Arrivano da soli. Lungo le rotte e con gli stessi mezzi dei grandi. Viaggi rocamboleschi nascosti nei camion, stipati nei gommoni o scavalcando recinti lungo la frontiera. Sono i minori stranieri non accompagnati. Ce ne sono quasi 80, nella nostra città. In gran parte intercettati dalle Forze dell'ordine sulla strada. Sono bengalesi (Bangladesh), marocchini, albanesi e ragazzi dell'Est. Hanno tra i 12 e i 18 anni, figli di storie diverse, alcuni arrivati fino a Genova per spirito d'avventura, altri per sfuggire alla violenza domestica, i più per mandare i soldi a casa.
Il Comune di Genova li protegge per non farli precipitare nel disagio più totale. Se ne è parlato questa mattina in commissione congiunta welfare e pari opportunità presenti gli assessori alle politiche sociali Emanuela Fracassi e a diritti e legalità Elena Fiorini.
Di solito, le forze dell'ordine affidano, ogni mese, ai servizi sociali del Comune di Genova dai 3 ai 4 ragazzi stranieri non accompagnati.Vengono accolti in una comunità alloggio con 8/12 posti letto, aperta tutto l'anno h. 24. Succesivamente vengono avviate indagini socio familiari per attivare eventuali ricongiungimenti familiari nel nostro Paese o possibili rimpatri. Il più delle volte vengono accompagnati alla maggiore età, con progetti di aiuto che durano al massimo due anni.
I documenti, spesso pittoreschi fogli di carta sgualciti e illeggibili non bastano per accertare l’età anagrafica. Con l'aiuto delle Forze dell'Ordine, si avviano accertamenti radiografici all'ospedale Gaslini. Se gli esami auxologici rivelano un soggetto adulto viene avviata la procedura di espulsione, nel dubbio si presume, secondo la legge, la minore età.
Il Comune di Genova, sottolinea l'assessore Fracassi, riceve dallo Stato 20 € al giorno, mentre la cifra necessaria per ogni minore straniero assistito, compresa l'educazione socio assistenziale, è quattro volte più alta. Oltre a vitto e alloggio, infatti, va garantita un adeguato supporto educativo, sociale e sanitario. Nel 2014 sono stati stanziati dal Ministero per tutto il Paese 40 milioni di euro.
Dal punto di vista giuridico, ha sottolineato l'assessore Fiorini, il minore non accompagnato è un soggetto inespellibile, a cui va immediatamente rilasciato un permesso di soggiorno. Vanno poi aggiunti i minori richiedenti asilo, provenienti da paesi in guerra, ai quali viene rilasciato lo status di rifugiato, con un percorso che prevede la nomina di un tutore e finanziamenti ad hoc per il loro sostentamento. Al compimento del 18esimo anno di età, se hanno appreso la lingua italiana e trovato un lavoro, c'è la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno, in caso contrario vengono avviate le procedure di espulsione, come stabilisce la legge.
Sono intervenuti i consiglieri: Grillo (Pdl), Caratozzolo (Pd), Musso V. (Lista Musso), Lodi (Pd), Lauro (Pdl), Bartolini (Lista Doria), Musso E. (Lista Musso), Gioia (Udc), De Pietro (M5S), Pastorino (Sel). Le commissioni welfare e pari opportunità sono state presiedute rispettivamente dai consiglieri Cristina Lodi (Pd) e Maddalena Bartolini (Lista Doria).
Commissione welfare: minori stranieri non accompagnati
07/02/2014 - 14:15
Ultimo aggiornamento: 07/02/2014