Sono undici gli ambasciatori che da oggi entrano a far parte del Club degli Ambasciatori, una iniziativa del Convention Bureau Genova indirizzata a personalità con un forte spirito di appartenenza alla città, che vedono nell’incremento del turismo congressuale a Genova un volano per la crescita dell’economia e dell’occupazione della città: ricercatori, manager, medici, docenti universitari, che ricoprono ruoli chiave nei rispettivi ambiti lavorativi. E anche due Junior Ambassador: Maddalena Conte e Silvia Meletti, membri del comitato nazionale italiano dell’European Youth Parliament, per il loro progetto di candidatura di Genova come sede per il “1st Academic Forum of EYP ItalY”.
Il Club è stato presentato ufficialmente martedì 1° dicembre nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, a fare gli onori di casa l’assessore comunale al Turismo Carla Sibilla che ha rimarcato l’importanza «di un evento reso possibile dal lavoro di squadra messo in atto tra il Comune di Genova, le associazioni economiche e il Convention Bureau Genova. Le persone che oggi diventano ambasciatori del Convention Bureau hanno Genova nel cuore e sono motivate a proporre la città come destinazione di convegni ed eventi nazionali e internazionali, una grande opportunità per portare Genova, la sua arte, la sua storia e la sua cultura nel mondo».
Ecco chi sono i primi, perché è intendimento del Bureau aggiungerne altri, neo ambasciatori: la ricercatrice Francesca Civano, il vice direttore dell'Iit Alberto Diaspro, il vicepresidente dell'Associazione medici diabetologi Luca Lione, il docente Mario Marchesoni, il membro del Cda FederAuto Michele Montanella, il presidente dell'Istituto Gaslini Pietro Pongiglione, il presidente dell' Associazone per lo sviluppo del talento Anna Maria Roncoroni, il docente Angelo Schenone, il manager Federspedi Antonella Straulino e i membri del comitato nazionale italiano all'European Youth Parliament, Maddalena Conte e Silvia Meletti.
Il turismo a Genova - dal 1992, anno delle Colombiane - è un trend in continua crescita: nel 2014 si sono registrate 1.585.000 presenze alberghiere e la meeting industry, che vive di convegni promossi da associazioni, aziende, enti e istituzioni, si è ritagliata la sua importante fetta di mercato.
«A Genova nei primi quattro mesi del 2015 gli eventi sono stati 2.313, +13,2% rispetto al 2014 - spiega il professor Gian Marco Ugolini del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Genova - in pratica ogni giorno ci sono stati 6,3 eventi, ai quali hanno partecipato una media di 586 congressisti. E si è rilevato che la permanenza media dei turisti degli eventi e congressuali è 1,5 giorni, quindi la stima è di circa 320.00 presenze all’anno, circa il 20% delle presenze complessive».
Il turismo congressuale a Genova vale tra i 90 e i 110 milioni di euro e «ha un indotto importante - sottolinea Ugolini - pari quasi al 25 per cento del totale, in quanto non vengono coinvolte solo le strutture ricettive, di ristorazione e di trasporti, ma anche ditte specializzate in allestimenti, attrezzature tecniche per le sale, servizi per espositori e sponsor, solo per citarne alcune».
In pratica un turista meeting vale 1,4 turisti business (239 euro di spesa procapite), 2,2 city tourist (156 euro), 6,7 croceristi (51,3 euro), 7,4 escursionisti/visitatori giornalieri (46,4 euro).
Numeri che danno il senso dell’importanza dell’iniziativa della creazione del Club degli ambasciatori, del loro ruolo di portavoce della capacità di accoglienza della nostra città.
«Le nostre politiche sul turismo sono in rapida evoluzione - spiega Carla Sibilla - il Convention Bureau rappresenta un soggetto privato che è un braccio operativo anche per il settore pubblico. Vogliamo che Genova diventi una città innovativa e di turismo: una scelta di cambio di paradigma, usando un marketing che utilizza i dati, il web e i social media. Stiamo cambiando il nostro posizionamento come città di arte e di cultura, quindi una destinazione di qualità che guarda alla cultura a 360°- arte, scienza, edutainment - all’ambiente, al verde oltre al blu, ma anche alla valorizzazione del tessuto commerciale con il percorso delle botteghe storiche, per fare un esempio».
«Possiamo offrire 7.300 posti letto - prosegue Sibilla - escludendo il fenomeno degli airbnb non ancora mappato. E se guardiamo al 2014, che ha registrato la presenza di 1.585.000 turisti, se questi valori mantengono il loro trend di crescita, pensiamo di arrivare al 2020 con una media di 1.700.000».
Oltre ai pernottamenti, Genova riceve circa 700 mila visitatori giornalieri e circa un milione di crocieristi. Il primo mercato estero è quello francese, seguito da Cina, Germania, Stati Uniti e Spagna, sui mercati di seconda fascia primeggiano Brasile, Canada, Turchia e Giappone. Per quanto riguarda il turismo italiano è la Lombardia a guidare la classifica, seguita dal Lazio.
«Ci attendiamo una crescita da America e Asia - dichiara Sibilla - anche perché speriamo nei frutti dell’incontro con i 10 migliori tour operator americani».
«La nostra è un’azione di marketing mirato - continua l’assessore - nel 2015 abbiamo incontrato 357 operatori nell’ottica di promuovere la città, oltre alla presenza nelle fiere mondiali dedicate al turismo. Sono sempre più frequenti gli educational, i tour dedicati ai giornalisti e ai blogger specializzati. Le innovazioni: il portale visitgenoa disponibile in sette lingue - italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo e cinese - le audioguide multilingue, l’azione di visibilità sulla stampa internazionale e sui social. Infine, il logo Genova more than this, voluto e partecipato, che parla di una città nuova, in cambiamento».
Un lavoro in collaborazione tra istituzioni e soggetti privati. «Genova dimostra che è possibile una collaborazione felice tra pubblico e privato - rileva Alessandro Cavo, rappresentante della giunta della Camera di Commercio di Genova con delega al Turismo - il tavolo tra Comune, Camera di Commercio e albergatori ha prodotto unità di intenti, nonostante qualche bisticcio comunque costruttivo. Genova è una città nuova, oggi di moda e con un patrimonio d’arte tutto da scoprire. La convegnistica è un volano per tutti, anche perché chi viene a Genova per un congresso spesso decide di tornarci con la famiglia per godersi meglio la città».
Genova città sempre più emozionale e i primi a testimoniarlo sono proprio i neo ambasciatori: all'estero per lavoro, ma con l'amore per loro città nel cuore.
Turismo congressuale, i dati eleborati dal professor Gian Marco Ugolini
Il Club è stato presentato ufficialmente martedì 1° dicembre nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, a fare gli onori di casa l’assessore comunale al Turismo Carla Sibilla che ha rimarcato l’importanza «di un evento reso possibile dal lavoro di squadra messo in atto tra il Comune di Genova, le associazioni economiche e il Convention Bureau Genova. Le persone che oggi diventano ambasciatori del Convention Bureau hanno Genova nel cuore e sono motivate a proporre la città come destinazione di convegni ed eventi nazionali e internazionali, una grande opportunità per portare Genova, la sua arte, la sua storia e la sua cultura nel mondo».
Ecco chi sono i primi, perché è intendimento del Bureau aggiungerne altri, neo ambasciatori: la ricercatrice Francesca Civano, il vice direttore dell'Iit Alberto Diaspro, il vicepresidente dell'Associazione medici diabetologi Luca Lione, il docente Mario Marchesoni, il membro del Cda FederAuto Michele Montanella, il presidente dell'Istituto Gaslini Pietro Pongiglione, il presidente dell' Associazone per lo sviluppo del talento Anna Maria Roncoroni, il docente Angelo Schenone, il manager Federspedi Antonella Straulino e i membri del comitato nazionale italiano all'European Youth Parliament, Maddalena Conte e Silvia Meletti.
Il turismo a Genova - dal 1992, anno delle Colombiane - è un trend in continua crescita: nel 2014 si sono registrate 1.585.000 presenze alberghiere e la meeting industry, che vive di convegni promossi da associazioni, aziende, enti e istituzioni, si è ritagliata la sua importante fetta di mercato.
«A Genova nei primi quattro mesi del 2015 gli eventi sono stati 2.313, +13,2% rispetto al 2014 - spiega il professor Gian Marco Ugolini del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Genova - in pratica ogni giorno ci sono stati 6,3 eventi, ai quali hanno partecipato una media di 586 congressisti. E si è rilevato che la permanenza media dei turisti degli eventi e congressuali è 1,5 giorni, quindi la stima è di circa 320.00 presenze all’anno, circa il 20% delle presenze complessive».
Il turismo congressuale a Genova vale tra i 90 e i 110 milioni di euro e «ha un indotto importante - sottolinea Ugolini - pari quasi al 25 per cento del totale, in quanto non vengono coinvolte solo le strutture ricettive, di ristorazione e di trasporti, ma anche ditte specializzate in allestimenti, attrezzature tecniche per le sale, servizi per espositori e sponsor, solo per citarne alcune».
In pratica un turista meeting vale 1,4 turisti business (239 euro di spesa procapite), 2,2 city tourist (156 euro), 6,7 croceristi (51,3 euro), 7,4 escursionisti/visitatori giornalieri (46,4 euro).
Numeri che danno il senso dell’importanza dell’iniziativa della creazione del Club degli ambasciatori, del loro ruolo di portavoce della capacità di accoglienza della nostra città.
«Le nostre politiche sul turismo sono in rapida evoluzione - spiega Carla Sibilla - il Convention Bureau rappresenta un soggetto privato che è un braccio operativo anche per il settore pubblico. Vogliamo che Genova diventi una città innovativa e di turismo: una scelta di cambio di paradigma, usando un marketing che utilizza i dati, il web e i social media. Stiamo cambiando il nostro posizionamento come città di arte e di cultura, quindi una destinazione di qualità che guarda alla cultura a 360°- arte, scienza, edutainment - all’ambiente, al verde oltre al blu, ma anche alla valorizzazione del tessuto commerciale con il percorso delle botteghe storiche, per fare un esempio».
«Possiamo offrire 7.300 posti letto - prosegue Sibilla - escludendo il fenomeno degli airbnb non ancora mappato. E se guardiamo al 2014, che ha registrato la presenza di 1.585.000 turisti, se questi valori mantengono il loro trend di crescita, pensiamo di arrivare al 2020 con una media di 1.700.000».
Oltre ai pernottamenti, Genova riceve circa 700 mila visitatori giornalieri e circa un milione di crocieristi. Il primo mercato estero è quello francese, seguito da Cina, Germania, Stati Uniti e Spagna, sui mercati di seconda fascia primeggiano Brasile, Canada, Turchia e Giappone. Per quanto riguarda il turismo italiano è la Lombardia a guidare la classifica, seguita dal Lazio.
«Ci attendiamo una crescita da America e Asia - dichiara Sibilla - anche perché speriamo nei frutti dell’incontro con i 10 migliori tour operator americani».
«La nostra è un’azione di marketing mirato - continua l’assessore - nel 2015 abbiamo incontrato 357 operatori nell’ottica di promuovere la città, oltre alla presenza nelle fiere mondiali dedicate al turismo. Sono sempre più frequenti gli educational, i tour dedicati ai giornalisti e ai blogger specializzati. Le innovazioni: il portale visitgenoa disponibile in sette lingue - italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo e cinese - le audioguide multilingue, l’azione di visibilità sulla stampa internazionale e sui social. Infine, il logo Genova more than this, voluto e partecipato, che parla di una città nuova, in cambiamento».
Un lavoro in collaborazione tra istituzioni e soggetti privati. «Genova dimostra che è possibile una collaborazione felice tra pubblico e privato - rileva Alessandro Cavo, rappresentante della giunta della Camera di Commercio di Genova con delega al Turismo - il tavolo tra Comune, Camera di Commercio e albergatori ha prodotto unità di intenti, nonostante qualche bisticcio comunque costruttivo. Genova è una città nuova, oggi di moda e con un patrimonio d’arte tutto da scoprire. La convegnistica è un volano per tutti, anche perché chi viene a Genova per un congresso spesso decide di tornarci con la famiglia per godersi meglio la città».
Genova città sempre più emozionale e i primi a testimoniarlo sono proprio i neo ambasciatori: all'estero per lavoro, ma con l'amore per loro città nel cuore.
Turismo congressuale, i dati eleborati dal professor Gian Marco Ugolini