OGGI IN SALA ROSSA – APPROVAZIONE DELLO STATUTO DI AMT, PER L’ADOZIONE DEL MODELLO IN HOUSE PROVIDING
A cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio comunale di Genova
I lavori, presieduti da Marta Brusoni (Vince Genova) e da Paolo Putti (Chiamami Genova), sono iniziati con l’esposizione del vice sindaco Stefano Balleari, che ha spiegato la necessità di adeguare lo statuto di Amt per poter mantenere l’azienda in house, secondo la volontà del Consiglio comunale, che ha votato in questo senso il 26 settembre scorso. Per l’adozione delle linee guida dello statuto, ha detto ancora Balleari, ci siamo rivolti ad Anac e abbiamo valutato analoghi regolamenti presenti in altre città.
I sindacati auditi (Faisa Cisal, Uil Trasporti, Cgil Trasporti) si sono espressi favorevolmente, ribadendo che l’obiettivo in house è condiviso ma che il relativo percorso procedurale, vedi modifiche statutarie, non è competenza dei rappresentanti dei lavoratori. Le questioni che interessano il sindacato riguardano invece il destino di Atp e Autoguidovie, il fondino e, argomento di rilevanza, le risorse da destinare al bilancio 2017, dopo che complessivi 7,5 milioni sono stati decurtati nel 2017. Il sindacalista di Usb, ha posto l’attenzione sugli oltre 400 lavoratori di Atp, ribadendo che tutti i lavoratori del Tpl in ambito metropolitano dovranno avere un unico approdo.
Nella successiva e articolata discussione sono intervenuti Stefano Bernini, Cristina Lodi, Alessandro Terrile (Pd), Enrico Pignone, Gianni Crivello (Lista Crivello), Guido Grillo, Mario Mascia (Forza Italia), Francesco Maresca (Vince Genova), Luca Pirondini (M5s), Paolo Putti (Chiamami Genova).
Il vice sindaco Balleari ha concluso confermando che la scelta è quella di mantenere Amt in mano pubblica, pur nella consapevolezza che non si tratti di una strada in discesa. Ora lo statuto deve essere necessariamente modificato, per ottemperare alla decisione presa. Per tutte le altre questioni, verranno convocate successive commissioni. Il direttore di Amt Stefano Pesci ha poi delineato un quadro generale del bilancio dell’azienda, ricordando l’aumento del costo del gasolio (1 milione di euro) e l’impossibilità di completare l’esodo agevolato dei dipendenti che rientravano nel fondino. A ciò si aggiunga una riduzione di 3 milioni sul bilancio di previsione e una riduzione pari a 2,5 milioni di euro, relativa ai fondi regionali destinati ai trasporti, dovuta a una corrispondente riduzione dei fondi nazionali.
Amt ha lavorato su vari fronti, riuscendo a compensare i primi due fattori con l’aumento dei ricavi del traffico e ad effettuare anche altri risparmi.
data:
24/10/2017
Ultimo aggiornamento: 24/10/2017