La “mensa di vallata” era da molto tempo un sogno nel cassetto dell’Ambito Territoriale Sociale della Valpolcevera. Un sogno che è diventato realtà: il 22 gennaio è stata inaugurata, alla presenza del sindaco Marco Doria, della presidente del Municipio V Iole Murruni dell’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco e di tantissimi volontari. A oggi sono quasi duecento le persone che hanno dato la loro disponibilità.
«Un bel risultato – commenta l’assessore ai Servizi Sociali del Comune, Emanuela Fracassi – un sogno che si avvera grazie al grande lavoro svolto dai tanti i soggetti coinvolti. Una collaborazione sinergica fra pubblico e privato, svolta in un clima di vera armonia».
Tanti i soggetti coinvolti, a partire dalla Società Operaia Cattolica che ha messo a disposizione i locali di via San Quirico 151, il Comune di Genova, il Municipio V e i suoi servizi sociali territoriali, la Caritas, che ha investito economicamente nella ristrutturazione delle sale, la parrocchia di San Quirico e le parrocchie della valle, la cooperativa sociale Emmaus, che per i primi due mesi preparerà i secondi piatti, la Comunità di San Benedetto al Porto, che assicurerà frutta e verdura grazie al progetto C.R.E.A. (centro recupero eccedenze alimentari) .
Senza dimenticare i negozi vicini, che forniscono parte della loro produzione a titolo gratuito.
«La mensa per le persone meno abbienti e più bisognose risponde ad un’esigenza importante del nostro territorio – racconta la presidente del Municipio Valpolcevera, Iole Murruni - ed è un progetto che si aggiunge ad altri che abbiamo deliberato: il C.R.E.A. (centro recupero eccedenze alimentari), che attraverso un’apposita convenzione permette la raccolta dell’invenduto dei mercati generali ortofrutta di Bolzaneto, la lavorazione e la distribuzione alle famiglie individuate dagli assistenti sociali presso la Casa Ambientale nel quartiere Diamante, oppure il progetto Dieta Lattea, per garantire la corretta alimentazione dei neonati nel primo anno di vita appartenenti a famiglie in difficoltà economiche».
La mensa è operativa dal 25 gennaio. Per il momento, funziona tre sere alla settimana - il lunedì, mercoledì e venerdì – «e i pasti forniti, dopo sole quattro serate, sono stati circa cinquanta per dieci persone» spiega Simonetta Gadaleta, coordinatrice dei servizi sociali in Valpolcevera.
«Un segno concreto di vicinanza, una risposta alla necessità di soddisfare il bisogno primario dell’alimentazione in Valpolcevera, che negli ultimi 5 anni è aumentata in modo preoccupante. – continua Simonetta Gadaleta - Sono sempre di più le persone che non trovano lavoro, che perdono quello che hanno, che non riescono ad alimentarsi se non attraverso gli aiuti concreti di parrocchie, centri d’ascolto, servizi sociali».
Per la coordinatrice dell’ATS del Municipio V Valpolcevera «è necessario stare in un luogo ed esserci, esistere in maniera costruttiva».
I volontari che hanno dato la disponibilità ad effettuare i turni di cucina o sala, raggiunti tramite gli incontri effettuati nelle diverse realtà territoriali, sono quasi 200: 191 per la precisione e molti arrivano anche dall’Alta Valpolcevera, dai Comuni fuori Genova.
Forti di questa massiccia ed entusiastica risposta, si guarda già ad altri ambiziosi traguardi: «l’obiettivo è fornire pasti tutti i giorni e aumentare le persone assistite», assicura il vicepresidente del municipio Pasquale Costa, anche lui tra i volontari della mensa.
Pasti caldi serviti con un sorriso: cibo per il corpo, ma anche una carezza per l’anima, perché «la mensa è un’occasione importante non solo perché si garantisce un piatto caldo ma anche perché è un momento di convivialità, aggregazione e socialità per persone che, oltre ad essere in condizione di disagio socio-economico, spesso sono anche sole» conclude Iole Murruni.
Si potrà obbiettare che è solo un piccolo gesto, ma la presidente del Municipio ci tiene a sottolineare che,come ha detto Madre Teresa di Calcutta: “quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.
«Un bel risultato – commenta l’assessore ai Servizi Sociali del Comune, Emanuela Fracassi – un sogno che si avvera grazie al grande lavoro svolto dai tanti i soggetti coinvolti. Una collaborazione sinergica fra pubblico e privato, svolta in un clima di vera armonia».
Tanti i soggetti coinvolti, a partire dalla Società Operaia Cattolica che ha messo a disposizione i locali di via San Quirico 151, il Comune di Genova, il Municipio V e i suoi servizi sociali territoriali, la Caritas, che ha investito economicamente nella ristrutturazione delle sale, la parrocchia di San Quirico e le parrocchie della valle, la cooperativa sociale Emmaus, che per i primi due mesi preparerà i secondi piatti, la Comunità di San Benedetto al Porto, che assicurerà frutta e verdura grazie al progetto C.R.E.A. (centro recupero eccedenze alimentari) .
Senza dimenticare i negozi vicini, che forniscono parte della loro produzione a titolo gratuito.
«La mensa per le persone meno abbienti e più bisognose risponde ad un’esigenza importante del nostro territorio – racconta la presidente del Municipio Valpolcevera, Iole Murruni - ed è un progetto che si aggiunge ad altri che abbiamo deliberato: il C.R.E.A. (centro recupero eccedenze alimentari), che attraverso un’apposita convenzione permette la raccolta dell’invenduto dei mercati generali ortofrutta di Bolzaneto, la lavorazione e la distribuzione alle famiglie individuate dagli assistenti sociali presso la Casa Ambientale nel quartiere Diamante, oppure il progetto Dieta Lattea, per garantire la corretta alimentazione dei neonati nel primo anno di vita appartenenti a famiglie in difficoltà economiche».
La mensa è operativa dal 25 gennaio. Per il momento, funziona tre sere alla settimana - il lunedì, mercoledì e venerdì – «e i pasti forniti, dopo sole quattro serate, sono stati circa cinquanta per dieci persone» spiega Simonetta Gadaleta, coordinatrice dei servizi sociali in Valpolcevera.
«Un segno concreto di vicinanza, una risposta alla necessità di soddisfare il bisogno primario dell’alimentazione in Valpolcevera, che negli ultimi 5 anni è aumentata in modo preoccupante. – continua Simonetta Gadaleta - Sono sempre di più le persone che non trovano lavoro, che perdono quello che hanno, che non riescono ad alimentarsi se non attraverso gli aiuti concreti di parrocchie, centri d’ascolto, servizi sociali».
Per la coordinatrice dell’ATS del Municipio V Valpolcevera «è necessario stare in un luogo ed esserci, esistere in maniera costruttiva».
I volontari che hanno dato la disponibilità ad effettuare i turni di cucina o sala, raggiunti tramite gli incontri effettuati nelle diverse realtà territoriali, sono quasi 200: 191 per la precisione e molti arrivano anche dall’Alta Valpolcevera, dai Comuni fuori Genova.
Forti di questa massiccia ed entusiastica risposta, si guarda già ad altri ambiziosi traguardi: «l’obiettivo è fornire pasti tutti i giorni e aumentare le persone assistite», assicura il vicepresidente del municipio Pasquale Costa, anche lui tra i volontari della mensa.
Pasti caldi serviti con un sorriso: cibo per il corpo, ma anche una carezza per l’anima, perché «la mensa è un’occasione importante non solo perché si garantisce un piatto caldo ma anche perché è un momento di convivialità, aggregazione e socialità per persone che, oltre ad essere in condizione di disagio socio-economico, spesso sono anche sole» conclude Iole Murruni.
Si potrà obbiettare che è solo un piccolo gesto, ma la presidente del Municipio ci tiene a sottolineare che,come ha detto Madre Teresa di Calcutta: “quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.