causa della libertà. Nell'età in cui si andavano formando gli stati nazionali, egli fu protagonista indiscusso dell'unità italiana conferendole, nel momento della sua costituzione e della sua identità, un carattere popolare e partecipativo». Protagonisti della cerimonia di stamattina, i ragazzi della scuola Palli.

Testo Alternativo
“Da questo scoglio capitanati da Garibaldi s’imbarcarono i Mille per la Sicilia la notte del 5 maggio 1860”  sono queste le parole incise nel basamento della stele sullo scoglio di Quarto. Essenziali e toccanti, come il momento della deposizione della corona, che  sulle note de “Il silenzio”, ha dato avvio alla mattinata di celebrazioni, che sono poi proseguite davanti al monumento di Quarto  dove, prima dell’orazione commemorativa, sono intervenuti Nerio Farinelli presidente del Municipio Levante e Armando Sicilia presidente della federazione provinciale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Annita Garibaldi Jallet, unica pronipote diretta di Giuseppe Garibaldi, nonché presidente dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, ha definito la spedizione dei mille come “l’atto fondante, laicamente sacro, della nostra nazione”.

> Ragazze e ragazzi della scuola elementare Palli si sono alternati, disinvolti e capaci, nel proporre letture in tema con la cerimonia. E’ una ragazza della quinta A  ad avere il compito di leggere, dal volume “Da Quarto al Volturno” di Giuseppe Cesare Abba,  il toccante brano sui preparativi della partenza nella notte tra il 5 e il 6 maggio, mentre
la poesia “I mille” di Angiolo Silvio Novaro tocca a un ragazzo della quinta B e, quando recita il  verso “e tutti aveano la camicia rossa e tutti erano belli” lo sguardo va ai ragazzi della scuola Palli, schierati sui gradini del monumento, con le loro magliette rosse, i cappellini rossi con la visiera e il fazzoletto rosso al collo.

Infine non sono mancate le curiosità. Quanti erano veramente i mille che partirono da quarto? 1068 per la precisione. Quanti uomini Garibaldi salvò dalle acque durante la traversata? Ben 16. Il famoso poncho? Iniziò ad indossarlo solo dopo il 1860. E nel 1871, a Torino, fondò l’associazione per  protezione degli animali.

A tenere l’orazione commemorativa è stato Giorgio Guerello, presidente del consiglio comunale, che ha ripercorso glia spetti storici, politici, culturali e sociali dell’imprese dei Mille "Da questi scogli, la sera del 5 maggio 1860 Garibaldi e le camicie rosse salparono sulle navi a vapore Piemonte e Lombardo per sbarcare poi in Sicilia dove, al termine di strenui combattimenti, l'isola fu annessa al regno di Sardegna e vennero poste le basi per la futura unità d'Italia. L'impresa dei Mille è stata connotata per molto tempo da un alone di leggenda e di mito come la figura di Garibaldi, descritto come eroe dei due mondi e rivoluzionario, simbolo dell'Italia e dell'identità nazionale". 

Guerello si è poi soffermato sulla figura di Garibaldi e sul forte legame con Genova: "Di Giuseppe Garibaldi si è detto molto tra realtà e mitizzazione, tra interpretazioni e fatti storici, ma rimane indubbiamente il personaggio storico italiano più conosciuto nel mondo. Garibaldi rappresenta l'eroe per eccellenza, l'eroe popolare. Nasce dal popolo, vive con il popolo, lotta con il popolo, uomo del popolo, assurge alle più alte cariche militari e politiche ma è capace di tornare alla vita semplice, tra persone semplici. Si ritira a Caprera dove coltiva la terra rifuggendo dal lusso.
Garibaldi ha incarnato il senso dell'avventura e della scoperta, dall'America latina, all'Europa, all'Italia. Come combattente e capo dei volontari per la nobile causa si fa interprete dell'aspirazione all'emancipazione  degli emarginati, delle vittime del pregiudizio e del privilegio. Come condottiero manifesta un carisma eccezionale, ha coraggio, abilità tattica, abnegazione e carattere inflessibile nel perseguire i suoi obiettivi.
Nell'età in cui si andavano formando gli stati nazionali, egli fu protagonista indiscusso dell'unità italiana conferendole, nel momento della sua costituzione e della sua identità, un carattere popolare e partecipativo".
"E' importante ricordare il legame tra Genova e Garibaldi - ha sottolineato il presidente Guerello - un legame importante. I suoi avi erano di origini liguri, a Genova soggiornò, conobbe Giuseppe Mazzini, partecipò alla rivolta del 1834.  Dal porto di Genova partiva e arrivava nei suoi viaggi oltreoceano. Genova è anche la città dove si sviluppò e si consolidò la sua immagine eroica e fu la prima città in Italia a conferirgli la cittadinanza onoraria".

L'immagine di Garibaldi che ancora oggi colpisce di più è quella di un uomo libero che, al di là delle proprie debolezze e delle sconfitte, non si arrendeva mai, pronto a ricominciare in ogni circostanza senza mai perdere di vista un obiettivo percepito e vissuto come bene collettivo. Un uomo libero che visse e operò per la libertà degli altri, il cui insegnamento deve essere di monito per tutti noi ancora oggi e per le giovani generazioni che formeranno il nostro futuro. Per questo è molto importante la presenza di tanti ragazzi qui oggi, che non sono solo spettatori ma assoluti protagonisti di questa giornata".
Le iniziative per le celebrazioni del 154° anniversario della partenza della spedizione die Mille proseguono:

Mercoledì 7  maggio, al museo del Risorgimento, alle 17,30, avrà luogo la presentazione del volume “Anita : un grande amore con Garibaldi “, di  Raffaella Saponaro Monti-Bragadin, Edizioni Gammarò, Sestri Levante,  2012. Interverranno l’autrice e Lazzarino Del Grosso, presidente dell’associazione “Sante Garibaldi” di Genova – Chiavari e della Federazione Liguria dell’associazione nazionale veterani e reduci garibaldini – ANVRG .

Sabato 10 maggio, alle ore 10,30, visita guidata al percorso espositivo, a cura di Liliana Bertuzzi, del museo del Risorgimento.
Mercoledì 14 maggio, alle ore 17, sempre nel museo del Risorgimento, conferenza di Bianca Montale, dell’Università di Genova, dal titolo  “Genova nel Risorgimento, rivoluzionaria e moderata”.
Tutte le iniziative sono ad ingresso gratuito (fino ad esaurimento dei posti).

5 maggio 2014
Ultimo aggiornamento: 05/05/2014
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