Camerette da tre o quattro letti con bagno privato al posto delle camerate di un tempo. Le coperte azzurre, il piccolo armadio a disposizione di ogni ospite sono segni di un’accoglienza attenta ai bisogni delle persone senza dimora. Per la prima volta un’ala dedicata alle donne, alle quali sono riservati 12 dei 36 posti che ogni notte saranno a disposizione di chi ha bisogno di un posto per dormire e si presenti, tra le 21 e le 23, all’ingresso di vico Malatti, sul retro dell’imponente edificio che a Genova è conosciuto semplicemente come 'il Massoero'.
Lo storico palazzo al civico 13A di via del Molo, dal 1920 destinato all’accoglienza notturna dei ‘bisognosi’ per volontà del benefattore Luigi Massoero che fece un lascito al Comune di Genova, con un preciso vincolo di destinazione, riaprirà i battenti lunedì 21 maggio, dopo i lavori di ristrutturazione e di restauro conservativo.
"Sono molto emozionata all’idea di inaugurare il nuovo 'Massoero' dopo dieci anni e restituirlo alla città rinnovato - afferma Francesca Fassio, assessore alle Politiche educative e dell'istruzione, alle Politiche socio-sanitarie e alla Casa - il Massoero è un pezzo di storia di Genova, rappresenta i genovesi, la loro generosità e la loro capacità di inclusione. La sua fisionomia attuale si inserisce perfettamente in un quartiere che negli anni è stato interessato da una profonda riqualificazione. Ringrazio tutti coloro che ci hanno lavorato e che hanno reso possibile questa ripartenza. E’ il primo passo di un processo virtuoso che interesserà via via la realtà dei senza dimora in tutti gli aspetti che la caratterizzano".
Il “Massoero” è una delle più grandi strutture di accoglienza notturna per senza dimora sul territorio genovese: è infatti capace di accogliere 36 persone (24 uomini e 12 donne) in 10 stanze. E’ dotato di locali spaziosi e di alti soffitti con volte in pietra, che testimoniano le sue origini di deposito di grano e cereali.
Numerose le differenze tra la struttura che aprirà lunedì 21 maggio e il vecchio Massoero: i senza dimora sono accolti, anziché in affollate camerate, in stanze da due, tre o quattro letti, ciascuna dotata di servizi igienici con doccia; per la prima volta, l’Asilo notturno è predisposto per accogliere anche le donne: esiste infatti una sezione femminile separata da quella destinata agli uomini e presidiata da una operatrice dedicata; i turni, che sono stati 'rinforzati' (tre o quattro operatori sempre presenti), svolti da personale comunale.
E' Cinzia Vigneri, direttore Politiche sociali del comune di Genova a spiegare nel dettaglio regole e funzionamento del nuovo Massoero: "Il servizio si rivolge a uomini e donne maggiorenni - con regolare documento d’identità o soggiorno - privi di mezzi o in difficoltà finanziaria, anche temporanea. L’accesso può essere diretto, cosiddetto a campanello, oppure su invio da parte dei Servizi Sociali de Comune. La fascia oraria di accoglienza è quella compresa tra le 21 e le 23, mentre l’uscita è sempre alle sette di mattina indipendentemente dall’ora di ingresso. L’ospitalità non può superare i 15 giorni consecutivi, trascorsi i quali si potrà fare nuovamente richiesta di accoglienza solo dopo almeno 30 giorni dalla fine del precedente pernottamento. Nel corso dell’anno è concesso un massimo di 100 pernottamenti".
L’Asilo notturno, che fa capo all’ufficio Cittadini senza territorio della direzione Politiche sociali, era stato già ‘testato’ durante l’emergenza gelo di fine febbraio, quando per due settimane, il Massoero è stato aperto in anticipo per sottrarre i senza dimora alla morsa del gelo, in aggiunta alle altre strutture aperte: in quelle due settimane si sono registrate 195 presenze maschili e 8 femminili.
I lavori di ristrutturazione dell’edificio – progettista lo studio dell’architetto Giampiero Buffoni – sono durati all’incirca 10 anni e sono stati ultimati a fine 2017.
Il Comune di Genova ha recentemente ottenuto un finanziamento nell’ambito del programma PON Metro (Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane), a valere sull’asse prioritario 3 “Servizi per l’inclusione sociale” valido su un arco temporale che arriva al 2023 (dotazione finanziaria di tutto l’asse: 9.830.385 euro). Il Progetto “GE.3.2.2.a servizi a bassa soglia per l’inclusione dei Senza dimora o assimilati (stranieri in emergenza abitativa estrema)” è stato finanziato dall’Unione europea con 2.100.000 euro.
L’operazione finanzia i servizi di accompagnamento educativo forniti dalla struttura Massoero per le persone senza dimora e assimilati. Queste persone vengono prese in carico da parte dell’Ufficio cittadini senza territorio che li accompagna verso l’uscita da una situazione di esclusione e di marginalità; la struttura è un asilo che ospita questa fascia di utenza e l’accompagna con mirati percorsi educativi, verso un concreto avvicinamento a condizioni di vita migliori.
Lo storico palazzo al civico 13A di via del Molo, dal 1920 destinato all’accoglienza notturna dei ‘bisognosi’ per volontà del benefattore Luigi Massoero che fece un lascito al Comune di Genova, con un preciso vincolo di destinazione, riaprirà i battenti lunedì 21 maggio, dopo i lavori di ristrutturazione e di restauro conservativo.
"Sono molto emozionata all’idea di inaugurare il nuovo 'Massoero' dopo dieci anni e restituirlo alla città rinnovato - afferma Francesca Fassio, assessore alle Politiche educative e dell'istruzione, alle Politiche socio-sanitarie e alla Casa - il Massoero è un pezzo di storia di Genova, rappresenta i genovesi, la loro generosità e la loro capacità di inclusione. La sua fisionomia attuale si inserisce perfettamente in un quartiere che negli anni è stato interessato da una profonda riqualificazione. Ringrazio tutti coloro che ci hanno lavorato e che hanno reso possibile questa ripartenza. E’ il primo passo di un processo virtuoso che interesserà via via la realtà dei senza dimora in tutti gli aspetti che la caratterizzano".
Il “Massoero” è una delle più grandi strutture di accoglienza notturna per senza dimora sul territorio genovese: è infatti capace di accogliere 36 persone (24 uomini e 12 donne) in 10 stanze. E’ dotato di locali spaziosi e di alti soffitti con volte in pietra, che testimoniano le sue origini di deposito di grano e cereali.
Numerose le differenze tra la struttura che aprirà lunedì 21 maggio e il vecchio Massoero: i senza dimora sono accolti, anziché in affollate camerate, in stanze da due, tre o quattro letti, ciascuna dotata di servizi igienici con doccia; per la prima volta, l’Asilo notturno è predisposto per accogliere anche le donne: esiste infatti una sezione femminile separata da quella destinata agli uomini e presidiata da una operatrice dedicata; i turni, che sono stati 'rinforzati' (tre o quattro operatori sempre presenti), svolti da personale comunale.
E' Cinzia Vigneri, direttore Politiche sociali del comune di Genova a spiegare nel dettaglio regole e funzionamento del nuovo Massoero: "Il servizio si rivolge a uomini e donne maggiorenni - con regolare documento d’identità o soggiorno - privi di mezzi o in difficoltà finanziaria, anche temporanea. L’accesso può essere diretto, cosiddetto a campanello, oppure su invio da parte dei Servizi Sociali de Comune. La fascia oraria di accoglienza è quella compresa tra le 21 e le 23, mentre l’uscita è sempre alle sette di mattina indipendentemente dall’ora di ingresso. L’ospitalità non può superare i 15 giorni consecutivi, trascorsi i quali si potrà fare nuovamente richiesta di accoglienza solo dopo almeno 30 giorni dalla fine del precedente pernottamento. Nel corso dell’anno è concesso un massimo di 100 pernottamenti".
L’Asilo notturno, che fa capo all’ufficio Cittadini senza territorio della direzione Politiche sociali, era stato già ‘testato’ durante l’emergenza gelo di fine febbraio, quando per due settimane, il Massoero è stato aperto in anticipo per sottrarre i senza dimora alla morsa del gelo, in aggiunta alle altre strutture aperte: in quelle due settimane si sono registrate 195 presenze maschili e 8 femminili.
I lavori di ristrutturazione dell’edificio – progettista lo studio dell’architetto Giampiero Buffoni – sono durati all’incirca 10 anni e sono stati ultimati a fine 2017.
Il Comune di Genova ha recentemente ottenuto un finanziamento nell’ambito del programma PON Metro (Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane), a valere sull’asse prioritario 3 “Servizi per l’inclusione sociale” valido su un arco temporale che arriva al 2023 (dotazione finanziaria di tutto l’asse: 9.830.385 euro). Il Progetto “GE.3.2.2.a servizi a bassa soglia per l’inclusione dei Senza dimora o assimilati (stranieri in emergenza abitativa estrema)” è stato finanziato dall’Unione europea con 2.100.000 euro.
L’operazione finanzia i servizi di accompagnamento educativo forniti dalla struttura Massoero per le persone senza dimora e assimilati. Queste persone vengono prese in carico da parte dell’Ufficio cittadini senza territorio che li accompagna verso l’uscita da una situazione di esclusione e di marginalità; la struttura è un asilo che ospita questa fascia di utenza e l’accompagna con mirati percorsi educativi, verso un concreto avvicinamento a condizioni di vita migliori.