Si rinnova la tradizione del Confeugo

La fumata che sale dal ceppo d'alloro bruciato davanti a Palazzo Ducale è alta, bianca e dritta. Un segno di buon augurio per il 2019. Nelle parole del doge, il sindaco Marco Bucci, l'impegno di dare a Genova un nuovo ponte e di farla tornare "la Superba"

Testo Alternativo
Il rito beneaugurante del Confeugo si è rinnovato sabato 22 dicembre. La fumata che sale dal ceppo d’alloro, bruciato davanti al paxo, Palazzo Ducale, l’antica dimora dei Dogi, non delude i genovesi che hanno riempito piazza De Ferrari: è alta, bianca e sale dritta verso il cielo. Una tradizione antica nata per interrogare il futuro e mai come quest’anno Genova e i genovesi hanno bisogno di segni positivi.

Nel salone del Maggior Consiglio, dopo i saluti del presidente della Consulta Ligure Guido Roba, gli interventi del  governatore della Liguria Giovanni Toti e dell’Abate del Popolo Franco Bampi, presidente di A Compagna, e la risposta del Doge, il sindaco Marco Bucci, hanno un unico e comune denominatore: la tragedia del crollo del ponte Morandi, il ricordo delle 43 vittime, gli sfollati, le aziende in difficoltà, ma anche la reazione dei genovesi.

L’Abate del Popolo ricorda le parole pronunciate dal sindaco Marco Bucci all’indomani del crollo “Genova non è in ginocchio, la reazione della città è stata grande” e quelle del cardinale Bagnasco “Genova è stata ferita ma non piegata” e  sottolinea:«Sono queste parole che danno onore a tutti quelli che si sono dati da fare e che continueranno a impegnarsi per chiudere questo dolorosissimo capitolo della grande storia della nostra città».

E poi ecco i “mugugni” «Come ho detto al suo predecessore - ricorda Bampi -: Genova è una città sporca. Fate qualcosa, perché vederla così fa male al cuore». L’Abate chiede anche delle azioni a sostegno del dialetto genovese - un patrimonio immateriale che ha quasi mille anni di storia - e per il suo rilancio. Una lamentela riguarda anche la mancata citazione dei Papi liguri, durante la trasmissione televisiva di Piero Angela sulla Cappella Sistina, che furono  fra i principali committenti e mecenati. E nelIa puntata dedicata a Lorenzo de Medici si e parlato di Simonetta Vespucci - la musa del Botticelli - senza far menzione che «era nata Cattaneo ed era di Genova. Ecco, servirebbe un richiamo istituzionale, perché queste citazioni servirebbero per rilanciare l’immagine storica e turistica di Genova».

Oltre ai “mugugni“ sono arrivati i ringraziamenti per aver riposizionato la statua del Duca di Galliera a Carignano. A portare al Sindaco le loro richieste sono stati anche due bambini della Valbisagno, Lucia De Gennaro e Andrea De Pascale, insieme con Alice Gregoli, Morgan Alessi e Daniel Cirrincione.

La risposta del Doge, il sindaco Marco Bucci, è un impegno preciso «La reazione dei genovesi alla tragedia del ponte Morandi è stata di esempio per tutta l’Italia e il mondo. Ora siamo pronti a rinascere. Il 2019 sarà l’anno della costruzione del nuovo ponte e di tutta la nostra meravigliosa città. Come vi ho detto lo scorso anno: io sono genovese e non mollo. Come sindaco e come commissario vi assicuro che ci metteremo tutto il nostro impegno e il nostro cuore».

E poichè non è Natale senza regali, l’Abate del Popolo Franco Bampi ha donato al Doge Marco Bucci un “tondo” in ceramica realizzato da Elena Pongiglione dedicato alla città: il ponte Morandi contornato da una scritta: taxei tutti. Oua parla Zena. (tacete tutti. Ora parla Genova).
22 dicembre 2018
Ultimo aggiornamento: 28/12/2018
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