Liberazione dal nazifascismo, ma anche dagli stereotipi e dalle rigide costrizioni della donna e del suo ruolo in quella società.
Aprendo l’incontro a Palazzo Doria Spinola con Liliana Cavani e Teresa De Sio sul riconoscimento istituzionale del 24 aprile come giornata in memoria delle donne nella Resistenza, organizzato dal Festival dell’Eccellenza al Femminile con Città Metropolitana, Comune di Genova, Anpi, Ilsrec, Cgil, Cisl, Uil, Udi e Noi Donne, il sindaco metropolitano e di Genova Marco Doria ha detto “la Resistenza fu in certa misura anche liberazione di genere.
Le donne sono sempre protagoniste della storia, ma possono affermare il loro protagonismo in modo nuovo e diverso com’è accaduto nelle lotte di liberazione. Penso alla Resistenza, ma anche per esempio, alle donne descritte da Franz Fanon nel suo volume sulla rivoluzione algerina perché la lotta di liberazione dal colonialismo francese assunse per loro un ulteriore significato in quel contesto, conquistare spazi sociali e civili che prima non avevano, conquistare un’idea di società profondamente diversa da quella precedente e dai ruoli che voleva assumessero le donne.”
La lotta per la liberazione dal nazismo “fu nella Resistenza anche impegno per un’idea diversa di Italia e di società, con uno scontro tutto interno al nostro Paese fra due opposte idee, di società e della donna: quella fascista e quella democratica. Le donne, come testimonia anche il libro di Carla Capponi, gappista di Roma, furono protagoniste in un contesto di problemi drammatici di quei momenti fondamentali per la riconquista della democrazia, con valore profondo e coraggio di compiere le proprie scelte ed essere coerenti fino in fondo.”
Ufficio Stampa Città metropolitana
Resistenza, Marco Doria: "per le donne fu anche liberazione di genere"
25/04/2015 - 00:19
Ultimo aggiornamento: 28/04/2015