Il piano industriale di Amiu, presentato nelle scorse settimane in Aula Rossa, è passato venerdì 7 novembre al vaglio delle organizzazioni sindacali e dei nove municipi genovesi.
Aumento della raccolta differenziata, realizzazione di nuovi impianti, espansione nei servizi di igiene urbana e un deciso programma di sviluppo di progetti di ricerca e innovazione. Queste le linee guida.
Ciò che lega energie, investimenti e idee, allo sviluppo economico e sociale, è il concetto che i rifiuti devono diventare una risorsa e cessare di essere un problema.
Ma le difficoltà non mancano, come ha sottolineato Corrado Cavanna della F.P. Cgil che ha annunciato uno sciopero per il prossimo 11 novembre.
I lavoratori incroceranno le braccia non contro l’azienda, il comune o la regione, ma per rimettere al centro del dibattito politico il problema della crisi della raccolta dei rifiuti, ricreando i presupposti per una “permanenza in vita” dell’Amiu, minati da una serie di vicende giudiziarie e legislative.
Giudizio sostanzialmente positivo al piano industriale da parte dei Municipi. Particolarmente apprezzato il percorso partecipativo e il confronto costante a partire dalla presentazione del documento nei “parlamentini” e dalla scelta condivisa di aree sulle quali realizzare le nuove isole ecologiche.
L’Amministrazione sta rispettando gli impegni assunti a luglio con l’approvazione delle linee programmatiche, ha ricordato l’assessore Valeria Garotta, a partire dalle risorse necessarie per assolvere ad un aumento della raccolta differenziata, attraverso l’assunzione di circa cento lavoratori.
Presto verranno superati i problemi per la scelta dell’area dove realizzare il biodigestore.
Se tramonterà l’ipotesi Ilva, individuata in un primo momento, si cercherà un sito alternativo già nelle prossime settimane.
La gara per la costruzione di due impianti di separazione, promessa a luglio, è già stata fatta e nei prossimi mesi si passerà alla loro realizzazione.
Per quanto riguarda la discarica di Scarpino, l’intenzione dell’Amministrazione e dell’azienda è quella di riaprirla al più presto, ma solo nel rispetto delle condizioni di sicurezza. I suoi problemi, che risalgono a vent’anni fa, quando non vi erano norme per la salvaguardia dell’ambiente, non possono ricadere solo sui cittadini genovesi, ma devono essere messi a carico dei fondi pubblici.
Gli obiettivi che questa amministrazione si è posta e intende raggiungere sono sostanzialmente tre, conclude l’assessore, dare solidità e prospettiva ad Amiu, realizzare un sistema di impianti che garantisca un ciclo di rifiuti di natura industriale ambientalmente sostenibile e conservare in mano pubblica il ciclo dei rifiuti. Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri De Pietro (M5S), Pignone (Lista Doria). Grillo (Pdl), Pastorino (Sel), Musso E. (Lista Musso), Chessa (Sel) Padovani (Lista Doria), Putti (M5S) e Villa (Pd). La commissione sviluppo economico è presieduta dal consigliere Giampaolo Malatesta (Pd).
Commissione sviluppo economico: passa il primo esame il piano industriale Amiu
08/11/2014 - 15:34
Ultimo aggiornamento: 12/11/2014