Presentato il progetto A.A.A. Ascolto, Accoglienza, Azioni Offresi

Più di un semplice convegno. Una vera e propria testimonianza sull’ integrazione dei cittadini stranieri. Un "glossario" in cinque lingue su come richiedere i certificati anagrafici. Coinvolti 300 dipendenti comunali. Fiorini: costruire una macchina burocratica basata sui diritti

Progetto AAA Offresi
Questa mattina, nel salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, si è svolto il convegno Nuovi cittadini e amministrazioni comunali: una sfida possibile, organizzato dal Comune di Genova, Ufficio legalità e Diritti, con il contributo del Fondo europeo per l'integrazione di cittadini di Paesi Terzi e la collaborazione del Ministero dell'Interno.

Nel corso del convegno è stato presentato, dalla direzione Servizi Civici legalità e diritti, il progetto A.A.A. Ascolto, Accoglienza, Azioni Offresi, sull'integrazione allargata, che coinvolge cittadini stranieri, dipendenti comunali e associazioni del privato sociale.

Sono stati distribuiti 800 questionari a cittadini stranieri, intervistati 300 dipendenti comunali e 15 enti del terzo settore. Il progetto, molto concreto, è servito a fornire agli operatori degli sportelli dell'anagrafe del Comune di Genova aggiornamenti sulle normative vigenti e ha sviluppato le loro competenze di accoglienza multiculturale.

Il primo risultato: grazie a un "glossario" tradotto in cinque lingue sulla modulistica gestita agli sportelli comunali per gli immigrati, le pratiche andate a buon fine per il rinnovo della dimora abituale, necessarie per il permesso di soggiorno, sono passate dal 47,6% a luglio 2014 al 68,6% nel febbraio 2015.

"Serve un lavoro capillare - ha detto l'assessore legalità e diritti Elena Fiorini - da parte degli amministratori per costruire una macchina burocratica basata sui diritti. Spesso invece ci sono dei diritti di cittadinanza a doppia velocità, tra persone che vivono lavorano e pagano le tasse sullo stesso territorio".

Oltre all'assessore Elena Fiorini, si sono alternati al tavolo dei relatori, Lorenzo Trucco, presidente ASGI, Udo Enwereuzor, responsabile migrazioni minoranze e diritti di cittadinanza COSPE, Andrea Torre, direttore centro studi Medì, Pierpaolo Cha, direttore servizi civici legalità e diritti, Deborah Erminio, sociologa, Andrea Macciò, ricercatore COSPE e Paola Cotugno, ricercatrice CNR - Istituto di linguistica computazionale. Modera il dibattito Anna Alessi dell'ufficio legalità e diritti.

Il dibattito ha messo in luce il percorso che la pubblica amministrazione sta compiendo per rapportarsi con la nuova cittadinanza e con le norme che regolano la vita di tutti i giorni. Nel rapportarsi con uno sportello comunale tutti i cittadini, non solo gli stranieri, hanno bisogno di procedure più semplici su come si acquisisce una residenza o si trascrive un atto di nascita e di stato civile.

Il presidente dell'Associazione studi giuridici sull'immigrazione Lorenzo Trucco ha ricordato che recenti sentenze della Corte costituzionale e direttive europee hanno esteso i diritti agli immigrati non regolarizzati e ai titolari di protezione internazionale e il responsabile dell'Osservatorio europeo su razzismo e xenofobia Udo Enwereuzor ha concluso che l'integrazione è legata all'accesso alla lingua. Ed essendo un processo dinamico e a due direzioni, deve vedere l’iterazione dei “nuovi arrivati e degli autoctoni”. 

Andrea Torre, Centro studi Medì, mette in guardia rispetto alla forte diminuzione della popolazione in Liguria, compensata solo in parte dai nuovi arrivi. Da alcuni anni, ad esempio, la media dei componenti per famiglia è scesa sotto le due unità. I dati che si possono isolare sono: stanno diminuendo i flussi dall’America latina a favore di quelli dell’Est Europa. E che alcune migliaia di stranieri hanno lasciato la nostra città, non per tornare ai paesi di origine, ma a favore di altre località italiane.

Pierpaolo Cha, direttore servizi civici legalità e diritti ha detto che il progetto Accoglienza, Ascolto, Azioni Offresi, rappresenta “il tentativo di capirsi l’un l’altro per facilitare l’abbattimento delle barriere e delle incomprensioni”. Così facendo, non solo si mette in pratica l’integrazione, ma si ottimizzano i costi, le risorse e le risposte.  
17 giugno 2015
Ultimo aggiornamento: 17/06/2015
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