ComuneMente, gli studenti intervistano il Sindaco

06/05/2014 - 16:30

E’ già passato mezzogiorno quando Marco Doria si ferma all’uscita della sala rossa per rispondere alla domanda, che una studentessa gli pone “al volo”, sulla situazione dell’Acquasola. Ha una sorellina piccola e vorrebbe il parco “com’era prima”.

Sono state quasi due ore e mezza di domande, dalla moschea alla Tav, dalle case sfitte alla prostituzione, dal ciclo dei rifiuti al teatro Carlo Felice, dagli investimenti dei privati al contrasto del degrado, dall’urbanistica al trasporto pubblico.

Questi sono alcuni degli argomenti delle domande poste al primo cittadino dagli studenti delle classi quarte del liceo classico Colombo e dello scientifico Convitto Colombo. Sicuramente tutti i problemi con cui un sindaco convive quotidianamente nell’amministrare la città sono stati affrontati.

Del resto questo era lo scopo del gioco “ComuneMente”, che ha avuto la sua tappa finale con Marco Doria martedì 6 maggio in sala rossa. Il Sindaco ha discusso con ragazzi e ragazze, rispondendo alle domande, sia nel suo ruolo istituzionale sia come privato cittadino, come quando, parlando di lotta alla tratta e allo sfruttamento della prostituzione, un ragazzo gli ha chiesto anche cosa pensasse a proposito della riapertura delle case chiuse.

Come spiega la consigliera Marianna Pederzolli, che forse proprio perché quando è stata eletta stava preparando l’esame di maturità, questo momento ha rappresentato per gli studenti un possibile collante tra il mondo istituzionale e il mondo dei ragazzi. “Comunemente” è un progetto di educazione civica che, invece di svolgersi mediante le solite lezioni frontali, utilizza un gioco di società in cui, sulla falsariga del Monopoli, ogni classe è divisa in piccoli gruppi di 4 o 5 persone e ogni gruppo rappresenta una giunta con il suo sindaco.

Come nel Monopoli si lanciano i dadi, però ogni casella del percorso rappresenta una macroarea di intervento del Comune, nell’ambito della quale si “pesca” una domanda specifica, che presenta varie opzioni fra cui scegliere facendo alcune scelte, tendo conto dei tre parametri (bilancio, qualità dei servizi e consenso elettorale) talvolta rinunciando al consenso elettorale per puntare al risparmio di denari.

Ricordando come l'utopia sia stata una grande molla nella storia del mondo, il Sindaco ha detto ai ragazzi che, se è doveroso sognare un'idea di società anche profondamente diversa da quella attuale, non si può essere venditori di sogni. Le soluzioni ai problemi della società devono essere praticabili e tendenzialmente coerenti con i propri sogni. Ciò su cui non ci può essere invece alcuna mediazione è la pulizia del proprio comportamento. Sull'etica, nessun compromesso.
Anche giocando si impara.


 

 

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Ultimo aggiornamento: 07/05/2014
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