Torna alla ribalta il caso dell’ex silos Hennebique. Un gigante di cemento armato, in Darsena, abbandonato da trent’anni e in cerca di un acquirente. Se ne torna a discutere grazie ad un convegno organizzato dal Dipartimento di scienze per l'architettura, insieme alla Presidenza dell'autorità portuale e al Comune di Genova che si è tenuto mercoledì 8 luglio a Palazzo San Giorgio.
Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, l'edificio con la migliore posizione in assoluto del Porto di Genova, non trova estimatori disposti a versare 350.000 euro di canone annuo fissato dalla Agenzia delle Entrate. La gara per vendere il manufatto, organizzata da Autorità portuale, d'intesa con il Comune di Genova, titolare delle decisioni in materia di urbanistica, è andata deserta.
Una delle ragioni sta nell'impossibilità da parte dei privati di rispettare quel vincolo che riserva alle funzioni pubbliche almeno il 61% degli spazi.
Per superare l’impasse si pensa ad un contenimento della parte di pubblica utilità. Il vice sindaco Stefano Bernini fa una nuova proposta: "La vecchia gara era nata in un contesto urbanistico diverso, in cui non incombeva l'attuale crisi economica. Si deve ripartire da basi nuove attenuando il vincolo pubblico che, però, non può essere cancellato. Allora l'idea è di abbassare al 30 per cento la funzione pubblica, con la possibilità di monetizzare il vincolo, in denaro o in lavori pubblici. Ad esempio chi acquista l'Hennebique potrebbe realizzare un percorso urbano organizzato tra la Darsena e il Centro storico".
Hennebique nel futuro della realtà portuale, in una città che cambia
09/07/2015 - 09:16
Ultimo aggiornamento: 09/07/2015