OGGI IN SALA ROSSA – AGGREGAZIONE AMIU - IREN
A cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio comunale di Genova
Torna all’esame delle commissioni V Territorio e VI Sviluppo Economico la questione dell’aggregazione industriale e societaria tra Amiu e Iren Ambiente, con la presentazione questa mattina della nuova proposta di Giunta che sarà poi discussa nel pomeriggio. Alla presidenza c’è Monica Russo (Pd).
Nel suo lungo intervento, il sindaco Marco Doria illustra il senso complessivo dell’operazione, partendo dalla situazione del 2014, quando Amiu prevedeva di investire in impianti più di 200 milioni.
Il progetto è stato poi modificato, anche in seguito alla non prevista chiusura di Scarpino. L’attuale piano industriale non prevede più il gassificatore, si adegua ai nuovi criteri per la raccolta differenziata stabiliti dalla Regione e tiene conto della prossima apertura della discarica Scarpino 3, per cui recentemente è stata concessa l’autorizzazione di inizio attività (Aia). Considerata la scadenza nel 2020 del contratto di servizio, è necessaria l’aggregazione con un partner industriale, che è necessariamente Iren Ambiente, l’unica azienda che ha risposto al bando pubblico del Comune con una manifestazione d’interesse.
Il piano industriale, che punta alla creazione di un’azienda, sotto il controllo del Comune, che gestirà l’intero ciclo dei rifiuti in un primo tempo su base metropolitana e in seguito regionale, permetterà una proroga decennale, a condizioni invariate, del contratto di servizio di Amiu, il mantenimento delle condizioni contrattuali per i lavoratori e la stabilizzazione di 31 precari. Non si tratta di una cessione di azioni, ma dell’ingresso di un socio industriale che ha un’attività affine a quella di Amiu, che possiede i propri impianti e che porta capitali nuovi. La nuova Amiu non sarà una divisione di Iren.
Grazie all’accordo tra Comune e Iren Ambiente, che prevede che non siano distribuiti utili fino al completamento degli impianti, sarà possibile inoltre spalmare su un decennio il recupero delle maggiori spese di questi anni per i conferimenti di rifiuti fuori regione, con un già previsto aumento della Tari, l’anno prossimo, del 6,9 per cento. Senza l’aggregazione il recupero dovrebbe avvenire, per legge, in soli quattro anni, e il Comune avrebbe ulteriori spese per sostenere Amiu. Secondo gli accordi, gli utili saranno investiti in azienda o impiegati per il contenimento delle tariffe, prevedendo anche interventi compensativi per certe categorie di utenti che potrebbero essere in difficoltà nel pagamento della Tari, il cui ammontare è stabilito per legge.
Nel successivo intervento l’assessore all’Ambiente Italo Porcile sottolinea che il Comune mantiene tra l’altro la regia sulle modalità di raccolta; Francesco Miceli ricorda invece che il passaggio di Amiu da società “in house” a società industriale ne riduce notevolmente i costi di gestione, con un beneficio per i cittadini, che solo grazie a questa operazione sarà possibile recuperare in dieci anni anziché quattro i costi del “fuori regione” e che per tutta la durata del contratto di servizio non sarà possibile la cessione di azioni.
L’ultimo intervento è del consulente Luca Lanzalone, che illustra i passi compiuti per giungere all’accordo con Iren Ambiente, sulla base di una norma della legge di stabilità 2015, tendente a favorire l’integrazione tra società partecipate e pubblica amministrazione. Si è scelto di seguire una procedura pubblica anche se Iren aveva già manifestato interesse per Amiu. È stata necessaria una lunga trattativa, anche per giungere a un accordo che possa essere accettato da Consob, che dovrà vagliarlo, imponendo o rifiutando eventualmente alcune clausole. L’intervento della Commissione nazionale per le società e la Borsa è necessario perché il Comune è azionista di Iren, con una quota importante.
La riunione è aggiornata per il pomeriggio alle 14.30, per gli interventi dei consiglieri.
data: 
27/03/2017
Ultimo aggiornamento: 27/03/2017
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