E' stata inaugurata martedì 22 novembre, all'uscita della stazione della metropolitana di Brin, una panchina rossa simbolo della memoria e del ricordo di tutte le donne vittime di un fenomeno che testimonia un problema di portata globale. In occasione dell'inaugurazione, la performance del Teatro dell'Ortica.
C’è tanta gente all’uscita della metro, a Brin, come sempre all'ora di punta, ma oggi c’è anche una performance teatrale. Ragazze vestite di carta di giornale si muovono leggere, poi una di loro si siede sulla panchina rossa e resta immobile, come congelata, allora un’attrice le siede accanto e comincia a parlarle. Il testo è a tratti commovente, a tratti duro: si parla di violenza sessuale ed è una donna che parla a un’altra donna o, forse, una donna che parla con sé stessa.
Così, con la voce recitante di Anna Solaro e le altre attrici del Teatro dell’Ortica, è stata inaugurata, martedì 22 novembre, la panchina rossa di Brin. Sono ormai sette le panchine rosse a Genova e rientrano in un progetto comunale – partito lo scorso anno con la prima panchina nel giardino della biblioteca Berio – coordinato con gli assessori alle pari opportunità dei nove municipi che si attivano per colorare le panchine nei rispettivi municipi. Nella stessa giornata di martedì sono state inaugurate panchine rosse anche in via Fillak e al Porto Antico.
«Le inauguriamo in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne – afferma l’assessore alle pari opportunità Arianna Viscogliosi – ma si tratta di un progetto che evidentemente non si limita solo all’inaugurazione di panchine e nemmeno a una sola giornata: stiamo lavorando, a livello istituzionale, con le scuole e con le famiglie e per diffondere la cultura del rispetto reciproco e pensiamo sia importante valorizzare anche la figura maschile: infatti l’uomo, se vuole, può essere un forte testimonial della cultura del rispetto sia insegnando ai propri figli piccoli il rispetto della madre e delle amichette, sia fornendo un modello positivo di rispetto verso la donna».
Sulle panchine è applicata una targhetta con lo stemma del Comune accanto al numero telefonico gratuito 1522: perché le donne devono sapere che, qualora si trovassero in difficoltà, chiamando quel numero saranno immediatamente in comunicazione con un centro antiviolenza che potrà aiutarle. «Il nostro logo significa che il Comune è vicino alle donne – sottolinea Viscogliosi – non dimentichiamo che a Genova da gennaio a oggi sono circa 700 le donne che hanno contattato quel numero telefonico e poche di meno sono quelle che sono state prese in carico da un centro antiviolenza. Voglio ringraziare pubblicamente tre centri attivi a Genova: i centri Pandora, Per non subire violenza e Mascherona perché fanno un lavoro importantissimo».
All’inaugurazione hanno partecipato la consigliera di parità della Città Metropolitana Maria Carla Sbolci e per il Municipio Valpolcevera, il presidente Federico Romeo e l’assessora alle pari opportunità Teresa Scarlassa.
C’è tanta gente all’uscita della metro, a Brin, come sempre all'ora di punta, ma oggi c’è anche una performance teatrale. Ragazze vestite di carta di giornale si muovono leggere, poi una di loro si siede sulla panchina rossa e resta immobile, come congelata, allora un’attrice le siede accanto e comincia a parlarle. Il testo è a tratti commovente, a tratti duro: si parla di violenza sessuale ed è una donna che parla a un’altra donna o, forse, una donna che parla con sé stessa.
Così, con la voce recitante di Anna Solaro e le altre attrici del Teatro dell’Ortica, è stata inaugurata, martedì 22 novembre, la panchina rossa di Brin. Sono ormai sette le panchine rosse a Genova e rientrano in un progetto comunale – partito lo scorso anno con la prima panchina nel giardino della biblioteca Berio – coordinato con gli assessori alle pari opportunità dei nove municipi che si attivano per colorare le panchine nei rispettivi municipi. Nella stessa giornata di martedì sono state inaugurate panchine rosse anche in via Fillak e al Porto Antico.
«Le inauguriamo in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne – afferma l’assessore alle pari opportunità Arianna Viscogliosi – ma si tratta di un progetto che evidentemente non si limita solo all’inaugurazione di panchine e nemmeno a una sola giornata: stiamo lavorando, a livello istituzionale, con le scuole e con le famiglie e per diffondere la cultura del rispetto reciproco e pensiamo sia importante valorizzare anche la figura maschile: infatti l’uomo, se vuole, può essere un forte testimonial della cultura del rispetto sia insegnando ai propri figli piccoli il rispetto della madre e delle amichette, sia fornendo un modello positivo di rispetto verso la donna».
Sulle panchine è applicata una targhetta con lo stemma del Comune accanto al numero telefonico gratuito 1522: perché le donne devono sapere che, qualora si trovassero in difficoltà, chiamando quel numero saranno immediatamente in comunicazione con un centro antiviolenza che potrà aiutarle. «Il nostro logo significa che il Comune è vicino alle donne – sottolinea Viscogliosi – non dimentichiamo che a Genova da gennaio a oggi sono circa 700 le donne che hanno contattato quel numero telefonico e poche di meno sono quelle che sono state prese in carico da un centro antiviolenza. Voglio ringraziare pubblicamente tre centri attivi a Genova: i centri Pandora, Per non subire violenza e Mascherona perché fanno un lavoro importantissimo».
All’inaugurazione hanno partecipato la consigliera di parità della Città Metropolitana Maria Carla Sbolci e per il Municipio Valpolcevera, il presidente Federico Romeo e l’assessora alle pari opportunità Teresa Scarlassa.