Declassamento del Teatro Stabile: il 30 marzo si saprà il perché

20/03/2015 - 09:22

Parla chiaro senza troppi giri di parole, il nuovo direttore del Teatro Stabile Angelo Pastore, nel corso della commissione Promozione della Città, riunitasi ieri in Sala Rossa per discutere circa il declassamento del Teatro Stabile da “teatro nazionale” a “teatro di rilevante interesse culturale”.

Si tratta di una decisione gravissima, dice, paragonabile ad un "atto di macelleria teatrale", mi impegno a portare a Roma tutto il disappunto della città. Il 30 marzo, infatti, il direttore dello Stabile si recherà nella capitale, al Mibact, per accedere ai documenti con cui la commissione ministeriale ha penalizzato il suo teatro.

Punta il dito anche contro il presidente della commissione che, il giorno dopo la retrocessione del teatro genovese, dichiarava al "Mattino" di Napoli che la promozione del teatro partenopeo era dovuta solo in virtù della peso politico del capoluogo campano che, invece, scarseggia sotto la Lanterna.

Gli atti verranno studiati a fondo e, come dichiara l'assessore alla Cultura Carla Sibilla: "da lì potremo capire se esistono gli estremi legali o procedurali per dare vita a un ricorso.  Lo scorso anno, continua l’assessore, nonostante le alluvioni di ottobre e novembre, lo stabile ha staccato 103.000 biglietti, confermando il dato del 2013. Stesso risultato anche per gli abbonamenti che si sono assestati sui 1205 carnet. Un altro dato che il Mibact avrebbe dovuto tenere in considerazione è il deciso aumento della produttività dei teatri genovesi che dal 2009 al 2013 sono cresciuti del 31% in termini di biglietti venduti, con il 122% in più di nuove produzioni e la crescita del 19% delle repliche. 

Numerose la novità annunciate da Pastore: bigliettazione on-line, approdo sui social network, collaborazione con il Carlo Felice e Palazzo Ducale per dare vita a un unico grande sistema culturale per la città.
Il paradosso, conclude il direttore dello stabile, è che il declassamento non avrà immediate conseguenze finanziarie, anzi, i teatri nazionali potrebbero subire un decurtamento di 100.000 euro dai fondi del ministero.

Sono intervenuti i consiglieri: Musso Enrico (LM), Clizia Nicolella (LD), Guido Grillo (Pdl) e in qualità di esperto il dottor Levrero per la Lista Musso. La commissione promozione della città e presieduta dal consigliere Leonardo Chessa (Sel). 

Ultimo aggiornamento: 20/03/2015
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