Genova città in trasformazione. Il porto più importante del Mediterraneo e le opportunità offerte dalla nuova apertura di Suez. Il trend turistico in continua crescita e un comparto high tech che occupa 1400 persone. Sono questi alcuni dei temi affrontati dal sindaco di Genova Marco Bucci nel corso del saluto rivolto, in inglese, ai delegati delle 20 città della rete Si tous les ports du mond. Il Sindaco, dopo il benvenuto e un caloroso invito a godere delle bellezze di Genova - “andate fuori e respirate la città” - ha illustrato visione e strategie per Genova.
Si tous les Ports du Monde è la rete di città e regioni che, fin dalla sua nascita 17 anni fa a Saint-Malo – come ricorda il carismatico vice presidente esecutivo, il bretone Loïc Frèmont – ha voluto combinare cultura ed economia, soprattutto portuale. All’inizio furono cinque città portuali: Cadice, Dublino, Genova, Glasgow e Saint-Malo. Oggi le città sono diventate 20 e, nello spirito di creare le condizioni per scambi e collaborazioni e di individuare opportunità di mercato e investimenti, sono entrate città africane, asiatiche e canadesi, oltre che europee.
Elisa Serafini assessore alla Cultura, nonché attuale presidente di Si tous le ports du monde, nel suo inspirational welcome ha voluto ricordare come la rete, oltre che per i temi e gli scopi che si propone, sia importante perchè permette alle città e ai cittadini di lavorare insieme, creando connessioni, scambi commerciali e culturali, progetti innovativi. Conferenze come quella di oggi possono diventare motore di cambiamenti che portano a una società migliore.
Di economia portuale ha parlato Francesco Maresca, consigliere delegato al Porto e al Mare che, nell’illustrare le opportunità offerte dalla "Via della seta", ha affermato che Genova deve saper accogliere chi voglia investire nel nostro porto con le necessarie opere infrastrutturali, come lo spostamento della Diga Foranea per consentire l’entrata a navi più grandi e il Terzo Valico per facilitare il movimento delle merci verso il nord Europa.
Dopo un excursus storico-artistico sui fasti di Genova da parte del presidente della Camera di Commercio Paolo Odone, la mattinata si è chiusa con l’illustrazione di tutte le opportunità che la città offre ai turisti, dal centro storico alle fortificazioni sulle alture, da parte del direttore turismo e marketing del Comune di Genova, Cesare Torre, che ha fornito anche alcuni dati di un settore in costante crescita.
Un dato tra i tanti: le presenze turistiche nella nostra città sono cresciute del 12% tra il 2012 e il 2016, mentre è addirittura del 19% l’aumento degli arrivi riferito allo stesso periodo. Torre racconta un cambiamento epocale: “Vent’anni fa il leisure non esisteva, a Genova era quasi difficile trovare una cartolina e gli alberghi chiudevano in agosto, che era considerato bassa stagione perché lavoravano solo con clientela business”.
Ma questo era il passato, prima che 42 palazzi dei Rolli ricevessero il riconoscimento dell’Unesco, prima che l’Acquario, oltre che un bellissimo spettacolo per le famiglie, venisse riconosciuto a livello internazionale come centro di studio e ricerca sulla biologia marina, prima che 900 scienziati da tutto il mondo venissero a lavorare nel Polo tecnologico degli Erzelli. E prima che, nel 1997 a Saint-Malo, qualcuno si accorgesse che la gente che vive nei porti ha uno sguardo diverso e decidesse, prima con un festival e dal 2000 con una rete di città, che valeva la pena di lavorarci sopra.
Si tous les Ports du Monde è la rete di città e regioni che, fin dalla sua nascita 17 anni fa a Saint-Malo – come ricorda il carismatico vice presidente esecutivo, il bretone Loïc Frèmont – ha voluto combinare cultura ed economia, soprattutto portuale. All’inizio furono cinque città portuali: Cadice, Dublino, Genova, Glasgow e Saint-Malo. Oggi le città sono diventate 20 e, nello spirito di creare le condizioni per scambi e collaborazioni e di individuare opportunità di mercato e investimenti, sono entrate città africane, asiatiche e canadesi, oltre che europee.
Elisa Serafini assessore alla Cultura, nonché attuale presidente di Si tous le ports du monde, nel suo inspirational welcome ha voluto ricordare come la rete, oltre che per i temi e gli scopi che si propone, sia importante perchè permette alle città e ai cittadini di lavorare insieme, creando connessioni, scambi commerciali e culturali, progetti innovativi. Conferenze come quella di oggi possono diventare motore di cambiamenti che portano a una società migliore.
Di economia portuale ha parlato Francesco Maresca, consigliere delegato al Porto e al Mare che, nell’illustrare le opportunità offerte dalla "Via della seta", ha affermato che Genova deve saper accogliere chi voglia investire nel nostro porto con le necessarie opere infrastrutturali, come lo spostamento della Diga Foranea per consentire l’entrata a navi più grandi e il Terzo Valico per facilitare il movimento delle merci verso il nord Europa.
Dopo un excursus storico-artistico sui fasti di Genova da parte del presidente della Camera di Commercio Paolo Odone, la mattinata si è chiusa con l’illustrazione di tutte le opportunità che la città offre ai turisti, dal centro storico alle fortificazioni sulle alture, da parte del direttore turismo e marketing del Comune di Genova, Cesare Torre, che ha fornito anche alcuni dati di un settore in costante crescita.
Un dato tra i tanti: le presenze turistiche nella nostra città sono cresciute del 12% tra il 2012 e il 2016, mentre è addirittura del 19% l’aumento degli arrivi riferito allo stesso periodo. Torre racconta un cambiamento epocale: “Vent’anni fa il leisure non esisteva, a Genova era quasi difficile trovare una cartolina e gli alberghi chiudevano in agosto, che era considerato bassa stagione perché lavoravano solo con clientela business”.
Ma questo era il passato, prima che 42 palazzi dei Rolli ricevessero il riconoscimento dell’Unesco, prima che l’Acquario, oltre che un bellissimo spettacolo per le famiglie, venisse riconosciuto a livello internazionale come centro di studio e ricerca sulla biologia marina, prima che 900 scienziati da tutto il mondo venissero a lavorare nel Polo tecnologico degli Erzelli. E prima che, nel 1997 a Saint-Malo, qualcuno si accorgesse che la gente che vive nei porti ha uno sguardo diverso e decidesse, prima con un festival e dal 2000 con una rete di città, che valeva la pena di lavorarci sopra.