OGGI IN SALA ROSSA – PRESENTAZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE E SITUAZIONE DEL TEATRO STABILE
A cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio comunale di Genova

Gian Enzo Duci, da fine febbraio presidente dello Stabile, è stato oggi in Sala Rossa per illustrare ai commissari della IV - Promozione della città la situazione del teatro.

«In questi primi mesi abbiamo chiuso il bilancio 2015 e impostato quello del 2016 – ha spiegato – Purtroppo lo Stabile di Genova è stato inserito tra i teatri di interesse culturale e non nazionale, e ciò influisce sulle risorse che arrivano da Roma. Per assicurarci l’inserimento nel prossimo biennio, già dallo scorso anno si è lavorato per allestire un cartellone di interesse nazionale. Questi i parametri richiesti: 240 rappresentazioni, 15 mila giornate lavorative e oneri sociali per almeno un milione di euro. L’obiettivo è stato raggiunto, e oggi siamo il quarto teatro italiano per riconoscimento del Fus. L’elemento che ci ha fatto mantenere la posizione è l’eccellenza della nostra struttura. A livello nazionale non siamo simpatici – ha concluso Duci -  forse non ci siamo venduti bene: per esempio, in questi giorni abbiamo la rassegna di drammaturgia contemporanea. Ebbene i critici nazionali non vengono a Genova a vederla, con la scusa che la nostra sarebbe la città peggio collegata d’Italia. Però si recano in centri molto più piccoli».

Il presidente Leonardo Chessa (Sel) ha poi dato la parola al direttore dello Stabile Angelo Pastore, che ha illustrato le attività in programma. In particolare, ha sottolineato, nonostante le difficoltà legate al non riconoscimento dello Stabile tra i teatri di interesse nazionale e la mancanza dei fiondi di Provincia e Carige «si sono fatte molte cose pur con meno risorse, con programmazioni nazionali e internazionali in coproduzione con importanti drammaturghi e con altre città». In questa stagione, ha poi detto Pastore, sono inserite nove produzioni in sede e nove in tournée con un 80 per cento di interpreti usciti dalla scuola del Teatro Stabile.

«Dal punto di vista organizzativo – ha proseguito Duci – abbiamo messo mano agli strumenti di governance, con la riorganizzazione della struttura interna e la chiusura del bilancio 2015, pur privati delle risorse di Carige e Provincia. La riorganizzazione interna ha previsto il pensionamento senza reintegro e un’attenzione particolare alla scuola di recitazione, che negli ultimi 20 anni ha sfornato moltissimi attori che lavorano anche a livello nazionale. Nostro obiettivo è quello di ottenere, per l’anno prossimo, il riconoscimento come teatro di interesse nazionale e conquistare segmenti di pubblico che attualmente non frequentano lo Stabile».

Sono intervenuti nella discussione: Guido Grillo (Pdl), Andrea Boccaccio (M5s) Salvatore Caratozzolo (Percorso Comune), Pietro Salemi (Lista Musso), Paolo Putti (M5s), Gianpaolo Malatesta (Gruppo Misto), Mario Baroni (Gruppo Misto), Matteo Campora (Pdl).

Sull’ipotesi di fusione tra il teatro Stabile e il teatro dell’Archivolto, Duci ha chiarito di essere aperto ad ogni tipo di valutazione, purché non venga messo in discussione l’equilibrio economico/finanziario dello Stabile, così faticosamente raggiunto.

In conclusione, l’assessore Carla Sibilla ha precisato che il Comune ha inserito un proprio referente all’interno del cda e ha erogato (come gli anni scorsi) un contributo di due milioni allo Stabile; inoltre, ha affiancato il teatro nell’interlocuzione con Compagnia di San Paolo, che ha aumentato il contributo per il 2015 «e ora lo chiederemo anche per il 2016».

data: 
09/06/2016
Ultimo aggiornamento: 09/06/2016
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