Fidas Genova e Avis comunale di Genova uniscono le forze per dare vita ad un progetto unico in Italia: una casa del donatore destinata a tutti i donatori di sangue presenti sul territorio metropolitano di Genova.
La presentazione questa mattina nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi con il sindaco di Genova Marco Bucci e il consigliere delegato alla Valorizzazione Immobili comunali Mario Baroni. Sono intervenuti Emanuele Russo, presidente Fidas Genova, Rita Careddu, presidente Avis Genova, e Paolo Strada, coordinatore Centri trasfusionali liguri.
L'ambizioso progetto, nato grazie alla disponibilità dell'amministrazione comunale a concedere la Palazzina ex “Q8” alla Foce, prevede – dopo il vaglio della Sovrintendenza poiché si tratta di un edificio storico – la costituzione di un'unità di raccolta sangue e plasma con 12 postazioni di prelievo. A completare la struttura, oltre agli spazi destinati alle due associazioni per l'accoglienza ed il ristoro dei donatori, troveranno sede gli uffici delle due associazioni, un auditorium e, se gli spazi lo permetteranno, un centro congressi. L'obiettivo è quello di consentire ai donatori di dar vita al prezioso gesto della donazione di sangue in un ambiente confortevole ed all'avanguardia dal punto di vista tecnico e sanitario.
“E’ un progetto che parte e questa è una bella notizia – ha dichiarato il sindaco Marco Bucci – Ho visto tante associazioni e tanti soggetti che collaborano alla sua riuscita e lo considero un grande segnale. Abbiamo dedicato a questo progetto una palazzina pubblica e ciò dimostra come il Comune sia soltanto un amministratore di beni che sono di proprietà dei cittadini di Genova”.
Anche il consigliere Mario Baroni, dopo aver ricordato la storia dell’immobile – realizzato negli anni 30 dall’architetto Labò – ha sottolineato questo concetto. “Valorizzazione del patrimonio – ha detto – non significa assolutamente una gestione per fini di cassa, ma per favorire progetti utili ai cittadini”.
Fidas e Avis rappresentano due tra le più importanti realtà presenti nel settore no profit sul territorio nazionale, con oltre 1.900.000 iscritti su base nazionale.
Rita Careddu, presidente Avis Genova, ha voluto mettere in risalto la sintonia tra i soggetti coinvolti nel progetto: Abbiamo nomi diversi – ha detto – ma spingiamo tutti nella stessa direzione e abbiamo il medesimo scopo”.
Emanuele Russo, presidente Fidas Genova, ha riconosciuto quanto siano stati “importanti il sostegno e l’incoraggiamento delle istituzioni. Vogliamo che il Centro, il primo in Italia con queste caratteristiche, diventi un punto di riferimento per la città intera”.
Unicità sottolineata anche da Paolo Strada, coordinatore Centri trasfusionali liguri: “Erano venti anni – ha dichiarato – che speravamo in un progetto del genere. Sono convinto che la Casa del Donatore servirà anche a spingere tanti giovani – che attualmente mancano un po’ – a compiere questo prezioso gesto”.
A margine della struttura vi sarà un'area di parcheggio auto destinata ai donatori. Dopo l’approvazione del progetto, il completamento dei lavori di ristrutturazione della Casa del Donatore di Sangue di Genova è previsto in 36 – 42 mesi.
La presentazione questa mattina nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi con il sindaco di Genova Marco Bucci e il consigliere delegato alla Valorizzazione Immobili comunali Mario Baroni. Sono intervenuti Emanuele Russo, presidente Fidas Genova, Rita Careddu, presidente Avis Genova, e Paolo Strada, coordinatore Centri trasfusionali liguri.
L'ambizioso progetto, nato grazie alla disponibilità dell'amministrazione comunale a concedere la Palazzina ex “Q8” alla Foce, prevede – dopo il vaglio della Sovrintendenza poiché si tratta di un edificio storico – la costituzione di un'unità di raccolta sangue e plasma con 12 postazioni di prelievo. A completare la struttura, oltre agli spazi destinati alle due associazioni per l'accoglienza ed il ristoro dei donatori, troveranno sede gli uffici delle due associazioni, un auditorium e, se gli spazi lo permetteranno, un centro congressi. L'obiettivo è quello di consentire ai donatori di dar vita al prezioso gesto della donazione di sangue in un ambiente confortevole ed all'avanguardia dal punto di vista tecnico e sanitario.
“E’ un progetto che parte e questa è una bella notizia – ha dichiarato il sindaco Marco Bucci – Ho visto tante associazioni e tanti soggetti che collaborano alla sua riuscita e lo considero un grande segnale. Abbiamo dedicato a questo progetto una palazzina pubblica e ciò dimostra come il Comune sia soltanto un amministratore di beni che sono di proprietà dei cittadini di Genova”.
Anche il consigliere Mario Baroni, dopo aver ricordato la storia dell’immobile – realizzato negli anni 30 dall’architetto Labò – ha sottolineato questo concetto. “Valorizzazione del patrimonio – ha detto – non significa assolutamente una gestione per fini di cassa, ma per favorire progetti utili ai cittadini”.
Fidas e Avis rappresentano due tra le più importanti realtà presenti nel settore no profit sul territorio nazionale, con oltre 1.900.000 iscritti su base nazionale.
Rita Careddu, presidente Avis Genova, ha voluto mettere in risalto la sintonia tra i soggetti coinvolti nel progetto: Abbiamo nomi diversi – ha detto – ma spingiamo tutti nella stessa direzione e abbiamo il medesimo scopo”.
Emanuele Russo, presidente Fidas Genova, ha riconosciuto quanto siano stati “importanti il sostegno e l’incoraggiamento delle istituzioni. Vogliamo che il Centro, il primo in Italia con queste caratteristiche, diventi un punto di riferimento per la città intera”.
Unicità sottolineata anche da Paolo Strada, coordinatore Centri trasfusionali liguri: “Erano venti anni – ha dichiarato – che speravamo in un progetto del genere. Sono convinto che la Casa del Donatore servirà anche a spingere tanti giovani – che attualmente mancano un po’ – a compiere questo prezioso gesto”.
A margine della struttura vi sarà un'area di parcheggio auto destinata ai donatori. Dopo l’approvazione del progetto, il completamento dei lavori di ristrutturazione della Casa del Donatore di Sangue di Genova è previsto in 36 – 42 mesi.