Le commissioni III – Bilancio, IV – Promozione della città e VI – Sviluppo Economico si sono riunite questa mattina, con la presidenza di Leonardo Chessa (Sel), per esaminare la delibera, proposta dalla giunta, sulla liquidazione volontaria della società Fiera di Genova. Erano presenti l’assessore al bilancio Francesco Miceli, quello al Personale Isabella Lanzone e Ariel Dello Strologo, presidente di Fiera.
Si tratta, come ha spiegato Miceli, di approvare la procedura straordinaria di liquidazione volontaria della società, che permette in primo luogo la tutela dei lavoratori attraverso mobilità presso aziende partecipate degli enti proprietari di Fiera e in secondo luogo, pagati i debiti e riscossi i crediti, il mantenimento dell’attività fieristica. Questo avviene anche grazie al fatto che in precedenza si è lavorato per evitare il fallimento.
«Dichiarata la liquidazione “in bonis” – conclude Miceli – si può cominciare a costruire il futuro insieme a un nuovo soggetto, il Porto antico o una diversa società, con l’impegno di altri soci tra cui la Regione, perché si liquida la società Fiera, ma non le attività fieristiche».
Lanzone ha riferito all’aula sulla situazione dei 39 lavoratori di Fiera: per 3 è stato chiesto il prepensionamento, 15 continueranno l’attività, per i restanti sono già stati trovati 12 posti nell’ambito del Comune e delle partecipate e 2 presso la Regione; sempre in Regione dovrebbero trovare posto gli altri 7.
Dello Strologo ha riferito sull’operato suo e dell’amministratore delegato Luca Nannini: «a settembre 2015 il nostro mandato è diventato operativo. Dopo un faticoso processo di risanamento, le prospettive di mantenimento della società erano legate a un finanziamento bancario, per tacitare i creditori e permettere così la continuazione dell’attività. Il finanziamento non è arrivato, mentre la trattativa con Coopsette si è bloccata perché l’azienda è entrata in liquidazione coatta amministrativa. Alcuni crediti, inoltre, sono risultati inesigibili. Questi fatti hanno portato a prendere atto in ottobre che la continuità aziendale non fosse possibile. Non potendo fare investimenti, siamo in situazione prefallimentare. Abbiamo mantenuto, grazie ai dipendenti e alla collaborazione dei fornitori, che non hanno preteso il pagamento dei debiti pregressi, le manifestazioni in programma; abbiamo riavviato la trattativa con il liquidatore di Coopsette».
Sull’andamento del settore fieristico in Italia, Dello Strologo ha affermato che «quasi tutte le fiere italiane sono in gravissima crisi. Quelle che stanno in piedi hanno tra le loro attività almeno una manifestazione molto redditizia, o hanno un sostegno forte da enti locali e da camere di commercio. Fiera di Milano ha avuto una ricapitalizzazione di 70 milioni grazie a Expo».
Hanno partecipato alla discussione Antonio Bruno e Gian Piero Pastorino (Fds), Guido Grillo e Stefano Balleari (Pdl), Claudio Villa (Pd), Alessio Piana (Ln), Alfonso Gioia (Udc), Andrea Boccaccio, Paolo Putti e Stefano De Pietro (M5s), Salvatore Caratozzolo e Gianni Vassallo (Pc), Alfonso Gioia (Udc), Lucio Padovani (L.Doria).
Tutti i gruppi presenti si sono pronunciati per il passaggio in aula della pratica, che sarà perciò all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale.