Una vera e propria “messa alla prova” della struttura si è avuta recentemente, in occasione dell’emergenza gelo di fine febbraio quando il Comune - insieme con altre misure emergenziali a tutela delle persone senza fissa dimora - ha deciso una riapertura temporanea del Massoero, per mettere a disposizione i suoi 36 posti letto.
Si può senz’altro dire che quella apertura ‘in emergenza’ sia stata un intervento determinante per alleviare i disagi dovuti all’ondata di gelo – ricordate Burian? – che ha colpito Genova e il nord-Italia tra il 25 febbraio e il 9 marzo: infatti, in tale periodo, il Massoero ha registrato in totale 195 presenze maschili e 8 femminili.
Ma chi era Luigi Massoero? Un ricco commerciante senza eredi che, nel 1912, fece alla città una donazione finalizzata alla realizzazione di un “asilo notturno” per “chi non ha un posto dove dormire”. Fu così che l’imponente fabbricato che caratterizza via del Molo - e che nel corso dei secoli aveva avuto diverse destinazioni d’uso, da magazzino di granaglie a ricovero per truppe - dagli anni ’20 grazie al generoso lascito è stato trasformato dall’Amministrazione Pubblica in Asilo notturno per gli indigenti, conosciuto da tutti i genovesi semplicemente come “il Massoero”, e il busto del benefattore ha un posto d’onore, con una targa commemorativa, nella collezione dell’Albergo dei Poveri.
L’opera di restauro e risanamento conservativo appena conclusa restituisce, alla città un edificio imponente - che testimonia ancora oggi le sue origini di deposito con le grandi volte in pietra e i perimetri di notevoli dimensioni - e, alle persone senza fissa dimora, un servizio di accoglienza non in squallidi dormitori, ma in stanze da 2, 3 o 4 letti, dotate di servizi igienici con doccia.
Le aree destinate agli uomini e alle donne sono separate e la struttura, negli orari di accoglienza, è presidiata da operatori specializzati del Comune, che si alternano su turni che prevedono sempre la presenza di una operatrice.
L’Asilo Notturno Massoero, cui si accede da vico Malatti, può accogliere ogni notte 36 persone (24 uomini e 12 donne), anche se, nel pieno dell’emergenza freddo, la notte del 2 marzo c’è stato un picco di 41 persone ospitate. Sempre in quella occasione gli operatori comunali che gestiscono l’accoglienza a Villa San Teodoro sono stati distaccati, a turno, per garantire l’apertura prolungata del nuovo Massoero che è stato eccezionalmente aperto dalle 19 alle 10, con il supporto di personale del Terzo settore.
Il servizio - che in via ordinaria viene gestito da operatori del Comune di Genova - è rivolto a uomini e donne maggiorenni in possesso di regolare documento d’identità o soggiorno.
Gli orari di accoglienza del nuovo Massoero saranno, almeno per la fase di avvio, gli stessi previsti per Villa San Teodoro, ovvero l’entrata degli ospiti dalle 21 alle 23 e l’uscita la mattina dopo alle 7. L’accesso alla struttura può essere spontaneo, ovvero “a campanello”, o può avvenire tramite segnalazione dell’Ufficio Cittadini Senza Territorio (UCST).
Si può senz’altro dire che quella apertura ‘in emergenza’ sia stata un intervento determinante per alleviare i disagi dovuti all’ondata di gelo – ricordate Burian? – che ha colpito Genova e il nord-Italia tra il 25 febbraio e il 9 marzo: infatti, in tale periodo, il Massoero ha registrato in totale 195 presenze maschili e 8 femminili.
Ma chi era Luigi Massoero? Un ricco commerciante senza eredi che, nel 1912, fece alla città una donazione finalizzata alla realizzazione di un “asilo notturno” per “chi non ha un posto dove dormire”. Fu così che l’imponente fabbricato che caratterizza via del Molo - e che nel corso dei secoli aveva avuto diverse destinazioni d’uso, da magazzino di granaglie a ricovero per truppe - dagli anni ’20 grazie al generoso lascito è stato trasformato dall’Amministrazione Pubblica in Asilo notturno per gli indigenti, conosciuto da tutti i genovesi semplicemente come “il Massoero”, e il busto del benefattore ha un posto d’onore, con una targa commemorativa, nella collezione dell’Albergo dei Poveri.
L’opera di restauro e risanamento conservativo appena conclusa restituisce, alla città un edificio imponente - che testimonia ancora oggi le sue origini di deposito con le grandi volte in pietra e i perimetri di notevoli dimensioni - e, alle persone senza fissa dimora, un servizio di accoglienza non in squallidi dormitori, ma in stanze da 2, 3 o 4 letti, dotate di servizi igienici con doccia.
Le aree destinate agli uomini e alle donne sono separate e la struttura, negli orari di accoglienza, è presidiata da operatori specializzati del Comune, che si alternano su turni che prevedono sempre la presenza di una operatrice.
L’Asilo Notturno Massoero, cui si accede da vico Malatti, può accogliere ogni notte 36 persone (24 uomini e 12 donne), anche se, nel pieno dell’emergenza freddo, la notte del 2 marzo c’è stato un picco di 41 persone ospitate. Sempre in quella occasione gli operatori comunali che gestiscono l’accoglienza a Villa San Teodoro sono stati distaccati, a turno, per garantire l’apertura prolungata del nuovo Massoero che è stato eccezionalmente aperto dalle 19 alle 10, con il supporto di personale del Terzo settore.
Il servizio - che in via ordinaria viene gestito da operatori del Comune di Genova - è rivolto a uomini e donne maggiorenni in possesso di regolare documento d’identità o soggiorno.
Gli orari di accoglienza del nuovo Massoero saranno, almeno per la fase di avvio, gli stessi previsti per Villa San Teodoro, ovvero l’entrata degli ospiti dalle 21 alle 23 e l’uscita la mattina dopo alle 7. L’accesso alla struttura può essere spontaneo, ovvero “a campanello”, o può avvenire tramite segnalazione dell’Ufficio Cittadini Senza Territorio (UCST).