OGGI IN SALA ROSSA – PROGETTO ANTI TRATTA
A cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio comunale di Genova
Si è parlato dell’adesione al progetto nazionale anti tratta di esseri umani, questa mattina in Sala Rossa, con la commissione VII Welfare presieduta da Fabio Ariotti (Lega Nord). Si tratta di un bando del dipartimento Pari opportunità del Consiglio dei ministri rivolto alle regioni, che partirà il 1° dicembre e proseguirà per quindici mesi. Per la Liguria sono stati stanziati 850 mila euro, 400 mila per il Comune di Genova mentre 320 mila andranno alle associazioni che aderiscono in modo collaterale al progetto.
Lo scorso anno la Liguria non è riuscita ad aderire al bando, tuttavia – come ha spiegato l’assessore Francesca Fassio – il servizio è stato mantenuto, seppure a regime ridotto.
Grazie ai fondi in arrivo, il Comune avrà ora la possibilità di implementare gli orari di apertura dello Sportello per le vittime della tratta di via di Mascherona e l’ufficio Cittadini senza territorio, che lavoreranno in sinergia con le Unità di strada e con la realtà associative (Auxilium, San Benedetto, Agorà etc.).
A regime, si prevede la presa in carico di circa 80 persone - donne costrette alla prostituzione e uomini obbligati a lavorare in regime di schiavitù nel settore agricolo, fenomeno purtroppo presente nella Piana di Albenga - che verranno inserite in un percorso personalizzato di integrazione e di protezione e alle quali verrà accordato il permesso di soggiorno.
Per quanto riguarda la questione residenzialità, sono previsti cinque posti per donne e tre per uomini nella cosiddetta “casa di fuga”; come seconda accoglienza, saranno disponibili in alloggio protetto cinque posti per le donne e tre per gli uomini, per un periodo di dodici mesi. Inoltre si potrà contare su quattro posti in alloggio, legati a progetti che traguardano l’autonomia totale della persona. Attualmente, infine, sono disponibili nove posti per i minori e per le donne con bambini, con l’obiettivo di averne altri 20 da suddividere tra le due parti.
Lo scorso anno la Liguria non è riuscita ad aderire al bando, tuttavia – come ha spiegato l’assessore Francesca Fassio – il servizio è stato mantenuto, seppure a regime ridotto.
Grazie ai fondi in arrivo, il Comune avrà ora la possibilità di implementare gli orari di apertura dello Sportello per le vittime della tratta di via di Mascherona e l’ufficio Cittadini senza territorio, che lavoreranno in sinergia con le Unità di strada e con la realtà associative (Auxilium, San Benedetto, Agorà etc.).
A regime, si prevede la presa in carico di circa 80 persone - donne costrette alla prostituzione e uomini obbligati a lavorare in regime di schiavitù nel settore agricolo, fenomeno purtroppo presente nella Piana di Albenga - che verranno inserite in un percorso personalizzato di integrazione e di protezione e alle quali verrà accordato il permesso di soggiorno.
Per quanto riguarda la questione residenzialità, sono previsti cinque posti per donne e tre per uomini nella cosiddetta “casa di fuga”; come seconda accoglienza, saranno disponibili in alloggio protetto cinque posti per le donne e tre per gli uomini, per un periodo di dodici mesi. Inoltre si potrà contare su quattro posti in alloggio, legati a progetti che traguardano l’autonomia totale della persona. Attualmente, infine, sono disponibili nove posti per i minori e per le donne con bambini, con l’obiettivo di averne altri 20 da suddividere tra le due parti.
Hanno chiesto maggiori chiarimenti e avanzato proposte i commissari Stefano Bernini (Pd), Davide Rossi (Lega Nord), Cristina Lodi (Pd), Maurizio Amorfini (Lega Nord), Paolo Putti (Chiamami Genova), Stefano Giordano e Maria Tini (M5s), Mariajosè Bruccoleri (Lista Crivello), Guido Grillo (Forza Italia).
data:
20/09/2017
Ultimo aggiornamento: 20/09/2017