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Le celebrazioni per il 25 aprile a Genova

Gli appuntamenti al cimitero di Staglieno, la deposizione di corone al sacrario dei caduti, i saluti e l’orazione commemorativa in piazza Matteotti. In mostra fino alle 19 al Museo del Risorgimento l’Atto di Resa delle truppe tedesche firmato a Genova il 25 aprile 1945 dal generale Gunther Meinhold a Villa Migone

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“Saluto tutti i genovesi, quelli che sono qui e quelli che non ci sono perché il 25 aprile è la festa di tutti”. Queste le parole con cui ha esordito il sindaco Marco Bucci nel suo discorso in piazza Matteotti per la consueta cerimonia che ha concluso la mattinata di celebrazioni per il 73° anniversario della Liberazione.

Dopo aver citato le parole del partigiano Aldo Gastaldi – “noi non stiamo lottando per le poltrone, ma perché vogliamo bene alla nostra terra” – il primo cittadino ha ricordato come i valori del 25 aprile siano vivi ancora oggi. “Dal 25 aprile ci viene un richiamo alla libertà, alla democrazia, alla pace e all’unità, patrimonio comune del paese. La lotta di Liberazione – ha concluso – è stata frutto di espressioni e di convincimenti culturali e politici diversi”.

Un richiamo – quello all’unità – ripreso anche da Dario Venegoni, presidente nazionale Aned-Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti, a cui è stata affidata l’orazione commemorativa. “Il grande lascito della Resistenza – ha detto – è che essa non è stata espressione di un unico colore”. Venegoni ha offerto un respiro europeo alla sua orazione attaccando i nazionalismi e ricordando come essi rappresentino “un vero e proprio cancro della democrazia”. A chi, in piazza, aveva fischiato, i precedenti interventi, ha detto: “Dobbiamo criticare chi decide di non celebrare la Liberazione, non chi risponde positivamente a un dovere istituzionale”.

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – che aveva preceduto il presidente Aned – dopo aver rivolto un affettuoso saluto all’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha posto l’accento sul valore della libertà citando una frase di Piero Calamandrei: “la libertà è come l’aria, ci accorgiamo della sua importanza quando manca”. 

In piazza Matteotti erano presenti i gonfaloni di Comune. Regione, Città Metropolitana e la banda della Filarmonica Sestrese che ha eseguito l’Inno di Mameli.

Le celebrazioni si erano aperte alle 8 nel cimitero monumentale di Staglieno con la formazione di un corteo e la deposizione di corone al campo israelitico, ai monumenti dedicati agli internati e ai deportati nei lager nazisti, al sacrario Trento e Trieste e, alle 8.45, al campo dei Caduti Partigiani dove è stata celebrata una Santa Messa in suffragio.

Alle 10.30, in prossimità del ponte Monumentale sono state deposte corone al sacrario dei caduti partigiani ed è stata letta la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Città di Genova e dell’Atto di Resa delle truppe tedesche.

Per l’occasione, fino alle 19, il Museo del Risorgimento Istituto Mazziniano di via Lomellini 11 offre un’apertura straordinaria con ingresso libero e la possibilità di ammirare l’Atto di Resa delle truppe tedesche firmato a Genova il 25 aprile 1945 dal generale Gunther Meinhold a Villa Migone. Si è trattato dell’unico caso europeo in cui un corpo d’armata tedesco si sia arreso a formazioni partigiane.

Per maggiori informazioni: telefono 010.5576430, email biglietteriarisorgimento@comune.genova.it, web www.museidigenova.it.
25 aprile 2018
Ultimo aggiornamento: 25/04/2018
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