OGGI IN SALA ROSSA – REGOLAMENTO SALE DA GIOCO: PROSEGUE L’ESAME DELLE COMMISSIONI
A cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio comunale di Genova
Le commissioni consiliari I Affari istituzionali e generali, VI Sviluppo Economico e VII Welfare proseguono nell’audizione delle associazioni e degli esperti sul tema dell’applicazione del Regolamento comunale sale da gioco e giochi leciti.
Con la presidenza di Gian Piero Pastorino (Fds), sono presenti rappresentanti dei Municipi, di associazioni del settore, di organizzazioni degli esercenti e dei produttori, dei Sert. La Regione, pur invitata all’incontro, non è rappresentata.
La disponibilità e la diffusione del gioco d’azzardo sul territorio favoriscono le dipendenze, dicono dai Sert, come è avvenuto con la cocaina, con l’eroina e con la cannabis. Come per l’Eternit, posti di lavoro o no, quando ci si accorge che qualcosa fa male, la società deve bonificare. Il gioco d’azzardo comporta per il giocatore problemi legali, familiari e di lavoro.
In questo contesto, si colloca la legge regionale del 2012 secondo cui, entro il prossimo 2 maggio, gli esercizi commerciali che lavorano con i giochi a premi in denaro dovranno rinnovare la propria licenza nel rispetto delle normative vigenti: quella regionale e, a Genova, quella comunale che è leggermente più restrittiva. In prossimità della scadenza, inoltre, si prospetta la possibilità che la Regione disponga una proroga del termine, considerando anche il problema occupazionale che, a detta degli esercenti, conseguirebbe alla chiusura di tante attività non conformi alle norme.
Attualmente, siamo al termine dei cinque anni nei quali sarebbe già stato possibile concordare le azioni di riconversione delle attività e di tutela dell’occupazione. Una proroga perciò non sarebbe giustificata, mentre la priorità è la salvaguardia dei cittadini dal rischio di azzardopatia.
Se Grillo (Pdl) condivide sostanzialmente l’idea della proroga, sono in generale contrari, oltre ai Municipi e alle associazioni del volontariato, gli altri consiglieri intervenuti. Boccaccio (M5s) si oppone all’argomento secondo cui il Comune contrasterebbe le slot machine e non il gioco online e altre forme di scommessa: «Gli strumenti del Comune sono legati al territorio e alle postazioni fisiche, non possiamo in questa sede opporci alle multinazionali del gioco online che hanno sede all’estero». Sul piano generale, il consigliere non esclude la possibilità di interventi per attenuare l’impatto occupazionale ma, di fronte a un’alternativa obbligata, sceglierebbe senza dubbio l’azione di contrasto del fenomeno del gioco. Lodi (Pd) sottolinea invece che l’assessore regionale Edoardo Rixi «Ha avuto, a partire dalla propria elezione, due anni di tempo per istituire il tavolo che avrebbe dovuto affrontare il problema della transizione da un regime all’altro». Putti (Effetto Genova) si ritiene libero di discutere di questioni che comportino potenziali perdite di posti di lavoro: «Come dicono i ragazzi che seguo come educatore, anche la droga porta lavoro, ma non per questo non deve essere contrastata». Muscarà (Effetto Genova) sollecita un’ordinanza del sindaco per limitare l’orario in cui è permesso il gioco, resa necessaria dalla decisione del Tar, secondo cui un regolamento comunale non può intervenire sulla materia: «è sufficiente un copia-incolla dell’ordinanza di Napoli». Musso (Lista Musso) sarebbe favorevole alla proroga, se servisse a risolvere il problema in breve tempo, ma è convinto, anche in considerazione delle prossime scadenze politiche ed elettorali, che il rinvio sarebbe «un mandare la palla in tribuna, solo per prendere tempo». Una proposta di mediazione arriva da Nicolella (Lista Doria), secondo la quale il Comune, rimanendo fermo sulla scadenza, potrebbe accordare una sospensione delle sanzioni a carico degli inadempienti.
I lavori delle commissioni sono aggiornati a giovedì prossimo.
Con la presidenza di Gian Piero Pastorino (Fds), sono presenti rappresentanti dei Municipi, di associazioni del settore, di organizzazioni degli esercenti e dei produttori, dei Sert. La Regione, pur invitata all’incontro, non è rappresentata.
La disponibilità e la diffusione del gioco d’azzardo sul territorio favoriscono le dipendenze, dicono dai Sert, come è avvenuto con la cocaina, con l’eroina e con la cannabis. Come per l’Eternit, posti di lavoro o no, quando ci si accorge che qualcosa fa male, la società deve bonificare. Il gioco d’azzardo comporta per il giocatore problemi legali, familiari e di lavoro.
In questo contesto, si colloca la legge regionale del 2012 secondo cui, entro il prossimo 2 maggio, gli esercizi commerciali che lavorano con i giochi a premi in denaro dovranno rinnovare la propria licenza nel rispetto delle normative vigenti: quella regionale e, a Genova, quella comunale che è leggermente più restrittiva. In prossimità della scadenza, inoltre, si prospetta la possibilità che la Regione disponga una proroga del termine, considerando anche il problema occupazionale che, a detta degli esercenti, conseguirebbe alla chiusura di tante attività non conformi alle norme.
Attualmente, siamo al termine dei cinque anni nei quali sarebbe già stato possibile concordare le azioni di riconversione delle attività e di tutela dell’occupazione. Una proroga perciò non sarebbe giustificata, mentre la priorità è la salvaguardia dei cittadini dal rischio di azzardopatia.
Se Grillo (Pdl) condivide sostanzialmente l’idea della proroga, sono in generale contrari, oltre ai Municipi e alle associazioni del volontariato, gli altri consiglieri intervenuti. Boccaccio (M5s) si oppone all’argomento secondo cui il Comune contrasterebbe le slot machine e non il gioco online e altre forme di scommessa: «Gli strumenti del Comune sono legati al territorio e alle postazioni fisiche, non possiamo in questa sede opporci alle multinazionali del gioco online che hanno sede all’estero». Sul piano generale, il consigliere non esclude la possibilità di interventi per attenuare l’impatto occupazionale ma, di fronte a un’alternativa obbligata, sceglierebbe senza dubbio l’azione di contrasto del fenomeno del gioco. Lodi (Pd) sottolinea invece che l’assessore regionale Edoardo Rixi «Ha avuto, a partire dalla propria elezione, due anni di tempo per istituire il tavolo che avrebbe dovuto affrontare il problema della transizione da un regime all’altro». Putti (Effetto Genova) si ritiene libero di discutere di questioni che comportino potenziali perdite di posti di lavoro: «Come dicono i ragazzi che seguo come educatore, anche la droga porta lavoro, ma non per questo non deve essere contrastata». Muscarà (Effetto Genova) sollecita un’ordinanza del sindaco per limitare l’orario in cui è permesso il gioco, resa necessaria dalla decisione del Tar, secondo cui un regolamento comunale non può intervenire sulla materia: «è sufficiente un copia-incolla dell’ordinanza di Napoli». Musso (Lista Musso) sarebbe favorevole alla proroga, se servisse a risolvere il problema in breve tempo, ma è convinto, anche in considerazione delle prossime scadenze politiche ed elettorali, che il rinvio sarebbe «un mandare la palla in tribuna, solo per prendere tempo». Una proposta di mediazione arriva da Nicolella (Lista Doria), secondo la quale il Comune, rimanendo fermo sulla scadenza, potrebbe accordare una sospensione delle sanzioni a carico degli inadempienti.
I lavori delle commissioni sono aggiornati a giovedì prossimo.
data:
13/03/2017
Ultimo aggiornamento: 13/03/2017