Per la prima volta nel nostro Paese, un Piano regolatore portuale viene sottoposto alla Vas, cioè alla valutazione ambientale strategica regionale. Una volta valutate le ricadute sul tessuto urbano, il documento, che disegna il futuro del Porto del capoluogo ligure, sarà sottoposto alle osservazioni delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini. Intanto è stato discusso e approfondito, con due sedute, ma non sono esclusi altri appuntamenti, dalla Commissione consiliare Territorio, che ha ascoltato il presidente dell'Autorità Portuale Luigi Merlo, presente il vicesindaco Stefano Bernini. I Municipi sono stati rappresentati dai rispettivi presidenti.
Il Piano regolatore portuale, approvato nei giorni scorsi da Palazzo San Giorgio, pone le fondamenta del nuovo Porto, ma si riserva, per le questioni più critiche, come i depositi del petrolchimico, scenari diversi e ipotesi di collocazioni alternative, anche perché ogni soluzione dovrà ottenere le necessarie valutazioni ambientali e di sicurezza
Dal punto di vista dei contenuti, il Piano regolatore portuale guarda al futuro, nella prospettiva di navi sempre più grandi e di traffici sempre più estesi. Merci da trasferire, su gomma o preferibilmente su ferro, dalle banchine alle rispettive destinazioni, senza arrecare eccessivo disagio alla città.
Solo 15 anni fa, ha ricordato Merlo, entravano in porto navi da 4-5 mila teu, mentre ora fanno scalo portacontainer da 14.000 teu e ci si sta attrezzando per accogliere navi da 18-20 mila teu. Per dare un'idea, si tratta di navi di 400 metri di lunghezza e 60 metri di larghezza. Il mondo del trasporto marittimo è cambiato in base alla concentrazione dei traffici dovuta alla crisi, e alla fusione o alleanza delle più grandi compagnie marittime del mondo (Mark e Msc), decise a contenere i costi del carburante.
Di conseguenza il traffico si è concentrato solo in alcuni scali: Genova, Trieste, La Spezia e Gioia Tauro. Anche il rapporto tra importazioni ed esportazioni ha fatto segnare un'inversione di tendenza a favore di queste ultime. Ma il miglioramento delle performance del Porto di Genova degli ultimi anni non sono solo frutto di una rendita di "posizione" ma anche di un lavoro costante di miglioramento della ricettività, con dragaggi, nuovi accosti e l’acquisto di nuove gru.
Oltre ai traffici marittimi, il piano regolatore portuale dà risposte sia al movimento passeggeri, con l'obiettivo di raggiungere e superare il milione di croceristi (proprio ieri è stata inaugurata la nuova sede di Msc che sta costruendo 5 nuovi navi), sia alle attività industriali della cantieristica e delle riparazioni navali, nel ridisegno organico tra queste ultime e la città.
A Ponente, nei quartieri di Prà e Voltri, per venire incontro alle esigenze dei residenti, si è registrata una grande convergenza tra Piano Regolatore Portuale e Piano Urbanistico Comunale. Si è instauro un dialogo che nel passato era venuto a mancare e che porterà alla realizzazione di un terminal canale che restituirà spazi e qualità ambientale alla fascia tra Prà e Voltri, e nello stesso tempo migliorerà l'efficienza portuale, consentendo il passaggio delle portacontainer più grandi.
Ma in commissione consiliare non si è trattato solo di opere e funzioni, ma anche riorganizzazione, un cosiddetto piano "immateriale" che consiste nell'anticipare, già in navigazione, le procedure doganali. Altro tema la logistica in entrata e uscita dal porto, relativamente ai tempi di attraversamento delle merci all'interno del porto.
"Municipi e cittadini - ha detto il vicesindaco Stefano Bernini - hanno avuto la possibilità di intervenire nella pianificazione, soprattutto nella fase di collegamento tra la viabilità urbana e portuale. Questo tipo di approccio partecipativo va preso come modello ed esempio anche per le altre aree interessate a successivi approfondimenti".
Il percorso di partecipazione a cui fa riferimento il vicesindaco Bernini riguarda la delocalizzazione dei depositi chimici di Carmagnani e Superba. Il Piano regolatore portuale prevede diverse ipotesi, ma la più accredita è quella di un trasferimento da ambito urbano a zona portuale, precisamente nei pressi della Lanterna, vicino alla centrale a carbone in via di dismissione.
Contro questa ipotesi si sono schierati i residenti di Sampierdarena, coadiuvati dal Municipio e diverse associazioni. A favore del trasferimento si è invece espresso il presidente del Municipio Ponente Mauro Avvenente. Un gruppo di abitanti di Multedo hanno assistito alla seduta dalle tribune riservate al pubblico.
Numerose le domande e le richieste di precisazione presentate dai consiglieri. Sono intervenuti: Pastorino (Sel), Grillo (Pdl), Russo (Pd), Vassallo (Pd), Padovani (LD), Nicolella (LD), De Pietro (M5S), Musso E. (LM), Putti (M5S) e Villa (Pd). La commissione è presieduta dal consigliere Salvatore Caratozzolo (Pd).
Commissione territorio: secondo incontro sul piano regolatore portuale
15/04/2015 - 17:36
Ultimo aggiornamento: 16/04/2015