Comunicare fa bene. Anzi benissimo! Manifesti d’autore alla Loggia della Mercanzia fino al 31 maggio. Una selezione di grandi manifesti, opere d’arte dei più noti grafici italiani del ’900

Alla Loggia della Mercanzia fino al 31 maggio Comunicare fa bene. Anzi benissimo! presenta una selezione di manifesti pubblicati tra fine Ottocento e gli anni Cinquanta con le letture di Ruggero Pierantoni, studioso di percezione acustica e visiva, che partono dal manifesto in mostra per approfondire il significato dei messaggi racchiusi nelle immagini.

Il manifesto sui muri urbani è stato il primo e più efficace strumento di comunicazione di massa dalla fine '800, quando lo sviluppo della tecnica di stampa litografica a colori ha permesso alte tirature e una più larga diffusione, rendendolo  indispensabile alla produzione industriale dell'epoca e ai nuovi stili di vita della società.

Una mostra da vedere e ascoltare: il testo delle letture di Pierantoni è integrato da contributi multimediali (foto e video),
che i visitatori potranno visionare attraverso i codici QR code stampati sui pannelli utilizzando smartphone e tablet o nella videoproiezione completa presente come documentari di CinecittàLuce, trasmissioni RAI, ma anche scene e trailer di film.

Il percorso espositivo si snoda attraverso microsezioni tematiche: dai manifesti di fine Ottocento dei quotidiani per passare poi ai viaggi in nave d'inizio '900 e anni '30, ai nuovi mezzi di comunicazione, come radio e  telefono, alle esposizioni, al cinema (gli enormi manifesti dei film anni '20 e il primo Frankenstein del 1931), alla pubblicità di prodotti per la salute, all'industria (Gio. Fossati e Ansaldo), fino all'installazione di scatole di latta, ricordi legati all'indotto industriale di Sampierdarena nel '900.

Una sezione fotografica presenta, anche, una serie di immagini inedite di Genova dagli anni Venti agli anni Cinquanta, scenari urbani in mutazione tra cui piazza Portello e piazza Dante, prima e dopo la costruzione delle attuali gallerie, piazza di Francia, ora piazza della Vittoria, la barriera doganale che separava la citta dall'area portuale -  e frammenti di storia del cartellonismo pubblicitario.