“La perdita del lavoro, il licenziamento, la cassa integrazione, oppure il contratto di lavoro che passa da trentasei a dieci ore la settimana, o una grave malattia” sono alcune delle situazioni che possono determinare l’impossibilità di pagare l’affitto cui spesso fanno seguito lo sfratto e la perdita della casa. A elencarle è Emanuela Fracassi, assessora alle politiche abitative del Comune, nell’annunciare che “per la prima volta, grazie al fondo nazionale per la morosità incolpevole, abbiamo la possibilità di dare sostegno agli inquilini che sono in questa condizione con un contributo fino a otto mila euro. Insieme alle associazioni degli inquilini e dei proprietari, che collaborano con l’Agenzia sociale per la casa del Comune di Genova, possiamo affrontare le problematiche del disagio abitativo”.
La morosità incolpevole è definita per legge come “la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare” (legge 23 maggio 2014, n. 80 “Misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015”) .
La stessa legge istituisce il fondo, riservato a persone impossibilitate a provvedere al pagamento del canone di locazione, che rende possibile l’accesso a contributi fino a 8000 euro da utilizzare per permettere la stipulazione di un nuovo contratto a canone concordato, oppure come deposito cauzionale per un nuovo contratto, o ancora come pagamento parziale delle morosità per differire lo sfratto.
Il contributo sarà erogato dall’Agenzia Sociale per la Casa in base ad una valutazione complessiva della situazione che, considerati i criteri di preferenza e di priorità previsti, terrà conto dell’adesione dell’inquilino e del proprietario ai progetti individualizzati (e quindi dell’effettiva possibilità di raggiungere uno degli obiettivi sopra indicati, considerati come priorità per l’erogazione del contributo), ma anche della riduzione della capacità economica complessiva del nucleo familiare e della data stabilita per l’esecuzione dello sfratto.
Per richiedere i contributi sono necessari i seguenti requisiti:
a) essere titolare unitamente al nucleo familiare di reddito (valore) ISEE non superiore a 35.000 mila euro o un reddito derivante da regolare attività lavorativa con un valore ISEE non superiore a 26.000 euro;
b) essere destinatario di un atto d’intimazione di sfratto per morosità con citazione per la convalida;
c) essere titolare di contratto di locazione di unità immobiliare a uso abitativo regolarmente registrato (sono esclusi gli immobili appartenenti alle categorie catastali A1, A8, A9) e risiedere nell’alloggio oggetto della procedura di rilascio da almeno un anno;
d) avere cittadinanza italiana, di un paese dell’UE ovvero, nei casi di cittadini non appartenenti all’UE, possedere un regolare titolo di soggiorno;
e) non essere titolare di diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione nella provincia di Genova di altro immobile fruibile e adeguato alle esigenze del proprio nucleo familiare. Il requisito deve essere posseduto anche dagli altri componenti del nucleo familiare del richiedente.
Tutti i requisiti devono essere posseduti dal richiedente al momento della presentazione della domanda e dell’eventuale assegnazione del contributo.
La procedura sarà gestita dall’Agenzia Sociale per la Casa con la collaborazione delle Organizzazioni degli Inquilini e della Proprietà edilizia, che secondo quanto sancito dal protocollo d’intesa, datato 8/09/2014, che ha riconosciuto gli obiettivi comuni del diritto all’abitare e dell’emergenza abitativa, avranno un ruolo molto attivo di ricomposizione di rapporti tra inquilini e proprietari. La collaborazione delle associazioni di categoria è importante anche dal punto di vista pratico: aiuteranno inquilini e proprietari nella compilazione dei moduli per la presentazione delle domande.
“Sono state più di 1110 le famiglie sfrattate nel 2014 per morosità incolpevole – afferma Stefano Salvetti, segretario regionale Sicet (sindacato inquilini casa e territorio) – e in questa situazione drammatica le parti sociali si sono messe in gioco per trovare una soluzione attraverso la possibilità di rinegoziare, di trovare un accordo. Sappiamo che è un percorso difficile, ma va fatto. I numeri delle perdite di posti di lavoro stanno aumentando e sono una delle principali cause di morosità. Come sindacato inquilini siamo soddisfatti perché oggi si sancisce un lavoro fatto per trovare soluzioni tra le parti: l’invito è rivolto quindi non solo agli inquilini, ma anche ai proprietari affinché si rivolgano alle rispettive associazioni per essere coadiuvati in questo percorso nei confronti dell’Agenzia sociale della casa”.
Mario Flamigi, segretario regionale dell’Appc (associazione piccoli proprietari case) pensa che “questo strumento possa servire al proprietario a rimediare parzialmente alla morosità e a ricostruire un rapporto sia personale sia contrattuale con l’inquilino”, mentre Gian Maria Margutti di Aspi (associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari) aggiunge “Non ci aspettiamo miracoli ma siamo intenzionati a lavorare per rilanciare il mercato della locazione e rendere socialmente più sostenibile il problema della casa”.
L’attività delle Organizzazioni degli Inquilini e della Proprietà edilizia, unitamente alla collaborazione con la Prefettura, si sostanzierà in:
1) esame preliminare dei requisiti e invio all’Archivio Generale del Comune solo delle richieste già ammissibili (è bene ricordare che il Fondo non comprende gli alloggi di e.r.p. e che non è cumulabile con il bando per il Fondo Sostegno alla Locazione);
2) informativa e consegna, ove possibile, della domanda ai propri associati;
3) sensibilizzazione verso i proprietari interessati della valenza sociale del provvedimento che tende a recuperare situazione di disagio abitativo a carattere temporaneo.
La domanda di accesso al contributo dovrà essere presentata utilizzando il modulo scaricabile dal sito del Comune, corredato da ogni idonea documentazione e dichiarazione. Le domande vanno consegnate entro il 31 ottobre 2015 esclusivamente presso l’Archivio Generale del Comune, Piazza Dante 10.
I contributi saranno erogati fino a esaurimento delle risorse disponibili.
La morosità incolpevole è definita per legge come “la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare” (legge 23 maggio 2014, n. 80 “Misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015”) .
La stessa legge istituisce il fondo, riservato a persone impossibilitate a provvedere al pagamento del canone di locazione, che rende possibile l’accesso a contributi fino a 8000 euro da utilizzare per permettere la stipulazione di un nuovo contratto a canone concordato, oppure come deposito cauzionale per un nuovo contratto, o ancora come pagamento parziale delle morosità per differire lo sfratto.
Il contributo sarà erogato dall’Agenzia Sociale per la Casa in base ad una valutazione complessiva della situazione che, considerati i criteri di preferenza e di priorità previsti, terrà conto dell’adesione dell’inquilino e del proprietario ai progetti individualizzati (e quindi dell’effettiva possibilità di raggiungere uno degli obiettivi sopra indicati, considerati come priorità per l’erogazione del contributo), ma anche della riduzione della capacità economica complessiva del nucleo familiare e della data stabilita per l’esecuzione dello sfratto.
Per richiedere i contributi sono necessari i seguenti requisiti:
a) essere titolare unitamente al nucleo familiare di reddito (valore) ISEE non superiore a 35.000 mila euro o un reddito derivante da regolare attività lavorativa con un valore ISEE non superiore a 26.000 euro;
b) essere destinatario di un atto d’intimazione di sfratto per morosità con citazione per la convalida;
c) essere titolare di contratto di locazione di unità immobiliare a uso abitativo regolarmente registrato (sono esclusi gli immobili appartenenti alle categorie catastali A1, A8, A9) e risiedere nell’alloggio oggetto della procedura di rilascio da almeno un anno;
d) avere cittadinanza italiana, di un paese dell’UE ovvero, nei casi di cittadini non appartenenti all’UE, possedere un regolare titolo di soggiorno;
e) non essere titolare di diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione nella provincia di Genova di altro immobile fruibile e adeguato alle esigenze del proprio nucleo familiare. Il requisito deve essere posseduto anche dagli altri componenti del nucleo familiare del richiedente.
Tutti i requisiti devono essere posseduti dal richiedente al momento della presentazione della domanda e dell’eventuale assegnazione del contributo.
La procedura sarà gestita dall’Agenzia Sociale per la Casa con la collaborazione delle Organizzazioni degli Inquilini e della Proprietà edilizia, che secondo quanto sancito dal protocollo d’intesa, datato 8/09/2014, che ha riconosciuto gli obiettivi comuni del diritto all’abitare e dell’emergenza abitativa, avranno un ruolo molto attivo di ricomposizione di rapporti tra inquilini e proprietari. La collaborazione delle associazioni di categoria è importante anche dal punto di vista pratico: aiuteranno inquilini e proprietari nella compilazione dei moduli per la presentazione delle domande.
“Sono state più di 1110 le famiglie sfrattate nel 2014 per morosità incolpevole – afferma Stefano Salvetti, segretario regionale Sicet (sindacato inquilini casa e territorio) – e in questa situazione drammatica le parti sociali si sono messe in gioco per trovare una soluzione attraverso la possibilità di rinegoziare, di trovare un accordo. Sappiamo che è un percorso difficile, ma va fatto. I numeri delle perdite di posti di lavoro stanno aumentando e sono una delle principali cause di morosità. Come sindacato inquilini siamo soddisfatti perché oggi si sancisce un lavoro fatto per trovare soluzioni tra le parti: l’invito è rivolto quindi non solo agli inquilini, ma anche ai proprietari affinché si rivolgano alle rispettive associazioni per essere coadiuvati in questo percorso nei confronti dell’Agenzia sociale della casa”.
Mario Flamigi, segretario regionale dell’Appc (associazione piccoli proprietari case) pensa che “questo strumento possa servire al proprietario a rimediare parzialmente alla morosità e a ricostruire un rapporto sia personale sia contrattuale con l’inquilino”, mentre Gian Maria Margutti di Aspi (associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari) aggiunge “Non ci aspettiamo miracoli ma siamo intenzionati a lavorare per rilanciare il mercato della locazione e rendere socialmente più sostenibile il problema della casa”.
L’attività delle Organizzazioni degli Inquilini e della Proprietà edilizia, unitamente alla collaborazione con la Prefettura, si sostanzierà in:
1) esame preliminare dei requisiti e invio all’Archivio Generale del Comune solo delle richieste già ammissibili (è bene ricordare che il Fondo non comprende gli alloggi di e.r.p. e che non è cumulabile con il bando per il Fondo Sostegno alla Locazione);
2) informativa e consegna, ove possibile, della domanda ai propri associati;
3) sensibilizzazione verso i proprietari interessati della valenza sociale del provvedimento che tende a recuperare situazione di disagio abitativo a carattere temporaneo.
La domanda di accesso al contributo dovrà essere presentata utilizzando il modulo scaricabile dal sito del Comune, corredato da ogni idonea documentazione e dichiarazione. Le domande vanno consegnate entro il 31 ottobre 2015 esclusivamente presso l’Archivio Generale del Comune, Piazza Dante 10.
I contributi saranno erogati fino a esaurimento delle risorse disponibili.