OGGI IN SALA ROSSA – SITUAZIONE DI ILVA. AGGIORNAMENTI
Secondo il governo la produzione dell’acciaio è fondamentale per il Paese, mentre gli stabilimenti di Genova sono necessari per lo sviluppo dell’industria automobilistica. Oggi, durante la riunione della commissione consiliare VI Sviluppo Economico, l’assessore Emanuele Piazza ha riferito su quanto emerso del Collegio di vigilanza su Ilva, che è si svolto il 3 novembre.
«Superata la fase dell’adeguamento degli impianti si può ora guardare al futuro, con la definizione di un piano industriale che disegni la prospettiva e definisca il prodotto, sulla base degli impegni del governo, che prevede per il primo semestre del 2016 un finanziamento di 8 milioni per lo stabilimento di zincatura, con il riassorbimento di 100 lavoratori. Nel secondo semestre potrà esserci un ulteriore sviluppo, con un riassorbimento più massiccio». Lo ha detto Piazza, aggiungendo che il piano industriale non è ancora definito, ma pare che la siderurgia non abbandonerà Genova. Sulla possibilità della centrale elettrica è in corso un approfondimento mentre sugli spazi non utilizzati si studierà la possibilità di altre produzioni. «In sostanza, abbiamo l’annuncio di scelte industriali e l’impegno del governo sul reddito dei lavoratori e sull’utilizzo delle aree per manufatti di qualità – ha spiegato l’assessore - Il governo si impegna per mantenere il reddito dei lavoratori nel 2016; su questi temi, d’altronde, il Comune ha scarso peso, anche se ovviamente valuterà il piano industriale, ma la sua posizione è rilevante per la destinazione delle aree di Cornigliano, che non saranno tutte occupate dall’acciaio».
Ancora: «l’ancoraggio a Genova di Ansaldo Energia è di importanza assoluta.  Se il governo farà scelte chiare, il tessuto produttivo genovese migliorerà insieme all’industria nazionale. Ansaldo ha in programma non un trasferimento, ma un ampliamento – conclude Piazza -  Le ipotesi di Ansaldo e di Ilva rappresentano scelte di carattere nazionale, su cui è urgente lavorare in collegamento con il governo».

Antonio Bruno (Fds) e Gian Piero Pastorino (Sel) richiamano la necessità di garantire all’Ilva approvvigionamenti anche dall’estero, non solo da Taranto. Pastorino richiama anche l’interesse di Ansaldo per alcune aree nella zona delle acciaierie. Simone Farello riprende gli argomenti di entrambi, avvertendo però che allo stato attuale l’Italia non può più garantire la completezza del ciclo dell’acciaio, essendo improbabile che Ilva possa compiere l’intera produzione in proprio. È dovere del proprietario delle aree e dell’Ilva, lo Stato, produrre un piano industriale e non limitarsi a garantire la solidarietà ai lavoratori. Anche Mario Baroni (Grippo Misto) pone il problema del trattamento di semilavorato di provenienza estera, una pratica già in atto molti anni fa.
Paolo Putti, Andrea Boccaccio (M5s) e Guido Grillo (Pdl) pongono il problema dell’assenza del sindacato alla riunione di oggi, ma, come ricorda il presidente Lucio Padovani (Lista Doria), la loro presenza non era stata prevista. Infine, Stefano De Pietro (M5s) esprime perplessità sulla qualità dell’investimento perché, afferma, presto il mercato sarà saturato dalle automobili cinesi.



data: 
09/11/2015
Ultimo aggiornamento: 09/11/2015
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