L’Italia farà da sé. Le strategie di sopravvivenza negli anni dell’autarchia

Dal 20 dicembre al 15 febbraio 2015 Palazzo Ducale ospita la mostra che, attraverso dipinti, sculture, disegni, manifesti, arti decorative, arredi e grafica provenienti dalle collezioni della Wolfsoniana, documenta come la propaganda del regime fascista cercò di promuovere l'autosufficienza economica

manifesto di propaganda, mostra "L'italia farà da sé"
Il titolo della mostra che Palazzo Ducale ospita dal 20 dicembre 2014 al 15 gennaio 2015 è ispirato a uno dei tanti motti propagandistici coniati dal regime fascista: l’Italia farà da sé, non abbiamo bisogno di nessuno, tantomeno dei prodotti agricoli e industriali delle altre nazioni, considerate “nemiche”.

Attraverso dipinti, sculture, disegni, manifesti, arti decorative, arredi e grafica provenienti dalle collezioni della Wolfsoniana la mostra  L’Italia farà da sé. Propaganda moda e società negli anni dell’autarchia, curata da Matteo Fochessati e Gianni Franzone, documenta le strategie elaborate dalla propaganda del regime per contrastare le ricadute della crisi economica e i loro effetti sulla vita quotidiana degli Italiani. 

L’eterogeneità dei materiali della Wolfsoniana e la stessa specificità della collezione - focalizzata sulle valenze estetiche delle opere artistiche del Novecento, ma anche sui significati storici e sociali che esse sono in grado di trasmettere, ricomponendo i principali caratteri dell’epoca contemporanea - contribuisce a documentare in maniera diretta e coinvolgente i temi e l’iconografia del periodo autarchico e coloniale.

Un contributo determinante alla mostra è stato offerto dalla collaborazione con due importanti archivi di arte e illustrazione: il Massimo and Sonia Cirulli Archive di New York e la galleria l’Image - Manifesti originali del XX secolo di Alassio che, attraverso il prestito dei loro manifesti, hanno dato un fondamentale contributo iconografico al percorso espositivo. Altrettanto significativo è stato l’apporto dell’Istituto Mazziniano, attraverso il prestito di alcune divise indossate dagli ascari, i soldati di colore delle truppe ausiliare dell’esercito italiano in Libia e in Africa Orientale.

Il percorso espositivo, puntando su una puntuale ricostruzione del periodo storico e sull’effetto scenografico dei materiali selezionati, è suddivisa in 9 sezioni tematiche:

. Rinascita economica e autarchia
. La Battaglia del grano
. Preferite i prodotti nazionali
. L’Italia ha finalmente il suo impero
. Tipi indigeni
. Oro alla Patria
. La conquista economica dell’Impero
. Lo stile autarchico
. Materiali autarchici
. La conquista economica dell’Impero
. Lo stile autarchico
. Materiali autarchici


La politica autarchica del regime - inizialmente scaturita dall’esigenza di contrastare la grave congiuntura economica internazionale e in seguito alimentata dalla fase preparatoria alla guerra d’Etiopia -  ebbe ufficialmente inizio il 23 marzo 1936, attraverso una martellante propaganda improntata da motti perentori come “Noi tireremo dritto” o “L’Italia farà da sé”.

In realtà, la reazione del regime alle sanzioni decretate dalla Società delle Nazioni il 7 ottobre del 1935 - in risposta all’aggressione italiana all’Etiopia - aveva già trovato espressione nel dicembre del 1935 con la “Giornata della fede”, in cui gli Italiani furono invitati a dare oro alla patria, e si protrasse oltre la revoca stessa dell’embargo, avvenuta il 4 luglio del 1936.

Questa consolidata politica di mobilitazione nazionale, patrocinata dalla macchina propagandistica del fascismo come strumento di consenso popolare, era comunque già stata sperimentata negli anni precedenti, attraverso azioni politiche volte a sostenere una totale autosufficienza produttiva, come nel caso della “Battaglia del grano”, lanciata da un discorso del Duce alla Camera del 20 giugno 1925, o della campagna per la bonifica integrale, culminata con l’azione di bonifica dell’Agro Pontino, dove sorsero città di nuova fondazione come Littoria (oggi Latina) e Sabaudia.

La drastica riduzione degli acquisti all’estero e la conseguente azione promozionale di surrogati o succedanei, determinarono una politica protezionistica volta a favorire l’acquisto dei prodotti italiani e a rafforzare le principali industrie nazionali.
Questo intenso sforzo produttivo, in particolare nel campo delle risorse energetiche, a cui fu dedicata nel 1939 la "Mostra autarchica del minerale italiano", coinvolse i principali artisti e illustratori dell’epoca, chiamati a promuovere, attraverso le loro opere e i loro avanguardistici allestimenti espositivi, l’immagine di un’Italia moderna, dinamica e competitiva a livello internazionale.   

Uno degli aspetti più qualificanti del periodo autarchico fu rappresentato dalla produzione - in particolare nei settori dell’edilizia, dell’arredo e della moda - di nuovi materiali che potessero contribuire alla politica di autosufficienza economica imposta dal fascismo.

Pittori, scultori e designer furono quindi chiamati a interpretare gli emergenti fenomeni di stile e di moda, scaturiti dalla politica autarchica, e le norme di comportamento sociale imposte dal regime nel suo obiettivo di radicale trasformazione del popolo italiano. 


La mostra è aperta fino al 15 gennaio da martedì a venerdì dalle 15 alle 19 e sabato e domenica dalle 10 alle 19.

Ingresso gratuito

Prenotazione scuole: fuori orario su appuntamento tel. 010 8171004

Info: tel. 010 817663 www.palazzoducale.genova.it

16 dicembre 2014
Ultimo aggiornamento: 16/12/2014
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