Insegnanti, politici, sindacalisti, studenti, mediatori culturali, docenti universitari, non solo genovesi, hanno partecipato martedì 1° ottobre a Palazzo Ducale al workshop “Cittadinanze e strategie di convivenza” organizzato dal movimento "Fratelli e Fratellastri" e dall'Associazione "Nuovi Profili”.
Nel pomeriggio, il convegno si è trasferito a Palazzo Tursi dove sono state esposte le “suggestioni” scaturite nei diversi tavoli di lavoro e soprattutto le proposte affinché le opzioni non rimangano solo a livello ideale ma riescano a concretizzarsi nella vita quotidiana delle città.
Dal dibattito sono emerse alcune esigenze fondamentali: che gli amministratori si facciano portavoce dell’esigenza di partecipazione proveniente dal basso; che il lavoro, la casa e l’istruzione vengano concepiti come pre- requisti essenziali al diritto di cittadinanza, da concepirsi come un dovere oltre che un diritto. Per far crescere una mentalità multiculturale e multirazziale «occorre partire dall’art.3 della Costituzione -ha detto nel suo intervento l’assessore alla legalità e ai diritti Elena Fiorini - lavorando, come amministratori della cosa pubblica, per rimuovere le disuguaglianze. Dobbiamo diventare capaci di cogliere la diversità come opportunità e non come difficoltà», «Gli ostacoli da rimuovere sono - ha continuato l’assessore - la disparità dei diritti e gli stereotipi. La legislazione deve guardare al futuro. Come disse Calamandrei “la Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, ma come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare”. Quando connotiamo l’immigrato come un emarginato impediamo l’integrazione, la pubblica amministrazione deve aprirsi e pensare a politiche che non siano monoculturali». A questo proposito il Comune di Genova ha legato i suoi progetti alle politiche sulle differenze, perché «affrontare la tematica dell’immigrazione vuol dire affrontare il problema di come sono le nostre città: Le azioni che possiamo mettere in campo – ha affermato ancora Fiorini - riguardano tutti i cittadini: fare informazione interessa i diritti e le opportunità che sono per tutti”.
L’assessore ha ricordato che il Comune di Genova ha eliminato il requisito della cittadinanza italiana per accedere ai concorsi per il pubblico impiego e ha concesso il diritto di voto alle elezioni amministrative ai cittadini stranieri residenti. “Promuovere riforme legislative, come l’approvazione da parte di 150 comuni italiani del Registro delle unioni civili e creare reali percorsi di confronto, non una multiculturalità superficiale: è questo il nostro compito per governare il cambiamento”, ha concluso l’assessore.
Cittadinanze e strategie di convivenza
02/10/2013 - 16:47
Ultimo aggiornamento: 02/10/2013