Scuola, confronto a Palazzo Tursi su cittadinanza e sicurezza

Secondo incontro annuale della conferenza Cittadina delle Autonomie Scolastiche. Sul tavolo i temi della collaborazione tra le scuole e il Comune di Genova. Il riconoscimento della cittadinanza onoraria genovese per tutti i ragazzi della città. Il nuovo sistema di allertamento regionale e le misure previste per le scuole genovesi con il piano di azioni per la diffusione della cultura della Protezione civile

Testo Alternativo
La "cittadinanza genovese" e il nuovo sistema di allerta regionale al centro della conferenza Cittadina delle Autonomie Scolastiche che si è tenuta oggi, 30 novembre, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi e che riunisce tutti i dirigenti scolastici delle scuole comprensive sino alla secondaria di primo grado. Padrone di casa l'assessore a Scuola Sport e Politiche giovanili, Pino Boero.

"La funzione di questa conferenza cittadina - ha detto Boero - è esternamente importante. In primo luogo perché mette a confronto senza malintesi i dirigenti scolastici con l’Amministrazione e, in secondo luogo, perché rappresenta un'occasione di confronto sulle tematiche più attuali e importanti sia operative che culturali o didattiche. Oggi, ad esempio, verranno affrontati i temi della sicurezza dai rischi idrogeologici e della cittadinanza”.

Con l'occasione, sono stati consegnati ai dirigenti scolastici circa 11.400 attestati per gli studenti che non hanno potuto prendere parte il mese scorso al riconoscimento solenne a Palazzo Ducale della "cittadinanza genovese" per tutti i bambini/e e ragazzi/e delle scuole cittadine. La consegna degli attestati rappresenta un'occasione, come ha sottolineato l’assessore a legalità e diritti Elena Fiorini, per proseguire presso ciascuna scuola l'azione di sensibilizzazione alle tematiche dell'integrazione.

"In questo momento - ha detto l'assessore Fiorini - un neonato su quattro è straniero e un bambino su cinque che vive nella nostra città ha almeno un genitore straniero. L’integrazione non può non tenere conto che la scuola è il principale veicolo di educazione e integrazione per tutti i ragazzi, italiani e stranieri. Fino a quando non vi sarà il riconoscimento dello jus soli, il sindaco, rispondendo a un ordine del giorno del Consiglio comunale, consegnerà a una rappresentanza di ragazzi delle scuole, italiani e stranieri, un attestato di "cittadinanza genovese”.  Nelle altre città - ha concluso l'assessore - è stato deciso di conferire il riconoscimento solo ai minori stranieri, noi abbiamo scelto, per rimarcare l'aspetto di unione e pari opportunità, di assegnarlo a tutti".

Francesca Bellenzier, dirigente del Settore Protezione civile del Comune di Genova, ha invece illustrato il nuovo sistema di allertamento regionale, le misure previste per le scuole genovesi e il piano di azioni per la diffusione della cultura della Protezione civile nelle scuole.

Una legge della Regione Liguria ha cambiato il sistema di allerta meteo, da due livelli a tre, passando da un codice numerico a un codice a colori, creando non poche perplessità in tutti coloro che devono mettere in pratica azioni rivolte alla tutela della cittadinanza. Su come comunicare cosa cambia si è impegnata a fondo la Protezione civile comunale, con una campagna di comunicazione ad ampio raggio che ha interessato anche le scuole genovesi e che si rinnova ogni giorno con tante piccole ma non meno importanti iniziative.

"Abbiamo realizzato - ha detto Bellenzier - in collaborazione con le insegnanti delle scuole materne, un gioco molto intuitivo che si chiama “Stai” e serve a fare ragionare i bambini, anche molto piccoli, sui comportamenti corretti da adottare in una determinata situazione di rischio".

In precedenza, sempre la Protezione civile comunale aveva prodotto un video gioco sui rischi alluvionali intitolato "Le scatole di Zoe", in cui i bambini devono agire in modo interattivo per salvare una bambina in pericolo di vita.

"Anche la multiculturalità contribuisce alla campagna di comunicazione per autotutelarsi dai rischi idrogeologici.  Da una scuola di Teglia – ha continuato Bellenzier - è partita l'idea di informare gli adulti stranieri, sulla base dei racconti dei loro bambini, sui pericoli che si possono correre in zone tradizionalmente soggette a esondazioni”. 

Per concludere, i ragazzi della Valpolcevera potranno partecipare ad un bando per scoprire il nome dei rivi che la cartografia segna come sconosciuti, allo scopo di georeferenziarli in caso di calamità.
30 novembre 2015
Ultimo aggiornamento: 30/11/2015
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