Premiati martedì mattina nell’auditorium di Palazzo Rosso, gli studenti delle scuole superiori che hanno partecipato al progetto “Siamo tutti protezione civile”, nato da un’idea condivisa tra la Protezione Civile del Comune di Genova e il Dipartimento di Architettura Design dell’Università di Genova. L’intento era stimolare i ragazzi a diventare parte attiva del sistema di Protezione Civile attraverso forme di comunicazione creativa e artistica dei principi di protezione civile.
«Una delle mission della protezione civile è quella di rendere tutti cittadini attivi, sia per proteggere sé stessi, sia per essere proattivi nel proteggere anche altri – è Consigliere delegato alla Protezione Civile Sergio Gambino a spiegare la 'cultura della Protezione Civile' in cui i progetti si inseriscono - Essere cittadini attivi significa essere consapevoli che anche grazie al contributo di ogni singola persona si possono rendere più incisive le azioni di protezione civile e, a questo proposito voglio ringraziare, insieme con l’università e gli studenti che si sono impegnati nei progetti, anche i tanti volontari che ogni giorno sono al fianco della Protezione Civile comunale».
All’importanza del volontariato, anche come esperienza e occasione di crescita personale, fa riferimento l’Assessore alle politiche giovanili Elisa Serafini che nel suo intervento si rivolge ai ragazzi ricordando la sua esperienza in Genova2004 capitale della cultura «fu allora che mi innamorai davvero della mia città» racconta Serafini che aggiunge «Grazie alle energie messe a disposizione della città da molti cittadini attivi, anche giovani come voi, che hanno dato la loro diponibilità per sorvegliare i Musei di Nervi nei giorni di Euroflora, i visitatori avranno l’opportunità di visitare le collezioni in un orario più ampio»
Soddisfatta degli elaborati degli studenti la direttrice della Protezione Civile Francesca Bellenzier, annuncia che «Al di là dei primi tre classificati abbiamo ritenuto interessanti anche molti altri progetti e gli utilizzeremo nelle prossime feste della Protezione Civile». Bellenzier si è poi soffermata su come negli ultimi anni si sia focalizzata l’attenzione sulla comunicazione di Protezione civile rivolta a tutta la città sulle norme di autoprotezione anche attraverso l’elaborazione di un brand ben riconoscibile e di una immagine coordinata, frutto di un lavoro in collaborazione con il Dipartimento Architettura e Design dell’università di Genova.
A entrare nel dettagli dell’evoluzione di una campagna di comunicazione così importante per tutti i cittadini è stata la professoressa Maria Linda Falcidieno che ha tracciato un excursus di quelli che sono stati i cambiamenti nella comunicazione dal 2015 a oggi.
Sono due i progetti realizzati dalla Protezione Civile del Comune di Genova nell’ambito delle attività di promozione della cultura di prevenzione: dopo la prima edizione che l’anno scorso aveva coinvolto gli studenti della Valpolcevera, "Il nome dell'acqua", quest’anno ha coinvolto 9 scuole primarie e secondarie di primo grado di bassa e media Val Bisagno per un totale di 330 allievi.
I ragazzi hanno condotto un’indagine attiva sul territorio per reperire le denominazioni di piccoli corsi d’acqua i cui nomi non siano riportati nelle banche dati geografiche comunali, sono andati alla ricerca della memoria storica locale, in fonti cartografiche e documentali, ma anche mediante interviste agli abitanti e raccolta di aneddoti.
Il progetto, che è stato presentato lunedì 16 aprile nella sede del Municipio Media Val Bisagno, ha avuto il patrocinio dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia e condotto in condivisione tra Protezione Civile del Comune di Genova e il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova.
«Una delle mission della protezione civile è quella di rendere tutti cittadini attivi, sia per proteggere sé stessi, sia per essere proattivi nel proteggere anche altri – è Consigliere delegato alla Protezione Civile Sergio Gambino a spiegare la 'cultura della Protezione Civile' in cui i progetti si inseriscono - Essere cittadini attivi significa essere consapevoli che anche grazie al contributo di ogni singola persona si possono rendere più incisive le azioni di protezione civile e, a questo proposito voglio ringraziare, insieme con l’università e gli studenti che si sono impegnati nei progetti, anche i tanti volontari che ogni giorno sono al fianco della Protezione Civile comunale».
All’importanza del volontariato, anche come esperienza e occasione di crescita personale, fa riferimento l’Assessore alle politiche giovanili Elisa Serafini che nel suo intervento si rivolge ai ragazzi ricordando la sua esperienza in Genova2004 capitale della cultura «fu allora che mi innamorai davvero della mia città» racconta Serafini che aggiunge «Grazie alle energie messe a disposizione della città da molti cittadini attivi, anche giovani come voi, che hanno dato la loro diponibilità per sorvegliare i Musei di Nervi nei giorni di Euroflora, i visitatori avranno l’opportunità di visitare le collezioni in un orario più ampio»
Soddisfatta degli elaborati degli studenti la direttrice della Protezione Civile Francesca Bellenzier, annuncia che «Al di là dei primi tre classificati abbiamo ritenuto interessanti anche molti altri progetti e gli utilizzeremo nelle prossime feste della Protezione Civile». Bellenzier si è poi soffermata su come negli ultimi anni si sia focalizzata l’attenzione sulla comunicazione di Protezione civile rivolta a tutta la città sulle norme di autoprotezione anche attraverso l’elaborazione di un brand ben riconoscibile e di una immagine coordinata, frutto di un lavoro in collaborazione con il Dipartimento Architettura e Design dell’università di Genova.
A entrare nel dettagli dell’evoluzione di una campagna di comunicazione così importante per tutti i cittadini è stata la professoressa Maria Linda Falcidieno che ha tracciato un excursus di quelli che sono stati i cambiamenti nella comunicazione dal 2015 a oggi.
Sono due i progetti realizzati dalla Protezione Civile del Comune di Genova nell’ambito delle attività di promozione della cultura di prevenzione: dopo la prima edizione che l’anno scorso aveva coinvolto gli studenti della Valpolcevera, "Il nome dell'acqua", quest’anno ha coinvolto 9 scuole primarie e secondarie di primo grado di bassa e media Val Bisagno per un totale di 330 allievi.
I ragazzi hanno condotto un’indagine attiva sul territorio per reperire le denominazioni di piccoli corsi d’acqua i cui nomi non siano riportati nelle banche dati geografiche comunali, sono andati alla ricerca della memoria storica locale, in fonti cartografiche e documentali, ma anche mediante interviste agli abitanti e raccolta di aneddoti.
Il progetto, che è stato presentato lunedì 16 aprile nella sede del Municipio Media Val Bisagno, ha avuto il patrocinio dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia e condotto in condivisione tra Protezione Civile del Comune di Genova e il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova.