Un mercatino delle pulci in chiave genovese: "O sbarasso da Superba"

La nuova formula viene proposta al piano terra del Mercato dei Fiori a San Quirico. Per il momento ospita una ottantina di venditori quasi tutti immigrati, ma è aperto ai genovesi che vogliono disfarsi delle cose della nonna custodite in cantina. Aperto al lunedì dal sabato dalle 8 alle 13 è servito dalla linea 7 e dispone di ampi parcheggi in zona. Per esporre la merce basterà un euro

Apre i battenti oggi in Alta Valpolcevera, nei locali del piano terra del Mercato dei Fiori, in via Semini 12, il mercato del riuso denominato "O sbarasso da Superba". A portarlo a battesimo l'assessore alla sicurezza e immigrazione Stefano Garassino insieme ai responsabili della Onlus Emmaus, Il Cesto e della Federazione solidarietà e lavoro.  Una ottantina di venditori, quasi tutti immigrati, che hanno risposto all'appello del Comune e che hanno inondato di merce, rigorosamente usata e ritenuta ammissibile, i banchi a loro disposizione. 

"I numeri delle iscrizioni - ha detto l'assessore - sono più o meno identici a prima. In più registriamo un buon afflusso di acquirenti genovesi. Era quello che auspicavamo per favorire la nascita di un mercato delle pulci, legale, al coperto e con i servizi igieni. Un valore aggiunto per il quartiere e per la città".

Aperto a tutti coloro che vogliono vendere o scambiare merci, comprese le associazioni, sarà invece chiuso per le imprese iscritte alla Camera di Commercio. Non sarà possibile esporre oggetti nuovi, voluminosi o ingombranti, preziosi, generi alimentari, animali. Vincoli tassativi per qualunque genere di arma, materiali destinati a un pubblico adulto, esplodente o pericoloso.

"Chi vuole esporre la propria merce - continua Garassino - dovrà farsi registrare all'ingresso e pagare la tariffa mercatale di un euro. Riceverà un cartellino di riconoscimento e uno spazio dove collocarsi. Non è in centro città ma anche a Roma e a Torino è così. Con il passa parola crediamo che questa formula avrà il successo che merita. Organizzeremo dei sabati dedicati alle famiglie in difficoltà, che potranno realizzare delle entrate vendendo gli oggetti che non servono più".

I controlli sulla merce li fanno le associazioni: devono essere tutti oggetti con valore stimato di massimo 50 euro, come prescrive la normativa. Questo per evitare che vengano portati smartphone, tablet, computer e altra merce seminuova di sospetta provenienza.

Si arriva in via Semini con la linea 7 Amt dalla Stazione Marittima e con la 63 da via Avio/Sampierdarena, oppure con la linea ferroviaria Genova – Arquata (fermata San Biagio). Nei pressi del mercato c’’è possibilità di parcheggio.
5 settembre 2017
Ultimo aggiornamento: 05/09/2017
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