È una riforma del settore dell’assistenza domiciliare, basata sull’accreditamento degli operatori e sulla libera scelta del cittadino, quella presentata dall’assessore Emanuela Fracassi nell’incontro di oggi della commissione VII – Welfare, presieduta da Cristina Lodi (Pd).
Il progetto di accreditamento dei servizi domiciliari è stato elaborato da un gruppo di lavoro che ha visto la partecipazione, insieme al Comune, della Regione, della Asl, dell’Ordine degli assistenti sociali, del Forum del terzo settore, della Consulta per la disabilità, dei sindacati. Si attuerà una sperimentazione a Genova, dopodiché il modello potrà essere applicato in tutta la Liguria.
Fracassi prevede una delibera entro fine mese, per giungere alla messa a regime della nuova impostazione dei servizi intorno a maggio 2017.
Fino a oggi l’accesso ai servizi domiciliari è avvenuto e avviene attraverso due canali paralleli: il Comune attraverso il servizio sociale regola l’accesso a prestazioni fornite dalle cooperative che, una per municipio, hanno vinto la gara d’appalto, mentre finanziamenti regionali o nazionali consentono al cittadino di acquistare un servizio. Con la nuova organizzazione diverrà centrale la libera scelta del cittadino, che potrà così rivolgersi, scegliendola, a una delle aziende che erogano il servizio per conto del Comune, oppure a un operatore iscritto al registro. Il servizio potrà essere gratuito oppure no, ma la qualità sarà sempre garantita.
Nella nuova organizzazione il Comune si impegnerà su vari fronti: offrire per la disabilità servizi a domicilio che siano non solo assistenziali ma anche educativi; fornire per l’assistenza familiare un’assistenza anche contrattualistica; sviluppare attività integrative e complementari, rendendo disponibile personale per piccole manutenzioni o attività domestiche, come la pedicure o la cura di animali da compagnia, che richiedono l’intervento di una persona di fiducia; curare la pubblicizzazione dei servizi.
L’idea di fondo è di favorire in generale l’assistenza in casa, riducendo di conseguenza quella residenziale, e di offrire a chiunque ne abbia bisogno la possibilità di rivolgersi a operatori selezionati sulla base di competenze certificate; infatti la Regione istituirà prossimamente un registro degli assistenti familiari.
Tra i vantaggi previsti dell’istituzione di un servizio unificato e più efficiente c’è anche la riduzione delle liste di attesa per l’assistenza da parte del servizio sociale.
Vari suggerimenti per integrare la proposta sono venuti dai consiglieri Guido Grillo (Pdl), Gianpaolo Malatesta (G.Misto), Clizia Nicolella e Lucio Padovani (L.Doria), Leonardo Chessa (Sel), Mauro Muscarà (M5s). Rappresentanti degli enti partecipanti al gruppo di lavoro hanno integrato la relazione di Fracassi. Lunedì prossimo, con un ulteriore incontro, sarà meglio definito il contenuto della delibera.