OGGI IN SALA ROSSA – PASTORINO È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA VI COMMISSIONE. AUDITI I MANAGER DI AMIU E DI IREN AMBIENTE
A cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio comunale di Genova
Questa mattina, i lavori in Sala Rossa si aprono con la riunione della commissione VI Sviluppo economico. All’ordine del giorno, l’elezione del nuovo presidente, Gian Piero Pastorino (Fds), fino ad ora vicepresidente della stessa commissione.
Esaurito il primo argomento la commissione si riapre, congiuntamente alla V Territorio, per discutere la definizione dei criteri operativi a cui ispirare il modello di aggregazione industriale e societaria tra Amiu Spa e Iren Ambiente Spa. Presiede Pastorino.
Si inizia con l’audizione del managment delle due partecipate. A prendere la parola è il presidente di Amiu Marco Castagna, che delinea brevemente gli obiettivi: recupero della materia, riciclaggio al 65 per cento, contenimento dei costi, impiantistica innovativa e in linea con il piano industriale, a questo proposito la Conferenza di servizi ha recentemente approvato il lotto Scarpino 3.
A seguire, la relazione di Roberto Paterlini amministratore delegato di Iren Ambiente. La proposta, spiega, si riferisce a un modello di raccolta che tenga conto delle caratteristiche della città e all’ottimizzazione dell’aspetto impiantistico, in linea con le normative nazionali e con gli indirizzi della Ue. Alcune aree genovesi, anche densamente popolate, non si prestano al “porta a porta” che, tra l’altro, ha costi molto elevati. Il progetto prevede quindi una diversa modalità. Il Piano Conai punta sull’attivazione della raccolta spinta dell’organico domestico, e non, in tutta la città per evitare le contaminazioni di organico nell’indifferenziata. Il vetro recuperabile migliaia di volte, va a sua volta differenziato in quanto elemento contaminante. Inoltre, per semplificare, la parte indifferenziata (plastica, carta e ferro) potrebbe anche essere raccolta in un unico cassonetto: le nuove tecnologie ne garantirebbero comunque il recupero. In questo modo si ridurrebbero della metà i contenitori stradali, semplificando così gli svuotamenti ed economizzando su mezzi e personale. Con questo modello si potrebbe raggiungere una percentuale di raccolta differenziata vicina al 45 per cento e, attraverso il trattamento della parte indifferenziata, avremmo un ulteriore recupero di materia che potrebbe attestarsi sul 65 per cento. Genova potrebbe recuperare 50/60 mila tonnellate di organico da trasformare in bio-metano. Quindi occorre realizzare un impianto di recupero di materia, uno di digestione anaerobica per la produzione del bio-metano, oltre a vari centri di raccolta per favorire il trasferimento dei rifiuti, anche applicando la premialità. Per quanto riguarda la tempistica, si prevede il ripristino della discarica a metà 2017, come pure l’impianto di selezione transitorio per indifferenziati e l’avvio, da metà 2018, del sistema completo impiantistico definitivo. Il cronoprogramma sulle raccolte è invece più flessibile e tarato in base ai risultati che si raggiungono.
Il successivo dibattito evidenzia alcune criticità rispetto all’operazione. Per esempio, Mauro Muscarà (M5s) rileva che il modello proposto non è diverso da quello presentato da Amiu 4 anni fa, e chiede quale sarà costo dell’utenza, con e senza Iren, nel 2017. Sul tema del CSS, chiede spiegazioni Stefano De Pietro (M5s), che esprime perplessità sul conferimento dell’indifferenziato in un unico cassonetto. Enrico Pignone (Lista Doria) chiede quale sia la visione finalizzata al piano industriale, nel quadro della Città metropolitana e reputa il CSS un costo aggiuntivo, in quanto senza mercato. Simone Farello (Pd) evidenzia che la situazione attuale di Amiu, esposta finanziariamente, non consenta alla società di funzionare senza l’ausilio di un partner. Situazione, peraltro confermata dal presidente Castagna.
Un’azienda mal gestita nel corso di molti anni, così la descrive Enrico Musso (Lista Musso) e con un servizio andato deteriorandosi. Paolo Putti (M5s) pone l’accento sul fatto che sindaco e assessori abbiano, di fatto, comunicato una non capacità del pubblico di gestire le azioni delle partecipate; per contro, questo elemento non è mai stato sottoposto ai sindacati né ai lavoratori.
Esaurito il primo argomento la commissione si riapre, congiuntamente alla V Territorio, per discutere la definizione dei criteri operativi a cui ispirare il modello di aggregazione industriale e societaria tra Amiu Spa e Iren Ambiente Spa. Presiede Pastorino.
Si inizia con l’audizione del managment delle due partecipate. A prendere la parola è il presidente di Amiu Marco Castagna, che delinea brevemente gli obiettivi: recupero della materia, riciclaggio al 65 per cento, contenimento dei costi, impiantistica innovativa e in linea con il piano industriale, a questo proposito la Conferenza di servizi ha recentemente approvato il lotto Scarpino 3.
A seguire, la relazione di Roberto Paterlini amministratore delegato di Iren Ambiente. La proposta, spiega, si riferisce a un modello di raccolta che tenga conto delle caratteristiche della città e all’ottimizzazione dell’aspetto impiantistico, in linea con le normative nazionali e con gli indirizzi della Ue. Alcune aree genovesi, anche densamente popolate, non si prestano al “porta a porta” che, tra l’altro, ha costi molto elevati. Il progetto prevede quindi una diversa modalità. Il Piano Conai punta sull’attivazione della raccolta spinta dell’organico domestico, e non, in tutta la città per evitare le contaminazioni di organico nell’indifferenziata. Il vetro recuperabile migliaia di volte, va a sua volta differenziato in quanto elemento contaminante. Inoltre, per semplificare, la parte indifferenziata (plastica, carta e ferro) potrebbe anche essere raccolta in un unico cassonetto: le nuove tecnologie ne garantirebbero comunque il recupero. In questo modo si ridurrebbero della metà i contenitori stradali, semplificando così gli svuotamenti ed economizzando su mezzi e personale. Con questo modello si potrebbe raggiungere una percentuale di raccolta differenziata vicina al 45 per cento e, attraverso il trattamento della parte indifferenziata, avremmo un ulteriore recupero di materia che potrebbe attestarsi sul 65 per cento. Genova potrebbe recuperare 50/60 mila tonnellate di organico da trasformare in bio-metano. Quindi occorre realizzare un impianto di recupero di materia, uno di digestione anaerobica per la produzione del bio-metano, oltre a vari centri di raccolta per favorire il trasferimento dei rifiuti, anche applicando la premialità. Per quanto riguarda la tempistica, si prevede il ripristino della discarica a metà 2017, come pure l’impianto di selezione transitorio per indifferenziati e l’avvio, da metà 2018, del sistema completo impiantistico definitivo. Il cronoprogramma sulle raccolte è invece più flessibile e tarato in base ai risultati che si raggiungono.
Il successivo dibattito evidenzia alcune criticità rispetto all’operazione. Per esempio, Mauro Muscarà (M5s) rileva che il modello proposto non è diverso da quello presentato da Amiu 4 anni fa, e chiede quale sarà costo dell’utenza, con e senza Iren, nel 2017. Sul tema del CSS, chiede spiegazioni Stefano De Pietro (M5s), che esprime perplessità sul conferimento dell’indifferenziato in un unico cassonetto. Enrico Pignone (Lista Doria) chiede quale sia la visione finalizzata al piano industriale, nel quadro della Città metropolitana e reputa il CSS un costo aggiuntivo, in quanto senza mercato. Simone Farello (Pd) evidenzia che la situazione attuale di Amiu, esposta finanziariamente, non consenta alla società di funzionare senza l’ausilio di un partner. Situazione, peraltro confermata dal presidente Castagna.
Un’azienda mal gestita nel corso di molti anni, così la descrive Enrico Musso (Lista Musso) e con un servizio andato deteriorandosi. Paolo Putti (M5s) pone l’accento sul fatto che sindaco e assessori abbiano, di fatto, comunicato una non capacità del pubblico di gestire le azioni delle partecipate; per contro, questo elemento non è mai stato sottoposto ai sindacati né ai lavoratori.
data:
22/12/2016
Ultimo aggiornamento: 09/01/2017