Piano sociale integrato del territorio:
un primo passo verso la città metropolitana

Una riforma di tutta la rete dei servizi sociali, sanitari, pubblici e privati che arriva al termine di un lungo percorso partecipato di lavoro e di ascolto dei soggetti coinvolti: dagli utenti, ai municipi, alle associazioni. Una sola cabina di regia politica. Fracassi: maggiore rispondenza ai bisogni del cittadino per le tematiche di disabilità, non autosufficienza, salute mentale, minori e fragilità della famiglia

Testo Alternativo
È stato siglato oggi a Palazzo Tursi il documento “Linee di indirizzo per la redazione del Piano Sociale Integrato della Conferenza dei Sindaci dell’A.S.L 3 Genovese”. La Conferenza dei Sindaci dell’A.S.L. 3 Genovese riunisce i sindaci (o i loro rappresentanti) dei 40 Comuni, compreso quello di Genova, che fanno parte del territorio dell’ASL 3 Genovese, e i presidenti dei 6 distretti socio sanitari in cui lo stesso territorio è articolato. Si tratta di un documento molto importante, sia per la materia specifica, ma anche perché rappresenta un primo e tangibile passo verso la nuova, e ormai prossima, Città Metropolitana.

Tra le principali novità spicca la programmazione dei servizi socio sanitari, destinata a migliorare sia per l’incremento dei punti di accesso al servizio e di ascolto, sia perché verrà dato il via a un servizio integrato con maggiori rispondenze ai bisogni del cittadino, per le tematiche che riguardano la non autosufficienza, la disabilità, la salute mentale e i problemi legati ai minori e alla famiglia. In pratica: mettere al centro la persona e fare in modo che tutti i servizi lavorino in maniera integrata intorno a nuove e vecchie difficoltà.

“I nuovi bisogni emergenti, le necessità quotidiane di persone e famiglie, ma le stesse criticità e difficoltà degli operatori, pubblici e privati nell’affrontare queste nuove sfide – afferma l’assessore Emanuela Fracassi, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’A.S.L. 3 Genovese -, hanno bisogno di un’adeguata risposta che superi la frammentazione ed il disperdere di energie e risorse. In questi anni si sono realizzate diverse esperienze positive di reale integrazione socio-sanitaria, sia nella città di Genova che nei 39 Comuni che operano all’interno dell’A.S.L. 3 Genovese. Oggi approviamo una linea programmatica che può e deve migliorare queste esperienze. In modo particolare le sfide che abbiamo davanti riguardano la realizzazione di interventi e servizi realmente integrati tra i Comuni e l’A.S.L. a favore di minori e delle loro famiglie, per le persone non autosufficienti e per le persone con disabilità.”

Andrea Torre, sindaco di Serra Riccò sottolinea che in città dove gli anziani prevalgono vanno pensati e messi in pratica meccanismi nuovi nelle politiche sociali e sanitarie. Favorire le politiche di invecchiamento attivo, senza perdere di vista che gli over 65 vanno sostenuti anche dal lato sanitario.

Il Forum del terzo settore (non profit, volontariato, associazionismo sociale) accoglie con grande interesse il Piano perché ci identifica non solo come un partner progettuale e strumentale, ma come soggetto di cittadinanza attiva, che collabora nella costruzione delle politiche sociali della nostra comunità.


La Cisl, rappresentata da Cristina Barsano, dà atto che si stanno mettendo le basi per un rapporto nuovo, un sistema di lavoro il cui successo dipenderà dalla capacità di ognuno di portare avanti obiettivi e interessi comuni.


Trotta, segretaria confederale Uil, prende l’impegno di portare sul tavolo del confronto sociosanitario i bisogni della cittadinanza, rappresentando non solo gli interessi dei lavoratori ma anche dei cittadini, perché preoccupa la mancanza di risorse degli enti locali a fronte di un impoverimento delle classi sociali disagiate.


Spagnolo, rappresentante della Cgil, parla di una sfida non più teorica, ma di una occasione che va colta a cominciare dalla gestione dei servizi in rapporto alle necessità dei cittadini. La chiave di lettura della città metropolitana rappresenta un altro punto di modernità, per rispondere a parti nuove del territorio che potrebbe rappresentare nuove occasioni di lavoro. 

2 aprile 2014
Ultimo aggiornamento: 02/04/2014
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