Chiusura San Biagio: i lavoratori a Palazzo Tursi

22/10/2014 - 15:55

Approda in Aula Rossa la vertenza dei 50 lavoratori del Centro Stampa di San Biagio, a rischio licenziamento, a causa della fusione tra La Stampa di Torino e Il Secolo XIX, con la nascita di una nuova società Italiana Editrice, che intende chiudere il sito produttivo genovese.

Una situazione gravissima, hanno detto i sindacati presenti, che arriva dopo un lungo periodo di ammortizzatori sociali, fatto di contratti di solidarietà e sacrifici da parte dei lavoratori. Una operazione che non porterà grandi vantaggi, hanno detto i lavoratori della Rsu, dal punto di vista economico, se non la diminuzione del monte salari attraverso la soppressione degli stipendi.

La San Biagio Stampa, seppure invitata, non si è presentata. La società, come riferito dal presidente della commissione sviluppo economico Giampaolo Malatesta, ha declinato l'invito spiegando che, essendo già in corso una vertenza sindacale, non riteneva opportuno portare la discussione al di fuori della sede preposta dalla legge al confronto. 

"Nessuno nega - ha detto l'assessore allo sviluppo economico Francesco Oddone- che venga data priorità al confronto sindacale in sede di trattativa ma, in questo caso, ci troviamo di fronte a una vertenza particolarmente importante per la nostra città, che riguarda non solo i posti di lavoro, ma la stessa essenza del diritto all’informazione, di cui i cittadini non possono essere tenuti all’oscuro".

Gianni Pastorino della Slc Cgil, anche a nome della Fistel Cisl, ha ricordato che la San Biagio è stata protagonista della storia dell’informazione della nostra città. Si tratta di un complesso tecnologico all’avanguardia in grado di stampare qualsiasi prodotto editoriale. Le organizzazioni sindacali hanno annunciato che verranno assunte tutte le azioni possibili per contrastare questa decisione da parte della proprietà.

A dare inizio al dibattito in Aula Rossa l’intervento di Antonio Bruno (FdL )che ha sottolineato quanto nel nostro Paese siano sottovalutati i processi di concentrazione dell'informazione.  Questa è una vertenza che riguarda il pluralismo e la libertà di stampa alla quale il Governo non si può sottrarre. Cristina Lodi (Pd) si sofferma sulla crisi aziendale che riguarda ancora una volta una zona della città particolarmente in sofferenza dal punto di vista economico. Dal Consiglio Comunale deve partire una richiesta alla proprietà affinché il sito produttivo di San Biagio venga ricompreso nel processo di riorganizzazione e fusione. A rimarcare l’assenza della proprietà ci pensa Stefano Anzalone (Gruppo Misto). L’azienda si sottrae al confronto nonostante i tanti soldi pubblici che lo Stato versa nelle casse delle case editrici. Clizia Nicolella (Lista Doria) sottolinea che il processo di concentrazione delle testate giornalistiche è il naturale corollario della globalizzazione che significa uniformità, accentramento e appiattimento del pensiero.  Pastorino (Sel) chiede un coinvolgimento nella vertenza delle redazioni giornalistiche del Secolo XIX e del Mercantile, che corrono il rischio di diventare un inserto locale della Stampa. Claudio Villa (Pd): per salvaguardare occupazione e libertà di stampa bisogna coinvolgere non solo le istituzioni, comprese le regioni vicine, ma anche l’intera città.  Al sindaco va chiesto un intervento a livello centrale. Per ultimo interviene il consigliere Guido Grillo (Pdl) che propone la stesura di un ordine del giorno a sostegno della vertenza dei lavoratori. Che non si perda però nel dimenticatoio della politica o nei meandri della burocrazia, ma che si trasformi in un atto politico concreto, da portare, se è il caso, a Roma da parte di una delegazione di consiglieri. 

Testo Alternativo
Ultimo aggiornamento: 22/10/2014
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