Nella prima grande sala, in cui ci accoglie il ritratto del fotografo al cavalletto con l’immancabile sigaretta che pende all’angolo della bocca, rivive la Parigi degli anni 1930-1940 con la serie di scatti dedicati al mondo delle corse dei cavalli a Longchmap o alle luci dei padiglioni dell’esposizione Universale del 1937, quella dei bambini che giocano al laghetto del Jardin du Luxembourg e le signore anziane sulle panchine delle Tuileries o della folla elegante di rue de Rivoli: Brassaï passa da un quartiere all’altro e di ognuno documenta la vita reale catturandone la specificità e, soprattutto, lo spirito.
Con la sezione Paris de nuit (che è anche il titolo del suo primo libro fotografico pubblicato nel 1933) inizia il viaggio nella vita della città di notte e in tutto ciò che questa vita illumina, siano le luci della Tour Eiffel o di Place de la Concorde, i lampioni del Pont Neuf o quelli del Pont Alexandre, ma anche i fari di un taxi, o l’insegna un po’ storta di un piccolo hotel, che bucano la nebbia.
“A Parigi ero alla ricerca della poesia della nebbia che trasforma le cose, della poesia della notte che trasforma la città, della poesia del tempo che trasforma gli esseri” sono parole che il fotografo dedica alle sue peregrinazioni di flaneur, notturne e non solo, grazie alle quali possiamo ammirare le foto in mostra (quasi tutte stampe d’epoca ai sali d’argento).
Fotografando Parigi di notte, Brassaï non solo trasforma il rigore classico dell’architettura parigina in scene particolari e fissa l’insolita bellezza delle silhouettes fuggitive, delle illuminazioni accecanti o delle nebbie della Senna, ma rende visibili le prostitute dei quartieri “caldi” o i lavoratori della notte ai mercati generali di Les Halles.
Non mancano, nella Parigi degli anni folli, gli scatti ‘dietro le quinte’ delle Folies Bergère, nei cabaret di Montparnasse o nelle balere della rue de Lappe, le scene all’interno del bordello ‘Chez Susy’ in rue Monsieur-le-Prince e i ritratti degli amici artisti: su tutti Pablo Picasso che, impressionato dal lavoro di Brassaï, gli apre le porte dei suoi atelier parigini di rue la Boétie e rue de St Augustins e gli affida il compito di fotografare le sue sculture che devono essere pubblicate sul primo numero della rivista d’arte Le Minotaure.
I due artisti hanno gusti e fascinazioni comuni, tra cui quella per il circo, che nel fotografo trae forse origine dall’incontro con il vero Buffalo Bill, arrivato con il suo gigantesco circo ai piedi della Tour Eiffel quando l'allora quattrenne Gyulus Halasz, il futuro Brassaï, fu portato a Parigi dalla Transilvania - dov’era nato nel 1899 - dal padre, professore di letteratura, che nella Ville Lumiere era stato invitato per un anno sabbatico. Vi tornerà dopo gli studi d’arte, nel 1924, e sarà amore per la vita.
La mostra ‘Brassaï pour l’amour de Paris’, a cura di Agnès de Gouvion Saint-Cyr in collaborazione con l’Estate Brassaï, è organizzata e prodotta in italia da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia.
La mostra è realizzata in collaborazione con Le département des expositions de la direction de l’informatione et de la communicatione de la Ville de Paris, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
A Palazzo Ducale negli spazi del Sottoporticato, da martedì a domenica con orario 11-19 (biglietteria 10-18) fino al 24 gennaio 2016
info www.palazzoducale.genova.it/brassai-pour-lamour-de-paris/
www.visitgenoa.it/it/evento/brassa%C3%AF-pour-lamour-de-paris
Con la sezione Paris de nuit (che è anche il titolo del suo primo libro fotografico pubblicato nel 1933) inizia il viaggio nella vita della città di notte e in tutto ciò che questa vita illumina, siano le luci della Tour Eiffel o di Place de la Concorde, i lampioni del Pont Neuf o quelli del Pont Alexandre, ma anche i fari di un taxi, o l’insegna un po’ storta di un piccolo hotel, che bucano la nebbia.
“A Parigi ero alla ricerca della poesia della nebbia che trasforma le cose, della poesia della notte che trasforma la città, della poesia del tempo che trasforma gli esseri” sono parole che il fotografo dedica alle sue peregrinazioni di flaneur, notturne e non solo, grazie alle quali possiamo ammirare le foto in mostra (quasi tutte stampe d’epoca ai sali d’argento).
Fotografando Parigi di notte, Brassaï non solo trasforma il rigore classico dell’architettura parigina in scene particolari e fissa l’insolita bellezza delle silhouettes fuggitive, delle illuminazioni accecanti o delle nebbie della Senna, ma rende visibili le prostitute dei quartieri “caldi” o i lavoratori della notte ai mercati generali di Les Halles.
Non mancano, nella Parigi degli anni folli, gli scatti ‘dietro le quinte’ delle Folies Bergère, nei cabaret di Montparnasse o nelle balere della rue de Lappe, le scene all’interno del bordello ‘Chez Susy’ in rue Monsieur-le-Prince e i ritratti degli amici artisti: su tutti Pablo Picasso che, impressionato dal lavoro di Brassaï, gli apre le porte dei suoi atelier parigini di rue la Boétie e rue de St Augustins e gli affida il compito di fotografare le sue sculture che devono essere pubblicate sul primo numero della rivista d’arte Le Minotaure.
I due artisti hanno gusti e fascinazioni comuni, tra cui quella per il circo, che nel fotografo trae forse origine dall’incontro con il vero Buffalo Bill, arrivato con il suo gigantesco circo ai piedi della Tour Eiffel quando l'allora quattrenne Gyulus Halasz, il futuro Brassaï, fu portato a Parigi dalla Transilvania - dov’era nato nel 1899 - dal padre, professore di letteratura, che nella Ville Lumiere era stato invitato per un anno sabbatico. Vi tornerà dopo gli studi d’arte, nel 1924, e sarà amore per la vita.
La mostra ‘Brassaï pour l’amour de Paris’, a cura di Agnès de Gouvion Saint-Cyr in collaborazione con l’Estate Brassaï, è organizzata e prodotta in italia da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia.
La mostra è realizzata in collaborazione con Le département des expositions de la direction de l’informatione et de la communicatione de la Ville de Paris, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
A Palazzo Ducale negli spazi del Sottoporticato, da martedì a domenica con orario 11-19 (biglietteria 10-18) fino al 24 gennaio 2016
info www.palazzoducale.genova.it/brassai-pour-lamour-de-paris/
www.visitgenoa.it/it/evento/brassa%C3%AF-pour-lamour-de-paris