Il sindaco Marco Doria, questa mattina a Oregina, ha rievocato due importanti episodi della storia cittadina e nazionale. Il 10 dicembre 1847, un anno prima di quel ’48 che avrebbe infiammato l’intera Europa, convennero a Genova da diverse parti d’Italia patrioti, mazziniani, uomini e donne del Risorgimento. Si erano dati appuntamento per ricordare, 101 anni dopo, il celebre “che l’inse” gridato dal giovane Giovanni Battista Perasso, il Balilla, che aveva dato impulso alla cacciata degli austriaci. I risorgimentali salirono in corteo dall’Acquasola al Santuario mariano di Oregina e fu una manifestazione di trentamila persone, ufficialmente dedicata a commemorare lo scioglimento del voto religioso che un secolo prima i genovesi avevano stretto invocando la liberazione della città. Fu l’occasione per cantare per la prima volta l’inno di Mameli (a suonarlo fu la Filarmonica Casimiro Corradi) e per sventolare il tricolore in nome dell’unità e indipendenza d’Italia. La doppia ricorrenza è stata celebrata come ogni anno. Sono intervenuti, insieme al Sindaco, il vicepresidente della Regione Liguria, Nicolò Scialfa, il subcommissario alla Provincia, Carmine Battista, il presidente del Municipio Centro Est, Simone Leoncini, e la parlamentare Roberta Pinotti. Dopo la cerimonia religiosa, sul piazzale del santuario i bambini della scuola Ambrogio Spinola hanno intonato l’inno nazionale, subito seguiti dalle note della banda storica di Rivarolo. Deposte le corone alla lapide ai Caduti, il Sindaco ha rievocato le pagine di storia della città. “A quei tempi i genovesi si impegnarono spinti da valori forti - ha osservato – e anche oggi devono farlo. Il primo valore era e rimane quello di non anteporre gli interessi personali al bene della comunità”. Rivolgendosi in particolare alle scolaresche e ai loro insegnanti, Marco Doria ha poi sottolineato che della nostra comunità oggi fanno parte persone provenienti da varie parti del mondo, tutti nostri concittadini. Augurando serenità per il nuovo anno, il Sindaco ha ricordato che un numero crescente di persone versa oggi in situazioni di disagio a causa delle difficoltà economiche. “La solidarietà - ha concluso - è un aspetto irrinunciabile per far vivere la nostra comunità”. http://www.viveregenova.comune.genova.it/content/musica-le-giornate-mameliane-josegrave-scanu-chiude-le-celebrazioni