OGGI IN SALA ROSSA – ASSISTENZA E PULIZIA AL BRIGNOLE: IN DISCUSSIONE L’INTERO SISTEMA DEGLI APPALTI
A cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale

Si è riunita questa mattina la commissione VII – Welfare per affrontare il tema degli appalti per l’assistenza e per la pulizia all’istituto Brignole, con le audizioni del commissario Pietro Piciocchi e delle organizzazioni sindacali. Era presente l’assessore alle Politiche socio sanitarie Emanuela Fracassi.
Con la presidenza di Cristina Lodi (Pd), la commissione, accogliendo lo stimolo dei sindacati e visto il ripetersi di incontri dedicati alla qualità e alla condizione dei lavoratori nei servizi dati in appalto, ha sviluppato il discorso più generale della gestione delle gare e si è conclusa con l’impegno a riunirsi, insieme ad altre commissioni consiliari, per elaborare linee di indirizzo sulla materia. Fracassi, da parte sua, si è detta disponibile ad approfondire l’argomento con i sindacati.
Nel merito dell’istituto Emanuele Brignole, Piciocchi ha rivendicato il cambiamento di rotta legato alla sua nomina nel settembre scorso. Infatti «il piano di dismissioni era contrario allo statuto, secondo cui il Brignole gestisce strutture. Nel programma invece si prevedeva l’affidamento della conduzione di tutte le strutture, compresa la Doria di Struppa, l’ultima rimasta in gestione diretta. Ho deciso di mantenere la Doria Struppa e di rilanciarla, per dimostrare che il pubblico può gestire una struttura del genere». In questi mesi l’istituto ha assunto quasi tutti i  lavoratori precari e presto l’intero personale sarà a tempo indeterminato.
Sull’appalto, Piciocchi ha informato che il bando, con la formula della “offerta economica più vantaggiosa” prevedeva un importo totale di 157 mila euro e che l’impresa vincente ha presentato un’offerta di 117 mila. Nel merito ha ricordato che una sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che non si possa escludere un’azienda da una gara sulla base del solo costo del lavoro. L’offerta ha comportato una riduzione delle ore di lavoro, ma l’azienda ha già accolto le sollecitazioni del commissario aumentando le ore settimanali dei dipendenti da 15 a 17, mentre si parla già di un aumento a 18. Un ulteriore aumento sarà possibile essendo prevista una crescita dei posti letto, dagli attuali 77 a 90.
Sul risultato della gara sono molto critici i sindacati, perché una simile riduzione, in un appalto di questo genere, comporta necessariamente una drastica riduzione del costo del lavoro, che è di gran lunga la maggior voce di spesa per servizi di questo tipo.
Non a caso, come segnala Silvana Comanducci (Uil), l’azienda non rispetta il limite contrattuale e paga 11 euro/ora contro il minimo di 16 e impone al personale di pulizia un ritmo di 312 metri quadrati all’ora. Si tratta di camere di anziani che hanno all’interno mobili ed effetti personali e, come ricorda Venanzio Maurici (Cgil), devono essere non semplicemente pulite, ma sanificate. Impossibile, in queste condizioni, garantire la qualità. I contratti di lavoro, sottolinea Fabio Servidei (Uil), devono essere rispettati, come le clausole di salvaguardia, e in generale ci sono norme più cogenti del pronunciamento del Consiglio di Stato.
Gli interventi di parte sindacale e quelli di alcuni consiglieri richiamano il ruolo del Comune nella gestione delle gare e nelle attività di controllo. «In un regime di commissariamento – ha precisato Fracassi – il nostro ruolo è molto limitato, ma questo non ci esime dalle funzioni di controllo, perché il tema del trattamento degli anziani ci riguarda strettamente».
Sono intervenuti i consiglieri Gianpaolo Malatesta (G.Misto), Gian Piero Pastorino (Fds), Lucio Padovani e Clizia Nicolella (L.Doria), Cristina Lodi (Pd), Giovanni Vassallo (Percorso Comune).
data: 
02/05/2016
Ultimo aggiornamento: 06/05/2016
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