L'interruzione e la devastazione del centro operativo e degli uffici di Amt, compiute venerdì scorso da gruppi di dipendenti, è un fatto gravissimo e inconcepibile nella lunga storia delle lotte e delle occupazioni sindacali del nostro Paese. Anche nei momenti di scontro più duro i lavoratori hanno sempre difeso le fabbriche e gli impianti, non li hanno smantellati. In questo caso è stata colpita un'azienda pubblica, proprietà dei genovesi. E’ stato danneggiato ed è rimasto bloccato per ore il sistema di controllo del movimento dei bus e di informazione ai cittadini in una giornata di grande disagio per la città. Ci saremmo attesi che i rappresentanti sindacali di azienda e di categoria presenti si adoperassero per impedire questi comportamenti, o almeno li condannassero senza attenuanti dopo l'accaduto. Minimizzare o tentare di giustificare quegli atti a dispetto della documentata realtà dei fatti non fa che incoraggiarne altri. In tante aziende in Italia e a Genova, in questo momento, sono in gioco i posti di lavoro. In Amt, al contrario, l’Amministrazione è impegnata a garantire la vita dell’azienda e a tutelare tutti i posti di lavoro diretti e in appalto. Ciò deve essere ben chiaro ai lavoratori e alla città. Per questo obiettivo è però indispensabile tenere in equilibrio i conti della società pubblica e si pone la necessità di rinegoziare l'integrativo, senza perdere altro tempo. L'amministrazione comunale non rinuncerà a fare il possibile per salvare l'azienda di trasporto dei genovesi.