A un anno dalla scomparsa di Bruno Gabrielli - ricercatore, docente, professionista, e amministratore - si è tenuto a Palazzo Tursi, venerdì 2 dicembre, un convegno dal titolo “Bruno Gabrielli: progetto e governo della città”.
Organizzato dal DSA (Dipartimento di Scienze per l’Architettura), Comune di Genova, Ordine degli Architetti PPC, con l’adesione di ANCSA (Associazione Nazionale Centri Storico – Artistici), della Fondazione Mario e Giorgio Labò e dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), nel corso della giornata i diversi interventi hanno ricordato la figura e l’impegno per Genova di uno dei più grandi protagonisti dell’urbanistica italiana.
«Nel titolo del convegno è racchiuso il senso della vita e dell’opera di Bruno Gabrielli – ha detto il sindaco Marco Doria – Per lui, architetto e intellettuale militante socialista, la città era qualcosa di dinamico, in continua trasformazione. Si chiedeva: “come un urbanista può governare questi cambiamenti?”. Per lui dovevano esserci delle regole e il piano regolatore non doveva essere un elenco di divieti, ma il racconto di una visione di città».
Nella sua attività ha redatto i piani urbanistici di molti comuni della Liguria, tra i quali Taggia e Imperia, ma per Genova ha compiuto interventi strategici: la scelta di pedonalizzare la centralissima via San Lorenzo e, dopo il completamento del recupero del Porto Antico, l’intervento di pedonalizzazione di via Cairoli e via Lomellini.
«Nella sua riflessione sul futuro urbanistico di Genova – ha sottolineato Doria – la valorizzazione del centro storico ha avuto un posto privilegiato. Un lungo lavoro, fatto insieme con Ennio Poleggi, che ha portato nel 2006 al riconoscimento dei Palazzi dei Rolli come Patrimonio Unesco. Come amministratori dobbiamo tanto a Gabrielli: i suoi spunti su Genova hanno reso la nostra vita più sicura ed entusiasmante».
Bruno Gabrielli, laureatosi nel 1958 con il professor Carlo Scarpa allo Iuav di Venezia, con molti altri giovani collaboratori aveva fatto squadra nello studio di Giovanni Astengo che a Venezia fondò un seguitissimo corso di urbanistica.
Ha insegnato per molti anni al Politecnico di Milano e successivamente a Genova,dove è stato fino al 2007 docente Ordinario di Urbanistica presso il Dipartimento Polis della Facoltà di Architettura e presidente del Corso di Laurea in Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale. E’ stato assessore all'Urbanistica e Centro Storico del Comune di Genova e, successivamente, alla Qualità Urbana e Politiche Culturali, durante le giunte del sindaco Giuseppe Pericu, dal 1997 al 2007.
Nel pomeriggio, nel suo intervento al convegno, il vicesindaco Stefano Bernini ha tracciato un parallelismo tra i temi del lavoro di Gabrielli nella gestione della città contemporanea e la sua, attuale assessore all’urbanistica del Comune di Genova
«Ho conosciuto Gabrielli quando ero assessore di Municipio – ha ricordato Bernini – un uomo che ha amministrato partendo da una profonda conoscenza del territorio. Le sue parole chiave: partecipazione, confronto e dialogo, sono state rivoluzionarie per i suoi tempi e assolutamente attuali. Nessun amministratore può pensare di non avere un confronto e un dialogo con i cittadini sui temi che li toccano da vicino, come i cambiamenti urbanistici. Le sue scelte hanno aiutato Genova a diventare una meta del turismo culturale».
Dopo i saluti e l’intervento del sindaco Marco Doria, di Enrico Dassori, direttore DSA e di Paolo Andrea Raffetto, presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova, le relazioni di Chiara Mazzoleni, Università IUAV di Venezia, Giuseppe De Luca, Università di Firenze, Architettura, Paolo Fusero, Università di Chieti-Pescara, Franco Mancuso, Università IUAV di Venezia e Joan Busquets, Barcellona, GSD, hanno avuto al centro il tema “Bruno Gabrielli:un protagonista nello scenario dell’urbanistica italiana ed europea del ‘900”.
A seguire, le testimonianze di Ancsa, Fondazione Giorgio e Mario Labò e Inu su “Bruno Gabrielli nelle associazioni degli urbanisti: il progetto e la visione”.
Nel pomeriggio, sempre a Palazzo Tursi, la seconda sessione del convegno con una tavola rotonda su “Fare urbanistica oggi. I temi del lavoro di Bruno Gabrielli nella gestione della città contemporanea. Attualità di una figura di progettista e amministratore”.
Silvia Capurro, Inu, ha coordinato gli interventi di Giuseppe Pericu, ex sindaco di Genova, Stefano Bernini, vicesindaco e assessore urbanistica Comune di Genova, Carlo Gasparrini, Università di Napoli "Federico II", Luca Borzani, Fondazione Palazzo Ducale, Diego Zoppi , coordinatore Dipartimento politiche urbane e territoriali, CNA e Carmen Andriani, DSA.
Francesco Gastaldi, Università IUAV di Venezia, e Stefano Storchi, Ancsa, hanno presentato “Studi su Bruno Gabrielli”.
In conclusione della giornata, alle ore 18,30 al Chiostro di San Matteo, in piazza San Matteo, si è svolta la cerimonia di titolazione a Bruno Gabrielli della sala dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Genova, a cura della Fondazione dell’Ordine degli Architetti PPC di Genova.
Organizzato dal DSA (Dipartimento di Scienze per l’Architettura), Comune di Genova, Ordine degli Architetti PPC, con l’adesione di ANCSA (Associazione Nazionale Centri Storico – Artistici), della Fondazione Mario e Giorgio Labò e dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), nel corso della giornata i diversi interventi hanno ricordato la figura e l’impegno per Genova di uno dei più grandi protagonisti dell’urbanistica italiana.
«Nel titolo del convegno è racchiuso il senso della vita e dell’opera di Bruno Gabrielli – ha detto il sindaco Marco Doria – Per lui, architetto e intellettuale militante socialista, la città era qualcosa di dinamico, in continua trasformazione. Si chiedeva: “come un urbanista può governare questi cambiamenti?”. Per lui dovevano esserci delle regole e il piano regolatore non doveva essere un elenco di divieti, ma il racconto di una visione di città».
Nella sua attività ha redatto i piani urbanistici di molti comuni della Liguria, tra i quali Taggia e Imperia, ma per Genova ha compiuto interventi strategici: la scelta di pedonalizzare la centralissima via San Lorenzo e, dopo il completamento del recupero del Porto Antico, l’intervento di pedonalizzazione di via Cairoli e via Lomellini.
«Nella sua riflessione sul futuro urbanistico di Genova – ha sottolineato Doria – la valorizzazione del centro storico ha avuto un posto privilegiato. Un lungo lavoro, fatto insieme con Ennio Poleggi, che ha portato nel 2006 al riconoscimento dei Palazzi dei Rolli come Patrimonio Unesco. Come amministratori dobbiamo tanto a Gabrielli: i suoi spunti su Genova hanno reso la nostra vita più sicura ed entusiasmante».
Bruno Gabrielli, laureatosi nel 1958 con il professor Carlo Scarpa allo Iuav di Venezia, con molti altri giovani collaboratori aveva fatto squadra nello studio di Giovanni Astengo che a Venezia fondò un seguitissimo corso di urbanistica.
Ha insegnato per molti anni al Politecnico di Milano e successivamente a Genova,dove è stato fino al 2007 docente Ordinario di Urbanistica presso il Dipartimento Polis della Facoltà di Architettura e presidente del Corso di Laurea in Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale. E’ stato assessore all'Urbanistica e Centro Storico del Comune di Genova e, successivamente, alla Qualità Urbana e Politiche Culturali, durante le giunte del sindaco Giuseppe Pericu, dal 1997 al 2007.
Nel pomeriggio, nel suo intervento al convegno, il vicesindaco Stefano Bernini ha tracciato un parallelismo tra i temi del lavoro di Gabrielli nella gestione della città contemporanea e la sua, attuale assessore all’urbanistica del Comune di Genova
«Ho conosciuto Gabrielli quando ero assessore di Municipio – ha ricordato Bernini – un uomo che ha amministrato partendo da una profonda conoscenza del territorio. Le sue parole chiave: partecipazione, confronto e dialogo, sono state rivoluzionarie per i suoi tempi e assolutamente attuali. Nessun amministratore può pensare di non avere un confronto e un dialogo con i cittadini sui temi che li toccano da vicino, come i cambiamenti urbanistici. Le sue scelte hanno aiutato Genova a diventare una meta del turismo culturale».
Dopo i saluti e l’intervento del sindaco Marco Doria, di Enrico Dassori, direttore DSA e di Paolo Andrea Raffetto, presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova, le relazioni di Chiara Mazzoleni, Università IUAV di Venezia, Giuseppe De Luca, Università di Firenze, Architettura, Paolo Fusero, Università di Chieti-Pescara, Franco Mancuso, Università IUAV di Venezia e Joan Busquets, Barcellona, GSD, hanno avuto al centro il tema “Bruno Gabrielli:un protagonista nello scenario dell’urbanistica italiana ed europea del ‘900”.
A seguire, le testimonianze di Ancsa, Fondazione Giorgio e Mario Labò e Inu su “Bruno Gabrielli nelle associazioni degli urbanisti: il progetto e la visione”.
Nel pomeriggio, sempre a Palazzo Tursi, la seconda sessione del convegno con una tavola rotonda su “Fare urbanistica oggi. I temi del lavoro di Bruno Gabrielli nella gestione della città contemporanea. Attualità di una figura di progettista e amministratore”.
Silvia Capurro, Inu, ha coordinato gli interventi di Giuseppe Pericu, ex sindaco di Genova, Stefano Bernini, vicesindaco e assessore urbanistica Comune di Genova, Carlo Gasparrini, Università di Napoli "Federico II", Luca Borzani, Fondazione Palazzo Ducale, Diego Zoppi , coordinatore Dipartimento politiche urbane e territoriali, CNA e Carmen Andriani, DSA.
Francesco Gastaldi, Università IUAV di Venezia, e Stefano Storchi, Ancsa, hanno presentato “Studi su Bruno Gabrielli”.
In conclusione della giornata, alle ore 18,30 al Chiostro di San Matteo, in piazza San Matteo, si è svolta la cerimonia di titolazione a Bruno Gabrielli della sala dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Genova, a cura della Fondazione dell’Ordine degli Architetti PPC di Genova.