OGGI IN SALA ROSSA – ILLUSTRATO IL PIANO STRATEGICO NAZIONALE DELLA PORTUALITÀ E DELLA LOGISTICA
Riunione delle commissioni IV Promozione della città e V Territorio, oggi pomeriggio in Sala Rossa. All’ordine del giorno il piano strategico nazionale della portualità e della logistica. Lo illustra, su invito della presidente Monica Russo (Pd), il sindaco Marco Doria. «Il progetto di riforma portuale, la cui documentazione è disponibile sui siti web governativi, ha coinvolto due governi (Letta e Renzi) e due ministeri (Lupi e Delrio) -  spiega il sindaco – La riforma portuale parte dal riconoscimento della strategicità del sistema portuale nell’ambito del sistema Italia, nell’economia italiana. Il sistema dei trasporti marittimi è cruciale e prevede una serie di azioni strategiche. Condivido in pieno il fatto che il sistema portuale ligure e quello genovese debbano essere capaci di gestire flussi crescenti: Genova continua ad avere un ruolo centrale, che le è naturale, in quanto dista 130 chilometro da Milano e poco più da Torino. Si prevede, quindi, di legare il porto ad un sistema di collegamenti, per renderlo più efficiente: la merce deve arrivare e partire molto rapidamente. Il porto è un anello di una catena logistica intermodale e deve essere visto, non nell’ottica dei terminal, ma in quella dei corridoio di trasporto del retroterra. Il nostro retroterra non si ferma all’Appennino, ma investe una macro area nella pianura Padana che, però, è servita anche da porti del Nord Europa. Con questi dobbiamo competere ed allargare il bacino di riferimento anche alla Svizzera e alla Germania meridionale. Un altro aspetto – continua Doria – è il “green port”, ossia la sostenibilità ambientale che, nel caso di Pra’, si sostanzia raddoppiando i binati del VTE, in modo da aumentare in maniera significativa il numero dei container su rotaia e diminuire, così, il numero dei Tir che entrano nel VTE. Ancora, elettrificazione delle banchine e governance dei porti. Coordinamento tra i porti, significa coordinare la politica degli investimenti. Occorre quindi una visione di sistema delle politiche di investimento nazionali. La struttura della governance dei porti fa parte di questo impianto strategico e prevede anche la riforma dei comitati portuali. Il presidente dell’Authority non sarà più una figura politica, ma manageriale; sarà nominato dal governo, che sceglierà da un albo apposito, e sarà affiancato da un comitato portuale molto più ristretto. Il progetto di riforma prevede anche l’accorpamento delle Autorità portuali, in Italia ce ne sono troppe; questa materia è assai discussa nel piano strategico nazionale della portualità e della logistica».
Il problema dell’elettrificazione delle banchine di Pra’ e di Voltri è all’attenzione di Antonio Bruno (Fds) che chiede quale sia lo stato dell’arte, visto il malessere espresso dai cittadini del ponente. Guido Grillo (Pdl), sollecita un punto sul Piano regolatore portuale e, sull’accorpamento delle Authority, rileva che la nomina dei presidenti debba avvenire con la
compartecipazione degli enti locali e d’intesa con le Regioni, principio sul quale concorda anche Gian Piero Pastorino (Sel). Simone Farello (Pd) osserva che, qualunque sarà la riforma, non possiamo permetterci di commissariare il porto di Genova (viste le annunciate dimissioni del presidente Luigi Merlo) in attesa che la riforma diventi esecutiva. Inoltre, la potestà urbanistica di un territorio deve essere dei comuni. Paolo Putti (M5s) chiede quale sia la posizione del sindaco e quella di Anci nazionale rispetto al progetto. Infine, Andrea Boccaccio (M5s) chiede cosa sia stato fatto, dopo la mozione votata un mese fa, per intercettare una quota delle risorse fiscali generate dal porto, e come sia meglio agire per supportare questa rivendicazione nei confronti del governo centrale.
Il sindaco Doria afferma di ritenere il porto un pezzo essenziale di un’economia che vuole si sviluppi, e che ciò può avvenire solo se funzionano porto e collegamenti col retroterra, che investono non solo la pianura Padana, ma anche Svizzera e Germania meridionale. Inoltre, precisa che il porto passeggeri riguarda chi prende il traghetto (flusso di transito) e i passeggeri delle crociere, per i quali occorre prevedere un’adeguata accoglienza.
Sull’utilizzo del porto di Genova per movimentare merci prodotte nella nostra città (per esempio le turbine Ansaldo), Marco Doria dice che dobbiamo creare le condizioni, anche strutturali, il rapporto tra porto e città, nella sua pianificazione deve favorire entrambi: il porto non deve paralizzare la città, che a sua volta non deve ostacolare il porto. Quest’ultimo dovrà definire l’utilizzo dei suoi spazi. Per quanto riguarda il gettito fiscale, il sindaco sottolinea che «si stratta di un discorso molto delicato: ricordiamo che sugli introiti fiscali si reggono pezzi del sistema previdenziale nazionale»
data: 
02/11/2015
Ultimo aggiornamento: 02/11/2015
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