Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.
L’abbattimento delle barriere architettoniche e l’installazione dei semafori con cicalini per i non vedenti è il tema proposto dai consiglieri Stefano Balleari, Guido Grillo (entrambi del Pdl) e Franco De Benedictis (Gruppo Misto).
Rispondono gli assessori Elena Fiorini e Anna Dagnino.
Fiorini: l’ufficio Accessibilità collabora abitualmente con le associazioni che si occupano di disabilità e attinge ai fondi per le barriere architettoniche; deve però occuparsi di tutti i tipi di disabilità. A Genova ci sono 39 impianti semaforici acustici per ipovedenti, un numero assolutamente insufficiente. Purtroppo il problema è l’inesistenza di fondi per l’acquisto di questi impianti. Non mi risulta che alcuni di essi siano stati rimossi, potrebbero esserci stati guasti.
Dagnino: effettivamente, 39 semafori sono insufficienti e il problema è quello della sostenibilità economica, anche alla luce del fatto che ogni impianto costa tra i 25 e i 50 mila euro. Il problema è alla nostra attenzione, in questo senso collaboriamo con Unione Ciechi che chiede l’installazione di ulteriori 25 impianti. Abbiamo provveduto in via Donghi, in corso Magenta e nella zona del Galata Museo del Mare. Inoltre è cambiata la normativa: mentre nei vecchi impianti il cicalino si attivava ad ogni cambio di colore del semaforo, ora l’indicazione acustica è attivata dalla persona e, spesso, la messa a norma degli impianti vecchi comporta alcuni problemi tecnici.
La consigliera Clizia Nicolella (Lista Doria) chiede notizie sull’affidamento della gestione dell’impianto sportivo Carlini.
Risponde l’assessore Pino Boero: è notizia di questa mattina che Sportingenova ha firmato la concessione al CUS della struttura Carlini. Uno dei punti su cui l’amministrazione vigilerà con grande attenzione è che tutte società presenti al Carlini mantengano le loro posizioni oltre all’impegno di dare spazio alle categorie più delicate: scolari, disabili e anziani.
Il trasferimento del consultorio di via Assarotti in zona Lagaccio è l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere Paolo Putti (M5S).
Risponde l’assessore Paola Dameri: la Asl 3 Genovese ci informa che, al momento, non sono previste chiusure di consultori ma che è in atto la ristrutturazione degli sportelli sul territorio e che, per ogni distretto socio sanitario, saranno mantenuti due presidi importanti. La Asl, su spinta del Municipio, ha deciso di investire sul consultorio del Lagaccio 300 mila euro per la ristrutturazione dei locali; non ha parlato di chiusure ma possiamo pensare che, se quella posizione viene rinforzata, uno degli altri due presidi sul territorio (via Assarotti o via Brigate Partigiane) se non chiuso, potrebbe essere depotenziato. Da parte nostra, possiamo vigilare su come la Asl intenda muoversi, anche se nel breve termine non succederà nulla.
Il consigliere Enrico Musso (Lista Musso) chiede spiegazioni in merito a legalità ed abusivismo nel centro storico e al Porto antico.
Risponde ancora l’assessore Elena Fiorini: il tema della legalità sta particolarmente a cuore alla giunta, che intende svolgere il suo ruolo senza dimenticare che Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno come compito istituzionale la repressione degli illeciti. I tutor d’area sono utilizzati nelle ville e nei parchi e, nonostante i problemi di bilancio, abbiamo incrementato il servizio. Ad esempio, nella Villa Scassi c’è un presidio permanente, e le associazioni svolgono un ulteriore presidio sollecitando la cittadinanza a svolgere piccoli lavori all’interno dei parchi. Inoltre, nelle nostre scuole, continuano il loro servizio i nonni vigile. Per meglio presidiare la zona che va da piazza Raibetta al Museo del Mare, abbiamo promosso un coordinamento tra le forze dell’ordine. Il 21 ottobre scorso, il questore ha emanato un’ordinanza che disciplina la divisione di zona e la turnazione per presidiare le aree. C’è un regolare presidio da parte di Carabinieri, Polizia, Forze armate, Polizia municipale e Guardia di finanza. Inoltre è attivo un tavolo permanente in questura per comprendere come migliorare il servizio. Fino al 31 maggio abbiamo svolto 151 servizi e 104 sequestri di merci, vogliamo aumentare le operazioni, risalendo alla fonte, ovvero ai magazzini che assemblano le merci contraffatte.
Conclude il question time l’interrogazione del consigliere Simone Farello (Pd) sulla situazione occupazionale di Selex-Elsag. Trasformato in 55 con l’intervento diu un consigliere per gruppo.
Risponde il sindaco Marco Doria: manca l’intervento da parte di chi deve assumere scelte di politica industriale: il Governo e Finmeccanica. Quest’ultima ha un vertice dimezzato e, in assenza di indicazioni del Governo, non è stata in grado di elaborare un piano credibile di politica industriale. Infatti ha alienato imprese di qualità che operavano nel settore civile. Se oggi non si è arrivati alla cessione di Ansaldo Energia e Ansaldo STS è merito della caparbia iniziativa di lavoratori, sindacati e amministrazioni locali. Sulla questione Selex, c’è una palese contraddizione tra il piano industriale e l’attuale ripartizione degli esuberi. Il piano industriale prevedeva per Genova, all’interno di una riorganizzazione del gruppo Selex, limitati impatti sul piano occupazionale. C’è stato un ribaltamento truffaldino delle carte in tavola. Non si spiega come i limitati impatti arrivino a determinare 300 eccedenze a Genova, su 1900 in Italia. Si tratta di una truffa della proposta, è inaccettabile. Ora il Governo è chiamato alla prova e deve misurarsi su diversi fronti per la politica industriale. Ritengo che un azionista pubblico nel gruppo sia la condizione per aver una base industriale nel nostro Paese. Altra questione rilevante è la tenuta del tessuto industriale genovese, che ancora resiste e ha qualità che rappresentano un patrimonio per il Paese. E’ una caricatura dire che il Comune ha assistito passivamente all’evolvere della situazione. E’ falso, abbiamo contrastato le decisioni sbagliate, abbiamo fatto sentire la nostra voce e vogliamo continuare ad essere attivi insieme ai sindacati e alle altre istituzioni. Nessuna obiezione sul fatto di andare a Roma con il presidente Regione e i capigruppo, ma il problema è di creare una saldatura diffusa tra i lavoratori e i cittadini, di far sentire forte la voce della città, coinvolgendo le istituzioni e i parlamentari liguri. Il Comune farà la sua parte, come ha fatto finora. Abbiamo una totale disponibilità a sperimentare, in sinergia con l’azienda e mettendo a disposizione le nostre professionalità, tutte le smart solution che possano essere utili alla valorizzazione di Selex, a livello nazionale e internazionale.
Si passa poi alla discussione degli argomenti all’ordine del giorno.
Apre i lavori una delibera di giunta che propone di autorizzare la riduzione della zona di rispetto cimiteriale del cimitero di Cesino per realizzare un’autorimessa interrata a monte del civ. 8 di via Benedetto da Cesino. La proposta viene approvata con 16 voti a favore (Pd, Idv, Lista Doria), 6 voti contrari (M5S, Fds), 16 astenuti (Gruppo Misto, Udc, Pdl, Lista Musso, LN, Sel), Clizia Nicolella e Maddalena Bartolini (entrambe della Lista Doria). Viene anche concessa l’immediata eseguibilità.
Si discute poi la mozione su aree ed edifici previsti dal P.U.C. per attività produttive. A presentarla è il gruppo del Pdl: Stefano Balleari, Matteo Campora, Guido Grillo, Lilli Lauro. Anche questa viene approvata con 27 voti a favore, 2 contrari (Gianni Vassallo e Salvatore Caratozzolo, entrambi del Pd) e 6 astenuti (M5S e Gianpaolo Malatesta, del Pd).
A seguire, due interpellanze. La prima, presentata dal consigliere Antonio Bruno (Fds), riguarda l’intervento di pulizia e di ripristino della ringhiera sul rio Trasta.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: un anno fa siamo intervenuti per la pulizia del rio, e si è constatata l’esigenza di riprofilatura dell’alveo. Allora abbiamo richiesto ad Aster una perizia per poter chiedere un finanziamento, anche per il ripristino della ringhiera. Siamo in attesa di approvazione.
Il Centro Formazione professionale "Luciano Trucco" è invece l’oggetto dell’ultima interpellanza, presentata dal gruppo di Sel: Leonardo Chessa e Gian Piero Pastorino.
Risponde l’assessore Francesco Oddone: la situazione del “Trucco” è quella di una struttura con attrezzature ancora utili per saldatura, ascensoristica e altre attività. Si tratta di una realtà problematica, con pochi insegnanti di ruolo, e non economica da mantenere nelle attuali condizioni. Crediamo che, nell’ottica di un’eventuale formazione dell’area metropolitana, le strutture di orientamento siano importanti, ma per realizzarle occorrono finanziamenti.
Il consiglio comunale si conclude alle ore 17.52.
L’abbattimento delle barriere architettoniche e l’installazione dei semafori con cicalini per i non vedenti è il tema proposto dai consiglieri Stefano Balleari, Guido Grillo (entrambi del Pdl) e Franco De Benedictis (Gruppo Misto).
Rispondono gli assessori Elena Fiorini e Anna Dagnino.
Fiorini: l’ufficio Accessibilità collabora abitualmente con le associazioni che si occupano di disabilità e attinge ai fondi per le barriere architettoniche; deve però occuparsi di tutti i tipi di disabilità. A Genova ci sono 39 impianti semaforici acustici per ipovedenti, un numero assolutamente insufficiente. Purtroppo il problema è l’inesistenza di fondi per l’acquisto di questi impianti. Non mi risulta che alcuni di essi siano stati rimossi, potrebbero esserci stati guasti.
Dagnino: effettivamente, 39 semafori sono insufficienti e il problema è quello della sostenibilità economica, anche alla luce del fatto che ogni impianto costa tra i 25 e i 50 mila euro. Il problema è alla nostra attenzione, in questo senso collaboriamo con Unione Ciechi che chiede l’installazione di ulteriori 25 impianti. Abbiamo provveduto in via Donghi, in corso Magenta e nella zona del Galata Museo del Mare. Inoltre è cambiata la normativa: mentre nei vecchi impianti il cicalino si attivava ad ogni cambio di colore del semaforo, ora l’indicazione acustica è attivata dalla persona e, spesso, la messa a norma degli impianti vecchi comporta alcuni problemi tecnici.
La consigliera Clizia Nicolella (Lista Doria) chiede notizie sull’affidamento della gestione dell’impianto sportivo Carlini.
Risponde l’assessore Pino Boero: è notizia di questa mattina che Sportingenova ha firmato la concessione al CUS della struttura Carlini. Uno dei punti su cui l’amministrazione vigilerà con grande attenzione è che tutte società presenti al Carlini mantengano le loro posizioni oltre all’impegno di dare spazio alle categorie più delicate: scolari, disabili e anziani.
Il trasferimento del consultorio di via Assarotti in zona Lagaccio è l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere Paolo Putti (M5S).
Risponde l’assessore Paola Dameri: la Asl 3 Genovese ci informa che, al momento, non sono previste chiusure di consultori ma che è in atto la ristrutturazione degli sportelli sul territorio e che, per ogni distretto socio sanitario, saranno mantenuti due presidi importanti. La Asl, su spinta del Municipio, ha deciso di investire sul consultorio del Lagaccio 300 mila euro per la ristrutturazione dei locali; non ha parlato di chiusure ma possiamo pensare che, se quella posizione viene rinforzata, uno degli altri due presidi sul territorio (via Assarotti o via Brigate Partigiane) se non chiuso, potrebbe essere depotenziato. Da parte nostra, possiamo vigilare su come la Asl intenda muoversi, anche se nel breve termine non succederà nulla.
Il consigliere Enrico Musso (Lista Musso) chiede spiegazioni in merito a legalità ed abusivismo nel centro storico e al Porto antico.
Risponde ancora l’assessore Elena Fiorini: il tema della legalità sta particolarmente a cuore alla giunta, che intende svolgere il suo ruolo senza dimenticare che Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno come compito istituzionale la repressione degli illeciti. I tutor d’area sono utilizzati nelle ville e nei parchi e, nonostante i problemi di bilancio, abbiamo incrementato il servizio. Ad esempio, nella Villa Scassi c’è un presidio permanente, e le associazioni svolgono un ulteriore presidio sollecitando la cittadinanza a svolgere piccoli lavori all’interno dei parchi. Inoltre, nelle nostre scuole, continuano il loro servizio i nonni vigile. Per meglio presidiare la zona che va da piazza Raibetta al Museo del Mare, abbiamo promosso un coordinamento tra le forze dell’ordine. Il 21 ottobre scorso, il questore ha emanato un’ordinanza che disciplina la divisione di zona e la turnazione per presidiare le aree. C’è un regolare presidio da parte di Carabinieri, Polizia, Forze armate, Polizia municipale e Guardia di finanza. Inoltre è attivo un tavolo permanente in questura per comprendere come migliorare il servizio. Fino al 31 maggio abbiamo svolto 151 servizi e 104 sequestri di merci, vogliamo aumentare le operazioni, risalendo alla fonte, ovvero ai magazzini che assemblano le merci contraffatte.
Conclude il question time l’interrogazione del consigliere Simone Farello (Pd) sulla situazione occupazionale di Selex-Elsag. Trasformato in 55 con l’intervento diu un consigliere per gruppo.
Risponde il sindaco Marco Doria: manca l’intervento da parte di chi deve assumere scelte di politica industriale: il Governo e Finmeccanica. Quest’ultima ha un vertice dimezzato e, in assenza di indicazioni del Governo, non è stata in grado di elaborare un piano credibile di politica industriale. Infatti ha alienato imprese di qualità che operavano nel settore civile. Se oggi non si è arrivati alla cessione di Ansaldo Energia e Ansaldo STS è merito della caparbia iniziativa di lavoratori, sindacati e amministrazioni locali. Sulla questione Selex, c’è una palese contraddizione tra il piano industriale e l’attuale ripartizione degli esuberi. Il piano industriale prevedeva per Genova, all’interno di una riorganizzazione del gruppo Selex, limitati impatti sul piano occupazionale. C’è stato un ribaltamento truffaldino delle carte in tavola. Non si spiega come i limitati impatti arrivino a determinare 300 eccedenze a Genova, su 1900 in Italia. Si tratta di una truffa della proposta, è inaccettabile. Ora il Governo è chiamato alla prova e deve misurarsi su diversi fronti per la politica industriale. Ritengo che un azionista pubblico nel gruppo sia la condizione per aver una base industriale nel nostro Paese. Altra questione rilevante è la tenuta del tessuto industriale genovese, che ancora resiste e ha qualità che rappresentano un patrimonio per il Paese. E’ una caricatura dire che il Comune ha assistito passivamente all’evolvere della situazione. E’ falso, abbiamo contrastato le decisioni sbagliate, abbiamo fatto sentire la nostra voce e vogliamo continuare ad essere attivi insieme ai sindacati e alle altre istituzioni. Nessuna obiezione sul fatto di andare a Roma con il presidente Regione e i capigruppo, ma il problema è di creare una saldatura diffusa tra i lavoratori e i cittadini, di far sentire forte la voce della città, coinvolgendo le istituzioni e i parlamentari liguri. Il Comune farà la sua parte, come ha fatto finora. Abbiamo una totale disponibilità a sperimentare, in sinergia con l’azienda e mettendo a disposizione le nostre professionalità, tutte le smart solution che possano essere utili alla valorizzazione di Selex, a livello nazionale e internazionale.
Si passa poi alla discussione degli argomenti all’ordine del giorno.
Apre i lavori una delibera di giunta che propone di autorizzare la riduzione della zona di rispetto cimiteriale del cimitero di Cesino per realizzare un’autorimessa interrata a monte del civ. 8 di via Benedetto da Cesino. La proposta viene approvata con 16 voti a favore (Pd, Idv, Lista Doria), 6 voti contrari (M5S, Fds), 16 astenuti (Gruppo Misto, Udc, Pdl, Lista Musso, LN, Sel), Clizia Nicolella e Maddalena Bartolini (entrambe della Lista Doria). Viene anche concessa l’immediata eseguibilità.
Si discute poi la mozione su aree ed edifici previsti dal P.U.C. per attività produttive. A presentarla è il gruppo del Pdl: Stefano Balleari, Matteo Campora, Guido Grillo, Lilli Lauro. Anche questa viene approvata con 27 voti a favore, 2 contrari (Gianni Vassallo e Salvatore Caratozzolo, entrambi del Pd) e 6 astenuti (M5S e Gianpaolo Malatesta, del Pd).
A seguire, due interpellanze. La prima, presentata dal consigliere Antonio Bruno (Fds), riguarda l’intervento di pulizia e di ripristino della ringhiera sul rio Trasta.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: un anno fa siamo intervenuti per la pulizia del rio, e si è constatata l’esigenza di riprofilatura dell’alveo. Allora abbiamo richiesto ad Aster una perizia per poter chiedere un finanziamento, anche per il ripristino della ringhiera. Siamo in attesa di approvazione.
Il Centro Formazione professionale "Luciano Trucco" è invece l’oggetto dell’ultima interpellanza, presentata dal gruppo di Sel: Leonardo Chessa e Gian Piero Pastorino.
Risponde l’assessore Francesco Oddone: la situazione del “Trucco” è quella di una struttura con attrezzature ancora utili per saldatura, ascensoristica e altre attività. Si tratta di una realtà problematica, con pochi insegnanti di ruolo, e non economica da mantenere nelle attuali condizioni. Crediamo che, nell’ottica di un’eventuale formazione dell’area metropolitana, le strutture di orientamento siano importanti, ma per realizzarle occorrono finanziamenti.
Il consiglio comunale si conclude alle ore 17.52.