OGGI IN SALA ROSSA – FASE DI STALLO PER L’AMIU
A cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio comunale di Genova

Si è riunita oggi, con la presidenza di Lucio Padovani (L.Doria), la commissione VI – Sviluppo Economico per riprendere, con l’audizione delle organizzazioni sindacali e di Marco Castagna, presidente Amiu, in presenza di Italo Porcile, assessore all’Ambiente, il tema del piano rifiuti e del piano industriale di Amiu. Il consigliere Enrico Pignone (L.Doria) rappresentava, in quanto consigliere delegato, la Città metropolitana.

Cgil-Cisl-Uil hanno espresso grande preoccupazione per le prospettive dell’azienda, legate a più fattori: una ricerca di socio industriale in cui non sono definite le quote societarie; il tramonto della possibilità che Amiu rimanga interamente pubblica, ottenendo finanziamenti pubblici, come si era detto in passato; la qualità del probabile socio, Iren, che avrebbe interesse a sfruttare i propri impianti già operanti e non a costruire, per esempio, un biodigestore a Genova; la perdita di valore di Amiu, il cui contratto di servizio, unico “patrimonio” dell’azienda, scadrà nel 2020; l’atteggiamento ambiguo della Regione Liguria; le gravi ricadute sulla città, sul servizio, sulle condizioni di lavoro,  sui lavoratori; il grave rischio occupazionale.

Castagna, dalla parte di Amiu, ha lamentato di non poter governare l’azienda senza alcuna certezza di finanziamento, e ha chiesto chiarezza. «Ci sono privati che vorrebbero investire, proporre progetti, ma si tirano indietro – ha riferito il presidente – perché io sono costretto a dire che non posso prendere impegni, perché so soltanto che nel 2020 scadrà il contratto di servizio e ci sarà una gara da affrontare».

Pignone ha riferito sui rapporti con la Regione, che pochi giorni fa ha obiettato, rispetto alla scelta della Città metropolitana e del Comune per il recupero della materia, che pure è un’opzione ammessa dalla legge regionale, che non tenesse conto della possibilità del Css (Combustibile solido secondario). Questa posizione della Regione provoca un ritardo di mesi e lavori in più; inoltre impone maggiori costi, perché «il recupero comporta un costo di smaltimento di poco più di 100 euro per tonnellata, contro i 185 dell’offerta della ditta Acam, sponsorizzata dalla Regione». Pignone si dice molto preoccupato: teme «che ci sia interesse a creare criticità in vista della campagna elettorale del prossimo anno».

Simone Farello (Pd) si è espresso per una delibera di prolungamento del contratto di servizio di Amt decisa autonomamente dal Comune, che ha l’autorità per farlo, sia pure di concerto con gli altri enti. «Dove non c’è la normalità – ha asserito Farello – ci sono gli strumenti eccezionali della politica. Se non gli andrà bene la impugneranno; intanto andiamo avanti». Gli altri consiglieri intervenuti, Guido Grillo (Pdl), Antonio Bruno (Fds), Stefano De Pietro e Paolo Putti (M5s), Alfonso Gioia (Udc), hanno manifestato disagio e preoccupazione e chiesto al presidente un grande impegno nel richiedere la partecipazione dell’assessore regionale a un incontro di commissione. Padovani ha accolto l’invito impegnandosi per un ultimo tentativo: proporrà che l’intera commissione si riunisca nella sede della Regione. Se anche questa offerta non sarà accolta, bisognerà agire di conseguenza, «perché non è ammissibile che per motivi di convenienza elettorale si tenga bloccato un servizio essenziale per una grande città».

data: 
08/07/2016
Ultimo aggiornamento: 08/07/2016
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