È già passato un anno. Sentiamo ancora forte il messaggio di Don Andrea Gallo e la sua testimonianza civile e di fede. Confrontarsi con questo messaggio è impegnativo per tutti perché chiama a riflettere, a interrogarsi, ad agire. Don Gallo appartiene indissolubilmente a Genova e alla sua storia, l’ha segnata nei fatti e nei sentimenti. Ha dato voce a chi non l’aveva e dignità a chi era ai margini. Democrazia e solidarietà verso i più deboli erano per lui una voce unica e così ha vissuto il Vangelo. Don Andrea era partigiano ma non fazioso, combattivo ma mai nemico. Ieri come oggi, la sua lezione non può essere piegata o strumentalizzata da nessuno. Il patrimonio che ha lasciato continua a dare frutti nella sua Comunità, tra i suoi ragazzi, nelle strade del Ghetto, in ogni luogo della città dove si chiedono liberazione dal bisogno e diritti. Ogni volta che rifletto sui problemi della nostra democrazia, della politica, della città - e ci penso ogni giorno - ricordo come esempio la passione e la dedizione democratica ed umana di don Andrea.