La tragedia di Sestri Ponente richiede da parte dell’Amministrazione comunale un esame attento dei fatti e una puntuale informazione alla città.
La persona che si è suicidata abitava in un alloggio proprietà della società Tono, partecipata di Spim e quindi del Comune di Genova.
Spim e la controllata Tono, nella loro attività di locazione, possono incontrare difficoltà per l’incasso dei canoni ma l’attività di recupero dei crediti è svolta con cautela e sensibilità rispetto alle situazioni soggettive che via via si riscontrano. Normalmente il recupero si risolve con lunghi piani di rientro.
Purtroppo in questo caso, a tutti i solleciti inviati dal 2007 a oggi, Tono non aveva mai ricevuto risposta e a differenza di altre analoghe situazioni neppure i servizi sociali del Comune erano stati chiamati ad affrontare la condizione di disagio dell’inquilino.
Ciò conferma l’intento dell’Amministrazione comunale di rafforzare la collaborazione tra le Politiche sociali e abitative del Comune di Genova e la società Spim Tono, che ovviamente non dispone al suo interno di competenze professionali per affrontare socialmente le situazioni più fragili.
Questo nuovo dramma, mi spinge a ribadire quanto sia importante che le persone in situazione di morosità o di sfratto stabiliscano un contatto con la proprietà per trovare delle soluzioni di concerto e con l’Agenzia Sociale della Casa del Comune per conoscere possibili aiuti, come la misura del fondo per la morosità incolpevole o il fondo sostegno alla locazione.
Purtroppo devo anche riconoscere che il Comune non ha i mezzi per affrontare da solo il problema degli sfratti; le attuali misure non sono sufficienti. E’ necessario un impegno nazionale di sostegno al reddito per prevenire situazioni così drammatiche.
Tragedia di Sestri, nota dell'assessore alle politiche sociali e abitative Emanuela Fracassi
16/07/2015 - 19:15
Ultimo aggiornamento: 17/07/2015