Comunicare il rischio e il rischio di comunicare nell’era dei social network

15/11/2013 - 23:27

Da che mondo è mondo, le comunicazioni di emergenza hanno privilegiato il media più veloce dell’epoca: dal tam tam al messaggero a cavallo, dal telegrafo alla radio, dal telefono alla televisione e oggi siamo all’alba dei social network.

Facebook e Twitter stanno diventando a tutti gli effetti i nuovi mass-media, il luogo dove, sempre più, le cose accadono e dove le informazioni viaggiano velocemente in un flusso continuo. Il Sistema di protezione civile non può rimanere indifferente a questi mutamenti, così importanti nella comunicazione di emergenza.

Se ne è parlato oggi a Roma nel corso di una giornata di studio intitolata: La protezione civile e i social media: comunicare il rischio e il rischio di comunicare.  Nel corso dell’incontro è intervenuta la dirigente della Protezione civile del Comune di Genova, Monica Bocchiardo.

"L’uso dei social network – ha detto – presenta, allo stato tecnologico attuale, alcune criticità che stiamo valutando, a cominciare dall’attendibilità e dalla possibilità di verificare le informazioni. Non escludiamo sviluppi, ma per il momento, prima di introdurre nuovi sistemi comunicativi, sui quali oggi si è aperta una riflessione a livello nazionale, continueremo a privilegiare i consueti modelli comunicativi: pannelli luminosi, radio e televisioni, sms, sito internet.  L’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione va pianificato, soprattutto nell’aspetto delle ricadute dell’informazione, oggi è stato piantato solo il primo paletto, punto di partenza e non d’arrivo, sul quale dare inizio ad un percorso di studio".

Ultimo aggiornamento: 17/11/2013
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