I tabarchini di Carloforte a Tursi

03/12/2012 - 15:23

A Palazzo Rosso Carla Sibilla, assessora alla Cultura e al Turismo, e  Mauro Avvenente, presidente del Municipio Ponente, di cui fa parte la madrepatria Pegli, la ricevono; poi la visita a Palazzo Tursi (nella foto, la delegazione nell’Ufficio di Rappresentanza del Sindaco).
Questo il programma di questa mattina della rappresentanza carlofortina che, guidata da Gianni Repetto, presidente della pro loco di Carloforte, è, come tutti gli anni in questo periodo, in visita a Genova. Ieri la visita a Pegli,ospite delll'associazionne Pro Locoo di pegli, capitanata dalla presidente Milly Pastorino, la messa alla chiesa dell’Immacolata, dove si conserva una copia della statua della Madonna dello Schiavo patrona di Carloforte, e la cena dalla Manuelina di Recco, dove un cuoco tabarchino ha preparato piatti tradizionali.

C’è una relazione molto stretta tra Pegli e i discendenti dei coloni genovesi di Tabarka che costituiscono la popolazione dei comuni sardi di Carloforte e Calasetta, nelle isole del Sulcis San Pietro e Sant’Antioco. «Il 21 settembre siamo andati noi a Sant’Antioco – comunica Avvenente – per la festa del patrono di Calasetta, e poi a Carloforte».
Di questa relazione si è parlato nell’incontro con Sibilla, a cui il presidente del Municipio ha chiesto di farsi tramite con il Sindaco della richiesta che Genova faccia proprio il patto di amicizia che già lega Pegli ai due comuni isolani, nella prospettiva di un gemellaggio e di un auspicabile riconoscimento dell’Unesco, come “Patrimonio immateriale dell’Umanità”, dell’intera storia tabarchina, una vicenda che, a partire dal 1500, riguarda Genova, e in particolare Pegli, la città di Tabarka in Tunisia, Carloforte, Calasetta e l’isola spagnola di Nuova Tabarca.

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Ultimo aggiornamento: 04/12/2012
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